Un respiro passeggero...
MESSAGGIO DELL'8 OTTOBRE 2023
Miei cari figli,
Pregate intensamente per la mia Chiesa, la barca di Pietro, che continua ad essere oggetto di violenti assalti in questi tempi. Rileggete ciò che io, Gesù, ho detto nel Vangelo su ciò che verrà negli ultimi giorni, e rileggete le Epistole del mio apostolo Paolo sullo stesso argomento. Rileggete anche gli avvertimenti profetici che vi sono stati dati in questi messaggi sul falso spirito, il falso amore e la falsa carità, che si stanno diffondendo sempre più sulla Terra e cercano di incancrenire il mio Corpo Mistico, che è diventato il corpo che deve essere massacrato dai "malvagi" – padri del globalismo, seguaci di società segrete, anche sataniche, e movimenti che difendono l'ambientalismo perverso o gli orientamenti sessuali devianti.
Le due letture della Liturgia delle Ore di questa domenica (1) mi piacciono particolarmente perché suonano molto attuali.
In primo luogo, nel brano della Prima Lettera di Paolo a Timoteo, il mio Apostolo, sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, ingiunge al suo discepolo e figlio nella fede di proibire ad alcuni di insegnare una dottrina diversa dalla mia (cfr 1 Tm 1,1-20): non è forse questo un monito senza tempo che molti dei miei sacerdoti – e anche i miei pastori – dovrebbero sempre ricordare?
Eppure, credendo che io stia dando alla mia Chiesa un volto più umano e accogliente, alcuni osano anche oggi pronunciare, proprio in nome del mio amore e della mia misericordia, discorsi totalmente contrari al mio insegnamento e a quello del Decalogo, fedelmente perpetuato dalla Tradizione di questa stessa Chiesa. In questa epistola, Paolo, che insegnò alle nazioni la fede e la verità per amore della Vita Eterna, insistette sul fatto che questa ingiunzione aveva lo scopo di riportare all'amore che viene da un cuore puro, da una coscienza retta e da una fede non finta coloro che osavano smarrirsi in questo modo.
So quanto sia difficile per voi, piccoli miei, che volete rimanere fedeli a me vivendo una vita di santità, scoprire le ripercussioni dei lavori sinodali, che con la violenza gettano le vostre menti e i vostri cuori nel caos. Perché, tra il riscontro che alcuni dei media – che sanno così abilmente come spargere sale sulle ferite – possono darle e le parole oziose di alcuni dei miei Pastori, i quali, da parte loro, non fanno altro che affogare i pesci, mentre i fedeli si aspettano da loro un minimo di chiarezza quando si tratta di questioni dogmatiche e morali, Ti senti sopraffatto e inquieto, per non dire altro.
L'ho detto a voi, figli miei, e lo ripeto a tutta la mia Chiesa, anche al suo capo supremo: la vostra parola sia "sì" se è "sì", "no" se è "no", perché è così che si esprime sempre la verità: nella chiarezza e nella trasparenza. Tutto ciò che più viene dal Maligno (cfr Mt 5,37). Ed è questo che dovrebbe emergere da quest'ultimo Sinodo: chiarezza e trasparenza rispetto alle posizioni assunte fin dall'inizio e per due millenni dalla mia cara Chiesa sulle questioni del dogma e della morale. Queste posizioni, infatti, si basano sulle Sacre Scritture e sono trasmesse dalla Tradizione della Chiesa per l'unità nella fede, il che significa che non possono essere messe in discussione in alcun modo o da nessun altro.
Questa Chiesa, che è il mio Corpo mistico, è santa, e per questo non può che accogliere nel suo seno coloro che desiderano prendere la loro croce e seguirmi sulla via della perfezione; persone che si impegnano, nella comunione di questa stessa Chiesa, a rimanere, nonostante le loro debolezze e povertà, fedeli al mio insegnamento e alla carità fraterna, usando la preghiera e i sacramenti per la propria salvezza e per il bene dell'intera comunità ecclesiale. Ecco perché, da una parte o dall'altra, nessuno dovrebbe partire da basi false, o anche dalla minima concessione in cui prevarrebbe la confusione.
Perché, così facendo, accusare la mia chiesa di discriminare quando ogni club o associazione ha i propri criteri di selezione e ammissione?
Per i sacerdoti della mia Chiesa Cattolica, è chiaro che, anche sotto la pressione di argomenti fuorvianti che li spingono a fare "atti di carità" – come è stato lo sfortunato caso della "vaccinazione" non molto tempo fa – non devono in alcun modo procedere a finte benedizioni di unioni illegittime o di coppie dello stesso sesso.. Coloro che si lasciano andare a tali trasgressioni dovrebbero prima di tutto, di fronte alla Mia croce, esaminare la propria coscienza in relazione alla propria vita morale.
D'altra parte, è giusto – e anche giusto e opportuno – che essi benedicano individualmente queste persone, se risulta che vogliono entrare liberamente in un processo di conversione in cui si impegnano, per me, a vivere in amicizia e castità, astenendosi da tutte le relazioni carnali – che sono riservate alle coppie sposate – e, a maggior ragione, di quelli che si dicono "innaturali".
Finalmente! è, figli miei, il mio Corpo Mistico, e se c'è una persona che ha una legittima voce in capitolo, sono io, il vostro Signore!
Mi limito qui a ricordare a tutti, dalla penna del mio messaggero, le istruzioni che troverete già scritte nelle Scritture, e che sono state ripetute nel corso dei secoli dalla Tradizione della mia Chiesa. In verità, è proprio il ricordo di queste istruzioni (cfr Gv 14,26) che costituisce un "atto di carità", poiché esse riguardano non solo la vita terrena degli interessati, ma anche la loro salvezza e la loro eternità.
