L’arancia.
Nella cucina di casa mia stavo mangiando un’ottima arancia, un po’ in fretta, e il Signore mi ha detto:
– Tu l’arancia, ed Io te.
I pensieri che mi hanno attraversato lo spirito sono: mangiare, consumare, mangi are per sussistere, mangiare perché la vita non si estingua, non muoia d’inanizi one, ecc... Poi ho detto:
– “Signore, che cosa significa quel che mi dite, che Voi mi mangiate come io mangio l’arancia?”
– Sì. D’altronde lo sapevi. Questa nozione già esisteva nel fondo del tuo cuore. Te ne sei mai accorto?
– Credo di sì... per intuito, ma ora la cosa mi appare più chiara, più evidente, come se qualcuno le avesse tolto quel velo mezzo trasparente che la copriva. Ve do il concetto molto più chiaramente di prima, e lo potrei anche descrivere per le persone che s’interessano a queste cose. Il concetto è questo:
1) Il Regno vegetale si nutre a mezzo il Regno minerale, e ciò gli permette di s ussistere.
2) Il Regno animale si nutre a mezzo il Regno vegetale, e ciò gli permette di su ssistere.
3) L’uomo si nutre a mezzo il Regno animale, vegetale, e minerale, e ciò gli per mette di sussistere fisicamente, ma siccome non si nutre solo di cibo materiale, perché oltre al corpo ha pure un’anima spirituale, per sussistere spiritualment e l’uomo ha bisogno anche di cibo spirituale. E come i sensi gli dicono quale ci bo materiale scegliere e quale scartare, così la coscienza gli dice quale cibo spirituale scegliere e quale scartare. Il cibo infernale non è buono perché produce ribellione alla Legge d’amore, ma il cibo celeste è buono perché produce docilità alla Legge d’amore, che è divina.
Signore, Voi mi avete detto che mi mangiate come poco fa io mangiavo l’arancia. So che nell’Eucaristia noi ci nutriamo di Voi, ma quel che mi state dicendo significa il contrario, e cioè che pure Voi vi nutrite di noi. E che cosa significa, che pure Voi mi mangiate come anch’io vi mangio nell’Eucaristia? E come fate? – In senso spirituale.
– Mangiarmi in senso spirituale? E come fate per mangiarmi in senso spirituale? – “Mangio” il tuo amore, mi nutro di esso, ed è come nutrirmi di te. L’amore umano mi nutre, ma deve essere sincero, allora lo trovo delizioso. Lo mangio, quindi lo assimilo, cioè lo trasformo in Me stesso che sono l’amore in assoluto. Quan do mi nutro di te (è vero, è un po’ come tu fai con Me nell’Eucaristia), tu accetti di morire a te stesso per diventare Me, divino in Me, divino come Me. Per esempio, l’arancia che mangi va nel tuo sangue, e per fare questo muore; cessa di essere se stessa per diventare parte di te; muore a se stessa per riprendere vita in te. Come l’arancia diventa parte di te in senso materiale, così tu diventi parte di Me in senso spirituale se mi offri il tuo amore come nutrimento. Io lo “mangio”, lo assimilo come tu mangi e assimili l’arancia; ma attenzione, se vuoi che mi senta bene, senza “problemi di stomaco” nè “mal di ventre”, l’amore che mi offri deve essere puro, libero dagli inquinamenti terreni che sono gli interessi materiali. Gli interessi materiali sono come i pesticidi. Se uno ne mette tr oppi, e di continuo, ne risulta per forza un inquinamento. I “pesticidi” non devono prevalere sull’arancia, altrimenti essa non è più mangiabile.
– Caspiterina, come faccio a ripetere queste cose? Chi è in grado di capirle? Mi guarderanno con occhi stralunati. Mi crederanno mezzo “suonato”. Come faccio a parlare di cose del genere?
– Quando sarà il momento, parlerai come ti viene. Farai come ho fatto Io quando ho parlato dell’Eucaristia prima che fosse istituita. [150] Non tutti capiranno, ma qualcuno capirà, stai pure tranquillo che qualcuno capirà.
– Bene. Se così è, farò come mi suggerite di fare.
– Ti saluto Johannes.
– Vi saluto Signore.
di: Johannes De Parvulis
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