Il Mistero dell’Iniquità
Case #12: il Pakistan
Il governo degli Stati Uniti, sotto la presidenza di Barack Obama, è attualmente impegnato in una guerra a bassa intensità contro il Pakistan, in modo da destabilizzarlo, frammentarlo e infine conquistarlo, proprio come ha fatto con l’Iraq e sta facendo con l’Afghanistan. I pachistani sono furiosi per questo tradimento degli Stati Uniti, loro ex alleati, e per la collusione delle proprie forze armate con quelle americane, al fine di frammentare, dividere e ottenere il controllo della nazione, installandovi un regime fantoccio. Proprio quel che è accaduto in Afghanistan, come ricordato da Pieczenik: Gli Stati Uniti, usando il falso pretesto d’essere stati attaccati da forze presenti in Afghanistan, hanno deciso di invaderlo e di conquistarlo, installandovi un uomo della CIA come presidente – l’ex proprietario di ristoranti a Silver Springs, nel Maryland, Hamid Karzai. Il generale Gul – che tra l’altro ha affermato che gli attacchi dell’11 settembre sono stati “un auto-attentato”, cioè un’operazione sotto false insegne condotta dal governo degli Stati Uniti – ha dichiarato, sempre in quell’intervista a Russia Today del 1 giugno, che l’11 settembre “non era una scusa valida per lanciare una guerra.” La guerra in Afghanistan è comunque persa, perché gli Stati Uniti non possono vincerla a meno di non sterminare l’intero popolo afgano, visto che i Talebani si sono trasformati nella resistenza nazionale contro l’invasore straniero. Il generale Gul ha sottolineato questo fatto ai microfoni di Russia Today, affermando che i Talebani “sono ormai diventati un movimento nazionalista.” L’unica opzione rimasta agli Stati Uniti, se vogliono evitare di causare la Terza Guerra Mondiale, è quella di ritirarsi dall’Afghanistan e di cessare le proprie ostilità contro il Pakistan.
L’unica persona politicamente in grado di impedire la destabilizzazione del Pakistan da parte dei terroristi assoldati dalla CIA, era l’ex Primo Ministro Benazir Bhutto, che si rifiutò di incontrarsi col funzionario del Dipartimento di Stato Americano John Negroponte, e che una volta tornata in Pakistan per le elezioni venne assassinata (a quanto pare proprio da sicari al soldo dei servizi segreti occidentali). ’assurdo e fantomatico “assassinio” di Osama bin Laden, già morto da tempo (una cosa risaputa nell’ambiente internazionale dei servizi segreti, vista anche la prognosi infausta causata dalla sindrome di Marfan diagnosticata a bin Laden già alla fine degli anni 90 da un dottore della CIA, Dooley, come rivelato dal dottor Pieczenik), viene attualmente usato dall’amministrazione americana come pretesto per accusare le forze militari pachistane di avere aiutato e protetto il presunto arci-nemico dell’America (in realtà un uomo al soldo della CIA) e per giustificare l’escalation della propria campagna aggressiva contro il Pakistan.
Questo comportamento apertamente provocatorio e aggressivo potrebbe portare ad una ritorsione di proporzioni gigantesche da parte del mondo Islamico, sia contro gli Stati Uniti sia contro i suoi alleati europei, fino a provocare una Terza Guerra Mondiale. Durante la sua intervista a Russia Today, il generale Gul ha affermato che le nazioni islamiche “da Mindanao al Marocco”, sono più che disposte a schierarsi contro gli Stati Uniti d’America. Il Pakistan sta cercando nella Cina un alleato contro l’aggressione americana, ed il governo cinese ha risposto con una nota, inviata all’amministrazione degli Stati Uniti, secondo la quale qualsiasi attacco al Pakistan verrebbe considerato un attacco alla Cina. Il Pakistan ha un esercito di grandi dimensioni e molto ben addestrato, e possiede inoltre ordigni nucleari. Sempre il generale Gul, questa volta in un suo intervento del 18 maggio 2011 all’Alex Jones Show, cioè in diretta radio in tutti gli Stati Uniti, ha detto che l’aggressione americana contro il Pakistan “potrebbe scatenare la Terza Guerra Mondiale,” e ha concluso dicendo: “Non riesco a capire i motivi per cui stanno giocando in questo modo col fuoco.”
Anche il governo afgano di Karzai ha mangiato la foglia e sta cercando di allearsi con la Cina, proprio come il Pakistan. “Il Presidente Afgano Hamid Karzai,” ha riportato la Agence France Presse, il 29 maggio 2011, “ha chiesto all’esercito degli Stati Uniti di evitare operazioni che comportino l’uccisione di civili, affermando che si tratta ‘dell’ultimo avvertimento’ a Washington, dopo che 14 persone sono state uccise durante un attacco aereo.” Molto presto, l’intero mondo islamico si unirà contro gli Stati Uniti ed i suoi alleati, grazie al sostegno della Cina, la quale gode della protezione della Russia, alla luce del trattato bilaterale d’amicizia siglato tra le due nazioni nel luglio 2002. Quelle del generale Gul, pertanto, non sono parole vuote, perché è ormai un dato di fatto che le nazioni dei due blocchi si stiano preparando alla Terza Guerra Mondiale.
Padre Paul Kramer
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