La volontà di Dio è, frequentemente, incomprensibile per noi. Noi vorremmo che l’amore di Dio si manifestasse nella nostra vita in modo soave e pacifico. Desideriamo che tutto vada bene e così glielo chiediamo nelle nostre preghiere. Ma... Dio vede le cose in una prospettiva di eternità. Lui vede quello che è più conveniente per noi spiritualmente e non solo materialmente. Per lui la cosa più importante non è la salute fisica, ma la nostra santificazione. Per questo, molte volte, non possiamo capire che rompa i nostri progetti umani e ci porti via una persona cara, ancora giovane e necessaria accanto a noi; o che permetta che ci rubino tutti i nostri risparmi, accumulati nel corso della vita; o che ci morsichi un cane, oppure che dobbiamo soffrire di una malattia molto dolorosa.
Perché, domandiamo, se io sono buono? Perché Dio permette tutto questo? E possiamo arrivare a dubitare della sua bontà e della sua vigile attenzione su di noi. In questi momenti difficili, non mancano quelli che respingono Dio e dicono che lui non esiste oppure non ascolta la nostra preghiera o semplicemente non si preoccupa di noi. E, allora, cerchiamo il colpevole delle nostre disgrazie e scarichiamo su di lui tutta la nostra collera e gli serbiamo rancore. In questo modo, la nostra esistenza diventa triste e amareggiata, poiché tutti i nostri ideali sono svaniti e sono falliti i nostri progetti umani.
Dimmi, credi che Dio esiste? Credi che Dio è buono e ti ama? Perché credi di essere una cosa così insignificante al punto che non si prenda cura di te? Pensi forse che non abbia tempo per te? Che tipo di Dio credi che sia? Lui è un Dio onnipotente e onnipresente e veglia su di te, perché sei il suo amato figlio.
Se credi realmente che è buono e ti ama, alza la tua testa ed osserva il mondo che ti circonda. Tutto quello che accade è per il tuo bene. Godi delle piccole cose di ogni giorno: una mattina tranquilla, il sole, le nuvole, gli alberi, i fiori, gli uccelli.
Nessuna di queste piccole cose deve sottrarsi alla tua vista. E quando il giorno volge al termine e vai a dormire, osserva la notte, alza gli occhi al cielo, ammira le stelle, ed eleva una preghiera di ringraziamento per i magnifici tesori che ha sparso per te durante il giorno.
Dio è come il vasaio che modella la creta informe della tua vita e le dà forma, secondo un disegno previsto dall’inizio. Lasciati portare da lui. Non dire, come qualcuno, che la tua vita è scritta nelle stelle, come se non ci fosse più nulla da fare. Dio ha il suo progetto per te, ma per realizzarlo, ha bisogno della tua collaborazione libera e cosciente. Dio costruisce la tua storia, a volte, con i pezzi rotti dei tuoi errori, ma riporta tutto verso il bene. Ringrazialo del suo amore per te e per la sua amorosa provvidenza. Lui non si stanca mai di amarti. Ti stancherai tu di lui?
Se le cose non ti riescono bene come vorresti, di’ a te stesso: Dio è mio Padre ed ha un progetto migliore per me. Io non lo comprendo, ma lo comprenderò nell’eternità. Per questo, confidando in Dio mio Padre, accetto la sua volontà. Dio, come un Padre amoroso, non ti perde di vista, ti aspetta sempre ed ha cura di te come una madre del suo piccolino. Per questo, devi vivere ogni giorno sotto lo sguardo amoroso di Dio tuo Padre. Fai tutto bene, con l’anima, con la vita e con il cuore per suo Amore. Sopportare con pazienza le difficoltà di ogni momento, come venute dalle sue mani. Non cercare tanto chi è il colpevole dei tuoi problemi o sofferenze per scaricargli la colpa, respingerlo in malo modo o gridargli senza compassione. Devi accettare con calma ciò che si presenta ogni momento, anche se fosse inopportuno e, pertanto, fastidioso perché rovina i tuoi progetti. Cerca, in ogni istante, come puoi fare del bene a tutti quelli che si avvicinano a te. E Dio sarà contento nel vedere che rimanendo gentile al suo sguardo e sorridendogli, ogni tanto, sarai complice della sua bontà per portare allegria a tutti quelli che ti circondano.
E ora digli con amore:
Signore, fai di me ciò che credi sia meglio per me.
Se vuoi che rimanga nelle tenebre, tu sia benedetto;
se vuoi che rimanga nella luce, tu sia ugualmente benedetto.
Se ti degni di consolarmi, tu sia benedetto;
e se vuoi darmi tribolazioni, tu sia ugualmente benedetto...
Signore, volentieri patirò per te
tutto ciò che desideri per me.
Voglio ricevere dalle tue mani, il bene ed il male,
il dolce e l’amaro, la gioia e la tristezza,
e ringraziarti sempre per tutto.
Perché a condizione di non allontanarmi da te,
nulla mi potrà arrecare danno.
(Kempis, libro 3, 17)
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