In questi tempi in cui sempre più coppie si separano, anche se sono state unite dal matrimonio, molte si permettono di andare a vivere con i partner – prima un primo, poi un secondo, a volte anche un terzo o anche di più a seconda delle circostanze, con il pretesto che non si amano più, non si sostengono più, o per altri motivi generalmente futili l'uno come l'altro. A meno che non siano vittime di gravi problemi psicologici o anche psichiatrici – che potrebbero poi giustificare, se si sono uniti davanti a Dio, la richiesta di una dichiarazione di nullità del matrimonio – queste coppie non sono state generalmente educate all'amore altruistico, all'abnegazione, alla fedeltà, o anche al rispetto elementare per l'altro. Molto spesso, infatti, i loro sentimenti sono basati sull'egoismo, sulla sensualità, sulla sensibilità, sul sentimentalismo o sul profitto. Quanto alla loro fede, non essendo stata sufficientemente illuminata o addirittura moribonda, essa è piuttosto costituita da credenze più o meno sincretistiche o esoteriche, che si basano soprattutto su sentimenti personali a scapito di una solida conoscenza delle Scritture e dell'osservanza dei Comandamenti.
Ecco perché tutte le stravaganti lamentele che sono state sollevate agli organismi sinodali non provengono, in verità, da una maggioranza di ferventi cattolici fedeli alla mia Chiesa, ma da una popolazione che, pur battezzata, sa molto poco della fede e dei dogmi; e anche di persone che vorrebbero essere più dotte ma che, dissidenti in fondo, amano protestare e rivendicare diritti in nome di una libertà fallace, di una falsa morale, pretende di essere legittima, e soprattutto di un "amore" messo in ogni sorta di salse che non ha nulla in comune con quello che mi ha condotto alla Croce per la propria salvezza, i miei figli.
Quindi, la mia chiesa dovrebbe cedere a tutte le loro richieste – o anche solo ad alcune di esse? Se sono contrari alla fede, alla morale o alla Tradizione, la mia risposta è "no"! Di fronte all'entità del disastro morale rivelato da questo Sinodo, la mia Chiesa dovrebbe piuttosto prendere coscienza, nelle sue istanze più alte, dell'urgente necessità di mettere caritatevolmente in moto strutture che possano accogliere tutti i peccatori per i quali sono venuto (cfr Lc 5, 32), e iniziarli, senza la minima esitazione, alla Parola, ai Comandamenti, ai Comandamenti, ai Comandamenti, ai Comandamenti, e le esigenze della vita cristiana. È inoltre necessario consigliare a coloro che ne hanno più bisogno – in particolare alle vittime di dipendenze di ogni tipo – di consultare professionisti della salute per aiutarli a guarire le loro ferite interiori.
Perché non sono venuto per integrare nella mia Chiesa i peccatori di ogni genere che in realtà non hanno alcun desiderio di conversione. Sono venuto a dire a questi stessi peccatori che li amo e che li invito ad unirsi alla mia Chiesa, dove si celebrano le Nozze dell'Agnello. Tuttavia, prima di entrarvi, devono aver indossato la veste bianca richiesta, cioè devono essere stati precedentemente istruiti e purificati, e devono aver liberamente rinunciato a Satana, alle sue pompe e alle sue opere. In caso contrario, il Re non può permettere loro di partecipare al banchetto delle Nozze di suo Figlio.
In secondo luogo, leggerete, miei cari figli, il testo del mio santo Papa Gregorio sul discernimento che i pastori d'anime – sacerdoti, superiori e vescovi – devono mostrare nei loro discorsi.
Sotto l'influsso del mio Spirito, Gregorio li esorta a dire francamente ciò che è giusto, in un linguaggio chiaro e non suscettibile di fraintendimenti. Né dovrebbero tacere la verità per timore di perdere la benevolenza degli uomini. Alcuni, infatti, troppo timidi e privi di saggezza, temono di incolpare i colpevoli e preferiscono promettere loro sicurezza piuttosto che rivelare loro la loro vera indegnità.
Per questo Gregorio incoraggia i pastori d'anime ad adottare un discorso diretto di rimprovero che faccia scoprire al peccatore la sua colpa per istruirlo meglio. Li esorta anche a levarsi all'assalto per difendere il gregge opponendosi alle potenze di questo mondo e resistendo agli avversari sleali per amore della giustizia.
Lo ricordo di nuovo, seguendo Paolo: voi non combattete oggi, piccoli miei, contro esseri di carne e sangue, ma contro le potenze delle tenebre – gli spiriti del male – e solo non abbandonando mai lo scudo della fede e brandendo la spada dello Spirito – che è la mia Parola, senza aggiungervi o togliervi (cfr Dt 4,2) – per poter spegnere le frecce infuocate del maligno (cfr Ef 6,11-17).
Pregate dunque, miei cari figli, senza scoraggiarvi, per coloro che tra i miei sacerdoti, i miei pastori e anche le mie pecore si lasciano accecare dalle false dottrine, dal falso amore e dallo spirito del mondo. Diffidate dalle utopie di questo tempo, che non sono altro che menzogne e chimere diffuse dai "cattivi", che vogliono infiltrarsi nel mio ovile e allontanare da me i suoi occupanti. Deponete ai piedi della mia Croce i vostri dolori e le vostre sofferenze presenti, piccoli miei, e io farò produrre per voi il peso eterno della gloria (cfr 2 Cor 4,17).
Vi benedico.
Gesù
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