(M. Valtorta: 'Quaderni 43', 20.12.43, pagg. 683/684 - Centro Ed. Valtortiano)
Peccato originale, Croce e... Gloria.
Leggo sui 'Quaderni' una serie di interessanti 'dettati' di Gesù alla Valtorta che riguardano e confutano - con grande 'lucidità' (si può usare questo termine riferito al 'Gesù' che parla nell'opera Valtortiana? oppure è troppo riduttivo?) - le teorie evoluzioniste.
In questo dettato specifico, peraltro breve, si 'contesta' la teoria di Darwin in maniera anche pungente ed ironica. Mi sento arrossire per un fatto di vergogna... intellettuale perché io sono sempre stato un darwiniano convinto. Fra l'altro, 'Gesù' argomenta rilevando anche che l'uomo - nella sua superbia ed orgoglio - pur di non ammettere la potenza creatrice di Dio, che ha creato l'universo dal nulla e l'uomo dal 'fango', preferisce prendere per paternità una bestia, la scimmia appunto, dandosi così un'origine che l'uomo dovrebbe giudicare avvilente se non fosse accecato dal suo stesso orgoglio...
Luce:
Hai appena letto come l'uomo non possa discendere dalla scimmia. In effetti l'uomo non discende dalla scimmia perché Io, Io lo creai, animale perfetto reso Figlio di Dio dalla infusione del mio Spirito, l'Alito di Dio, alito non solo di vita animale, concesso a tutti gli animali, ma alito dello Spirito che vi fa simili a Me. Ragionate, pensate, sentite con il cuore, in tutto simili a Dio se non nei limiti imposti dal vostro essere stati "creati", e in quanto tali non perfetti della Perfezione che solo di Dio può essere.
Ma la perfezione, quella relativa, quella umana - per capirci - comunque l'aveste e fu solo la vostra Superbia (unita alla Avidità ed alla Sensualità, cioè alla triplice concupiscenza dalla quale è poi derivata la più completa e raffinata depravazione morale dell'uomo, nonché la degradazione fisica) a provocare la vostra rovina.
Superbia: mancanza di amore. E con il disamore veniste ripagati. Con il castigo, che fu semplicemente la privazione delle grazie divine.
Già ti dissi come il Peccato (fatto del tutto spirituale perché concernente lo stato della "mente" e la "volontà", cioè lo spirito) abbia agito sullo spirito stesso come un virus micidiale, che ne intaccò cellula dopo cellula, rendendolo morto alla Grazia.
E con la morte dello spirito, considerato il rapporto di unità psicosomatica di cui l'uomo è fatto, venne la degenerazione progressiva e poi la morte anche del corpo. Da qui il dolore: quello derivante da fattori materiali concernenti la salute fisica e quello attinente i fattori spirituali connessi alla mente, alla volontà caparbia di far male facendo soffrire e finendo per soffrire in una reazione a catena inarrestabile che cesserà soltanto con la fine dell'uomo.
Perché tale fu il virus iniettatovi da Satana, e tale è il virus che voi uomini coltivate dentro voi stessi crogiolandovi dei suoi effetti letali che invece tanto piacevoli vi paiono.
Quindi, con il Peccato, voluto scientemente, coscientemente, venne dunque il Castigo.
Fu l'Era del Castigo, castigo non voluto da Me ma che l'uomo ottenne - per la mia "Giustizia" - procurandoselo da sé.
É vero quanto ti venne detto: Dio di Libertà Io sono, perché senza Libertà non vi sarebbe responsabilità e senza responsabilità né merito né demerito. E senza meriti come potreste meritare il mio Paradiso celeste?
Ecco perché a voi uomini Io propongo la Croce. Perché è soltanto attraverso questa che scatta il riscatto che appaga la Giustizia, perché è solo appagando la Giustizia che Dio - che è Giustizia ma è anche Amore - può ridarvi la sua figliolanza e la sua compartecipazione, la riammissione nella sua eredità eterna.
La Croce, non croce è, ma premio!
Solo giudicando con ottica umana essa può apparire tortura.
Ma non ti sforzi forse di ragionare con lo spirito? Non ti sforzi forse di credere nello spirito? E allora, solo per coerenza, non devi dubitare che sia quella la strada di giustizia che Io ho indicato perché l'Amore possa ricominciare ad operare creandovi con nuova fecondità figli non di Satana, come ora, ma Figli miei.
É la Croce quella che purifica dalle perversioni dell'uomo-demone. É la Croce quella che tutto lava.
E mio Figlio, come hai letto, ve lo ha mostrato con il suo esempio...
Ma Io (vorrei, che foste dei "Cristi"...!) comprendo i vostri limiti...
Non pretendo, anche se spesso lo chiedo, che voi vogliate la Croce, ma vi chiedo - questo sì - almeno di accettare quelle che la vita vi può portare.
Vi chiedo un diverso modo di vivere la normale sofferenza.
Siccome, oltre che Dio di Giustizia e di Amore, sono anche Dio di Misericordia, ed ho misericordia della vostra debolezza, mi accontento di poco, cioè di una vostra attitudine mentale diversa. Solo di una attitudine mentale diversa.
In cambio la prospettiva del Premio se saprete a quel punto praticare la mia Parola.
Ecco, con la venuta di mio Figlio, Amore incarnatosi e fatto Uomo, è finita l'Era del Castigo (Era lunga ed avvilente che ha fatto dell'uomo primo un bruto, perché morto spiritualmente, e quindi senz'anima viva, e quindi animale) ed è cominciata l'Era del Perdono.
Ma il perdono, anche se viene concesso, bisogna pur sempre guadagnarlo per meritarlo. E allora l'uomo, conosciuto il perfezionamento della Legge Mosaica dei dieci Comandi attraverso l'insegnamento di mio Figlio, ha la possibilità - con il rispetto dei Comandi e soprattutto anche dei perfezionamenti apportati dal Cristo - di riguadagnarsi, in spirito, il posto perduto per poi completare la conquista con la propria carne glorificata quando mio Figlio tornerà a giudicare le genti, quando finirà l’Avventura dell'uomo animale e inizierà la storia senza fine dell'essere spirituale, spirituale in Dio, per Dio, con Dio, per l'Eternità.
Rimango per un po' incerto, allibito.
Ero convinto di sentir parlare di Darwin, perché di quello stavo leggendo e della scimmia parlava, ma mi rendo conto che in realtà è una risposta netta, chiara e anche dolcemente severa alle mie precedenti elucubrazioni (quelle del Cap. 25) dove - a ripensarci bene - in sostanza io 'accusavo' più o meno inconsciamente il 'Creatore' di averci fatto 'apposta' imperfetti, di aver 'apposta' voluto - quasi 'sadicamente' - la sofferenza per noi per farci poi 'guadagnare' il Paradiso, così…, ‘per giustizia’.
Rileggo dunque tutto, chiedo mentalmente perdono, rileggo ancora e... chiudo il piccolo computer sul quale sto scrivendo.
Guido Landolina
Nessun commento:
Posta un commento