mercoledì 25 ottobre 2023

SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI GESU’ NEL DESERTO 2 - la fame

 


Il deserto: pensiamo un momento a quanto sia importante.  
Il deserto forma l’integrità e la determinazione di Giovani Battista; protegge nel tempo difficile la “Chiesa” raffigurata nel simbolo della Donna in Apocalisse; offre rifugio a Davide e ai suoi quando era perseguitato da Saul.

 Il deserto accoglie un Mosè violento impulsivo, impaurito e lo restituisce 40 anni dopo, mite, deciso, completamente trasformato dopo l’incontro con Dio.

 Anche Elia quando ha paura di Izebel si inoltra nel deserto per morire, ma viene invece spinto a proseguire per 40 giorni fino al monte Oreb dove riacquista nuove forze. Sempre passando nel deserto per altri 40 anni, dopo la morte di una generazione intera, gli Israeliti vengono condotti in una durissima marcia di liberazione e purificazione alla terra promessa. 
  
E’ in questo deserto terribile e potente, dove morte e vita sembrano toccarsi e mescolarsi, che anche Gesù viene sospinto: 
  
- E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. (Mat 4:2) 
  
Satana non si presenta subito. Come fece già in precedenza osserva anche qui con attenzione il suo più pericoloso nemico. Quando gli sembra che Gesù fisicamente sia arrivato al limite delle forze, allora gli si presenta. 
  
-E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani» (Mat 4:3). 
  
Il suo attacco inizia quasi sempre partendo dai sensi: in questo caso la stanchezza, la fame. Satana entra subito in argomento come un leone in agguato e alla tentazione della fame ne aggiunge una più sofisticata, che riguarda l’amor proprio.  
La prima frase è tutto un programma: “Se tu sei figlio di Dio..”

  Quel “Se…” è terribile. Dio aveva detto poco prima al momento del battesimo:  “Questo è mio figlio diletto…”

   Per noi che leggiamo le due frasi di seguito non sembra niente, ma dopo l’affermazione del Padre così gratificante, penso che chiunque al posto di Gesù si sarebbe aspettato di andare a parlare da qualche parte, iniziare una missione con un certo successo, invece.. ecco un deserto! E non per un giorno solo ma per quaranta! Alla fine, dal nostro punto di vista, sarebbe stato lecito qualsiasi dubbio. Del resto lo stesso Giovanni Battista, che per primo riconobbe Gesù come il Messia tanto atteso, non ebbe dei dubbi poco tempo dopo vedendo che non accadevano le cose come lui si era immaginato?

Satana dunque mette in dubbio la veridicità di quelle parole. Gesù era stremato, in certi momenti di stanchezza la realtà sembra tutta un sogno lontano; la voce sentita nel battesimo poteva essere vera o magari no…  Satana si aspettava non solo un crollo fisico, ma anche spirituale. 

Purtroppo nella Scrittura non è possibile sentire il tono delle domande, le inflessioni di voce così importati nella comunicazione. Secondo me il tono di Satana arriva a noi in due modi: uno che tende a incutere paura, che vuole farci richiudere quando invece dobbiamo avere coraggio ed aprirci, ed un altro che invece si maschera da amico, che si avvicina che ti dà persino i consigli (come il gatto e la volpe davano consigli a Pinocchio).  
In questo caso mi immagino l’approccio verso Gesù quasi amichevole, come uno che lo consiglia per il suo bene: “Se sei il Figlio di Dio che ti costa trasformare in cibo quello che hai intorno?  Perché morire di fame? E’ una possibilità che tu hai e dunque non ci vedo nulla di male nel metterla in pratica, in fondo è per poter vivere che devi farlo, tu devi vivere, non lascerai che la tua missione finisca qui prima di cominciarla no? Te lo dico per il tuo bene, mangia, è per la tua vita, tu puoi farlo, hai certamente il potere di farlo SE sei come ha detto Dio, suo figlio… puoi di dare ordini alla natura…” 

Vero, non c’è che dire: il Signore poteva anche farlo. Ma se l’avesse fatto avrebbe agito in autonomia (che poi è stato l'errore di Eva), di sua iniziativa personale, non secondo la volontà dal Padre che invece non aveva ritenuto di dargli da mangiare. 
  
Satana cerca di insinuare non solo il dubbio in Cristo sulla saggezza e l’amore del Padre (anche qui il copione è simile all'incontro con Eva dove riuscì perfettamente a trasmettere il dubbio), ma anche di pizzicarlo nell’amor proprio, come a dire un poco beffardo: “Se sei Figlio di Dio, sei qualcosa, qualcuno, a meno che tu non ti sia inventato tutto. Magari la gente se ti vede morire di fame penserà proprio questo; e forse anche tuo Padre si aspetta che tu lo faccia, ma forse non sei tu quel messia, vero? Forse non puoi tramutare proprio niente…” 

- Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio"»(Mat 4:4)  
Notiamo le strategie di questo possente combattimento:  
L’ingannatore aspetta… aspetta.. e poi agisce all’improvviso. Egli riesce il più delle volte a sorprenderci perché non vigiliamo abbastanza; e quando finalmente possiamo reagire alla tentazione, lo facciamo impulsivamente e disordinatamente, senza un piano stabilito, come un esercito senza la guardia, sorpreso a dormire. Ma così non è per Gesù: se Satana agisce con prontezza ed è molto concentrato sull’attacco, Gesù è più concentrato di lui perché non ha mai perso il contatto col Padre mediante la preghiera, come dimostrerà per tutta la Sua vita. 
 
Il Signore non si mette a fare lunghi discorsi come Eva e non parla di suo: alla proposta di Satana risponde brevemente con una frase della Scrittura tratta da Deuteronomio 8:3. Lo liquida dicendo in pratica: “sta scritto così” stop! 
  
Questo ci insegna molto: in certi momenti di tentazione, quando ci vengono fatti certi discorsi, siano essi pronunciati in modo falsamente amichevole o in modo irato polemico, aggressive o provocatorio, la nostra risposta deve assomigliare a quella di Gesù: breve e con riferimento alla parola di Dio. Non ci mettiamo del nostro, commenti ipotesi, ragionamenti… non allunghiamo il discorso. Ci inciamperemmo sopra e Satana lo rigirerebbe subito a suo vantaggio. Brevità e Parola di Dio. Dialogare il meno possibile con chi ci vuole portare fuori. 
  
Ma non è detto che la nostra giusta resistenza sia sufficiente a fermare l’attacco dell’ingannatore, che dispone di armi davvero molto potenti, come vedremo appresso, dove la suggestione si esprime nella sua massima potenza. 

Renzo Ronca 

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