mercoledì 21 agosto 2024

SCINTILLE FUGACI

 


“Il diario mistico di Camilla Bravi” 


2 ottobre 1951. 

Mi sentivo tanto miserabile che, appena ricevuto Gesù nel mio cuore, pensai che ero indegna di adorare Gesù ai suoi piedi, e che il posto che a me spettava era l'inferno; e pensando che laggiù nessuno ama il Signore, mi prostrai ad adorare Gesù in spirito, con il mio desiderio, laggiù in quel luogo di odio infernale, di riparare tante bestemmie. E recitavo il «Dio sia benedetto». 

Mi venne il pensiero di ciò che aveva sofferto Gesù per salvarli sino all'ultimo istante della loro vita, per impedire che cadessero per sempre nelle mani di Satana; ed ebbi, come in un lampo, l'intuizione di quanto aveva sofferto vedendo che rifiutavano il suo Amore. 

E mentre recitavo il «Dio sia benedetto» e dicevo a Gesù «O mio Dio, io desidero amarti e adorarti anche per loro», mi prese come un tocco d'amore improvviso e forte, e avrei voluto cantare forte il mio canto d'amore per riparare per loro, e perché ci fosse almeno col desiderio un'anima che anche laggiù amasse e adorasse il Signore, ma mi frenai e continuai la mia adorazione. Quando mi prende questo tocco d'amore, è come se una scintilla cadesse nell'anima in tenebre, e volesse accendere il braciere d'amore. Questa scintilla tende a divampare, effondersi, uscire, espandersi. 

È un attimo, come lo scoccar d'una saetta. D'un tratto la scintilla si spegne, e l'anima prova pena, perché vede che il suo amore resta ancora prigioniero e non ha la libertà di espandersi e diffondersi. Ma prova anche gioia, perché sente che Gesù è ancora nascosto nelle sue tenebre, e l'ha visitata di sorpresa con un bacio, un tocco forte e fugace per farle sentire che è ancora in lei, e per fugare il dubbio che la faceva soffrire, temendo essa che Gesù l'avesse abbandonata per le sue infedeltà o per la sua miseria. 

Nessun commento:

Posta un commento