Lo diciamo nel Padrenostro: “Venga il tuo Regno, (cioè) sia fatta la tua Volontà (in che modo?) come in Cielo (dove?) così in terra”.
Certamente si riferisce a tutta la Creazione: che Dio prenda in mano il governo concreto di ogni cosa in questo mondo, che ogni cosa si svolga secondo la sua Sapienza e Provvidenza, secondo la sua Volontà, che finiscano tutti i disordini e mali che sono frutto e conseguenza del peccato. “E così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed Egli mandi quello che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù. Egli deve essere accolto in Cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose” (Atti, 3,20-21). Il Regno di Dio è, dunque, la restaurazione di tutte le cose, il ristabilire l’ordine originario della Creazione, come lo volle Dio e prima che ci fosse il peccato.
Ma si riferisce ancor di più all’uomo: “Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo” (Ezechiele, 36,2526).
“Il cuore” è, sì, la sede dei sentimenti, ma soprattutto delle responsabilità: è simbolo della volontà. “Un cuore nuovo”: il Suo! La sua Volontà! Il Regno di Dio sarà avere in comune con Lui la sua Volontà. Sarà la sua Volontà operante nella creatura e la creatura operante in Essa. E darà “uno spirito nuovo”: lo spirito di figli, per poter essere figli come Gesù per il Padre.
Pablo Martín Sanguiao
Nessun commento:
Posta un commento