Benedetto XVI
al Tempio satanico
di San Giovanni Rotondo
La cappa pesante del Tempio satanico
di San Giovanni Rotondo diventava,
di giorno in giorno, sempre più imbarazzante. Purtroppo, come già accaduto in passato, per tentare di “mettere
tutto a tacere”, si ricorse alla solita
abusata soluzione di mettere in campo tutto il peso dell’Autorità.
Il 18 marzo 2007, il Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, con un
folto seguito di Vescovi, si recò a San
Giovanni Rotondo per una concelebrazione nel Tempio satanico.
Nei numeri di “Chiesa viva” 395 e
396 di giugno e luglio-agosto 2007,
si riportò il fatto con un articolo dal titolo: “Concelebrazione sacrilega nel Tempio massonico di San Giovanni
Rotondo, dedicato a San Padre Pio”,
col quale si chiese di proibire l’uso religioso di questo “Tempio satanico”,
mostrando le copertine di questo studio, già disponibile in 5 lingue.
Ma le celebrazioni sacrileghe continuarono e “Chiesa viva” nuovamente, nei mesi di novembre e dicembre
2007, denunciò ancora queste celebrazioni sacrileghe, con parole di
fuoco che terminavano con la frase:
«Chiesa viva, perciò, chiede alla Gerarchia cattolica: fino a quando
permetterete alla Massoneria di insultare Nostro Signore Gesù Cristo
e la SS. Trinità?».
Ma le Autorità ecclesiastiche, imperterrite, mantennero il silenzio e continuarono con queste celebrazioni sacrileghe.
Allora, su “Chiesa viva”, dopo la
pubblicazione di alcune lettere ricevute, sullo scandaloso agire delle Autorità ecclesiastiche, a riguardo di questo tempio satanico, nel Numero di
Luglio-agosto 2008, con il titolo:
“Un Tempio satanico per Padre
Pio?”, iniziò la pubblicazione, a pun tate, di una cronaca degli articoli pubblicati da giornali, settimanali, riviste,
italiane ed estere, di lettere, di comunicazioni e dei fatti che esponevano lo
scandalo di questo “Tempio satanico” che gridava vendetta al cospetto
di Dio.
Ma la solita abusata soluzione fece un
salto di grado. Si iniziò, infatti, a parlare di una visita di Benedetto XVI a
San Giovanni Rotondo, finché si
giunse alla dichiarazione ufficiale di
mons. D’Ambrosio, Arcivescovo di
Manfredonia-Vieste-San Giovanni
Rotondo, e anche Delegato della
Santa Sede per il Santuario e le
Opere di Padre Pio, il quale, l’8 dicembre 2008, lesse la comunicazione,
del giorno precedente, del Prefetto
della Casa Pontificia, mons. James
M. Harvey che dava la notizia della
decisione presa sulla visita di Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo,
per il 21 giugno 2009, e alla quale era
allegato il programma della visita.
Sempre ignorando i fatti dimostrati e
malgrado il fallimento di 150 Prelati
nel confutare le tesi dello studio sul
Tempio satanico, ora, si voleva mettere in campo tutto il peso dell’Autorità del Papa!
Ma le puntate di “Chiesa viva”, sulla
cronaca dei documenti sul Tempio satanico di San Giovanni Rotondo, procedettero per mesi e mesi, fino all’aprile dell’anno seguente.
Venne il 21 giugno, giorno della visita
di Benedetto XVI. Il Papa doveva recarsi a San Giovanni Rotondo in elicottero, ma un uragano, a Roma, lo
impedì, e così il Papa fu trasportato,
con un aereo militare, fino all’aeroporto militare di Foggia, per poi proseguire in macchina fino a destinazione.
La Messa celebrata sul sagrato del
Tempio satanico sembrò non avere
l’approvazione divina; infatti, al termine della celebrazione, si scatenò il finimondo: un’acqua torrenziale fu
seguita da una grandine con chicchi
grossi come noci che, in breve tempo,
fece fuggire tutti i fedeli. Fu un caso
fortuito il fatto che, “per guasti tecnici”, la televisione interruppe le riprese di questo avvenimento?
C’è chi disse che questa era una “punizione di Dio”, ma, anche se questo
non si potrà mai dimostrare con certezza, ciò che si può affermare con
certezza è che Dio avrebbe potuto
impedire queste umiliazioni al Vicario di Cristo, ma non l’ha fatto!
Poi, ci fu l’episodio increscioso della
furtiva “benedizione” della lapide a
mosaico, nella cripta del Tempio satanico, non prevista dal cerimoniale e
neppure dal programma.
Sulla lapide sta scritto:
«In occasione della visita pastorale di Sua Santità Benedetto
XVI, in questa chiesa impreziosita dalla devozione dei fedeli
con la bellezza dell’arte per custodire il corpo di San Pio da
Pietrelcina, ha sostato in preghiera e l’ha benedetta».
A parte le menzogne con le quali per
lungo tempo si era assicurato che il
corpo di San Pio da Pietrelcina non
sarebbe mai stato traslato nel Tempio
satanico, ciò che è inquietante è il carattere di improvvisazione che si è voluto dare a questa “benedizione”.
Mentre il Santo Padre si avviava verso
l’uscita della cripta, gli fu indicata la
targa, che il Papa lesse con un certo stupore. Poi, mentre iniziava a procedere, mons. D’Ambrosio mise il braccio dietro al Papa e, poi, con l’altro
braccio, gli bloccò il passo, indicando
l’aspersorio che un frate cappuccino
faceva atto di porgere al Papa.
Così, venne benedetta rapidamente
e senza neppure una preghiera la
targa in questione. Questo atto non era
previsto e, soprattutto, la targa, invece
di riferirsi alla benedizione della stessa o dei mosaici, si riferisce invece a
quella dell’intera chiesa.
Fu, forse, un “tranello” teso al Santo Padre?
Il numero di luglio-agosto 2006 di
“Chiesa viva” riportò in copertina la
figura del Papa con lo sfondo del
Tempio satanico e un editoriale di don Villa dal titolo: “Benedetto XVI nel
‘Tempio satanico’ in San Giovanni
Rotondo – Perché?”.
Nel testo, tra l’altro si legge: «Ora, il
Vicario di Gesù Cristo, che dovrebbe essere il Buon Pastore e non essere
causa di turbamento per i milioni di
fedeli del Santo di San Giovanni Rotondo (…) doveva anche sapere che
il detto Tempio è, in realtà, un edificio di stampo massonico (…) E doveva sapere anche che (…) essendo
stato Padre Pio un acerrimo oppositore della Massoneria, questo Tempio, quindi è una vendetta postuma!».
E anche: «In tutti questi anni, dopo
la costruzione di questo Tempio massonico-satanico mai è emersa una
chiara posizione ufficiale da parte
del Vaticano, anche col silenzio totale da parte dei Cardinali responsabili
del progetto e della costruzione di questa “Nuova Chiesa”, per cui dovrebbe valere il detto. “Chi tace acconsente”». E ancora: «Noi di “Chiesa viva”, quindi, ci chiediamo. “Come è stato possibile che il Vaticano
abbia potuto costruire un “Tempio
satanico” con la beffa a milioni e
milioni di fedeli cattolici di tutto il
mondo che hanno donato fiumi di
soldi in buona fede?”».
a cura dell’Ing. Franco Adessa
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