venerdì 9 agosto 2024

La vera fede trasformata in pura obbedienza, anche con l’esposizione della propria vita alla morte, sempre produce ottimi frutti per la terra e per il cielo.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE 


95Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio all’infuori del loro Dio. 

Ora Nabucodònosor benedice il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego. Il loro Dio ha mandato il suo Angelo per liberare dalle fiamme i suoi adoratori.  

Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio all’infuori del loro Dio. 

Il re riconosce anche il motivo per cui il Signore li ha liberati. Perché per obbedire a Lui hanno trasgredito l’ordine del re esponendosi alla morte. 

Essi hanno confidato in Dio. Non hanno voluto adorare alcun altro dio. Si sono consegnati alla morte. Si sono lasciati gettare nella fornace per fede. 

Dio ha premiato la loro obbedienza, la loro fiducia in Lui, pur sapendo che Sadrac e i suoi compagni erano anche pronti a morire per Lui. 

Quella del re è testimonianza perfetta. Nulla manca. Si dice in essa chi libera, per mezzo di chi libera, per quale motivo libera.  

96Perciò io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, proferirà offesa contro il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, sia fatto a pezzi e la sua casa sia ridotta a letamaio, poiché non c’è nessun altro dio che possa liberare allo stesso modo». 

Ora il re emana un decreto. Ordina a tutti i sudditi del suo regno, di ogni popolo, nazione, lingua, che nessuna offesa sia proferita contro il Dio del cielo. 

Perciò io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, proferirà offesa contro il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, sia fatto a pezzi e la sua casa sia ridotta a letamaio, poiché non c’è nessun altro dio che possa liberare allo stesso modo». 

Al decreto viene aggiunta anche la pena per quanti non avrebbero obbedito alla sua decisione. È una pena severissima per il trasgressore e la sua casa. 

Il trasgressore sarebbe stato fatto a pezzi e la sua casa ridotta ad un letamaio. Viene anche rivelato il motivo di un così severo decreto. 

Non c’è nessun dio che possa liberare allo stesso modo. Nessun dio è capace di salvare dalle fiamme i suoi adoratori. Solo il Dio del cielo è capace. 

Nabucodònosor riconosce che il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego è il Dio sopra tutti gli dèi. È il Dio che nessuno potrà eguagliare.  

Nessun Dio è come Lui. Le sue opere lo attestano. Quanto Lui ha fatto rivela la sua vera grandezza. Il re non abolisce l’idolatria, vi aggiunge un altro Dio. 

Il Dio che Lui aggiunge, decretando che nessuna offesa sia a Lui fatta, è però riconosciuto sopra ogni altro dio. Questa verità è essenziale.

Non si tratta di aggiungere un altro Dio uguale a tutti gli altri dèi, ma di un Dio che è sopra ogni altro Dio. Questa è la verità della confessione del re. 

97Da allora il re diede autorità a Sadrac, Mesac e Abdènego nella provincia di Babilonia. 

Ora il re è come se volesse premiare i tre giovani, ma anche trarre dalla sua parte il loro Dio. Avere un Dio potente dalla sua parte è sempre cosa ottima. 

Da allora il re diede autorità a Sadrac, Mesac e Abdènego nella provincia di Babilonia. Viene data ai tre giovani autorità nella provincia di Babilonia.  

Dalla condanna a morte, non solo nasce la retta fede – anche se non perfetta – nel Dio del cielo, ma anche i giovani ne traggono un beneficio. 

La vera fede trasformata in pura obbedienza, anche con l’esposizione della propria vita alla morte, sempre produce ottimi frutti per la terra e per il cielo. 

È verità: la fede negli altri nasce dalla nostra fede trasformata in purissima obbedienza a Dio. Senza la nostra obbedienza, la nostra fede è sterile. 

Nessun frutto viene dalla fede quando rimane fede solamente creduta con la mente, ma non vissuta con il corpo. Il corpo va consegnato all’obbedienza. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

Nessun commento:

Posta un commento