È così grande il desiderio di questa Madre di bontà di favorirci quando siamo sfortunati che, secondo San Bonaventura, è altrettanto risentita quando non le chiediamo nulla, come "se il suo culto e le pratiche in suo onore fossero disprezzate". Preghiamola dunque di confortarci nelle nostre pene, di soccorrerci nelle nostre necessità e nei nostri mali, qualunque essi siano, o persuadiamoci che verrà in nostro soccorso con mezzi sconosciuti alla nostra limitata intelligenza, ma che le sue mani divine ci condurranno a un punto al quale non avremmo mai osato aspirare, e i cui felici risultati saranno infinitamente più grandi di quanto potremmo desiderare.
E come potrebbe essere altrimenti? Non è forse scritto nei libri sacri che il sole della misericordia deve precedere la redenzione?
E cos'è questa stella della misericordia, se non il nostro generoso consolatore, attraverso il quale tutti gli uomini possono avvicinarsi a Dio, che è il Padre di ogni consolazione e di ogni misericordia?
L'abate Guenée fa dire a Gesù Cristo, parlando della Santa Vergine: "Su di te ho posto il trono della mia misericordia, e attraverso di te ascolterò le "suppliche dei mortali". Tale è anche il sentimento della Chiesa quando, rivolgendosi a Maria, le dice: "Volgi i tuoi occhi misericordiosi su di noi". E Santa Gertrude ci assicura che questa buona Madre può "volgere lo sguardo compassionevole del suo Figlio divino verso tutti gli infelici che la invocano".
Diciamo a Maria, con l'abate Adamo: "O Madre di grazia, la tua misericordia è uguale alla tua potenza!
Quando non ha avuto compassione per gli sfortunati?
Quando hai mancato di aiutarli?
Il sacerdote peccatore
Un prete vizioso, disperando della sua salvezza, si abbandona alle sue abitudini criminali, ma mettendo la sua fiducia in Maria, si converte e muore santamente.
Mentre San Francesco Borgia, generale della Compagnia di Gesù, era a Roma, un ecclesiastico venne a parlargli. Ma il Santo, che in quel momento era molto occupato, mandò al suo posto Padre Acosta, al quale l'ecclesiastico riferì quanto segue:
Sono, disse, un prete e un predicatore: ho profanato il santo abito che indosso con i più vergognosi disordini, e per coronare le offese che ho fatto a Dio, sono arrivato a diffidare della sua infinita misericordia. Un giorno, quando avevo appena finito di predicare contro "i peccatori ostinati che vivono avvolti nel peccato e disperano del perdono, un uomo venne da me per confessarsi, e dopo avermi raccontato la sua storia in dettaglio, concluse dicendo che era irrimediabilmente dannato. Per adempiere al mio ministero gli risposi che se cambiava la sua vita poteva aspettarsi tutto dalla bontà di Dio.
Allora l'uomo si alzò e "mi disse: "E tu che sei così bravo a predicare agli altri, perché, se vivi nella disperazione, non rinunci al peccato? Torna al Signore ed egli ti perdonerà". Dopo aver detto queste parole, scomparve, lasciandomi con la ferma intenzione di approfittare del suo avvertimento, e per qualche tempo abbandonai le mie cattive abitudini.
Ma poi tornai a peccare come prima, e un giorno, mentre stavo festeggiando, Gesù Cristo mi parlò sensibilmente nell'Ostia: "Perché mi maltratti", mi disse, "che ti tratto così bene? Questo avvertimento mi fece pensare di nuovo a convertirmi; ma non ero più forte di prima e tornai alle mie vecchie abitudini. Oggi, infine, mentre ero solo nella mia stanza, ho visto un giovane entrare e tirare fuori da sotto il mantello un calice, e da esso un'ostia, e guardandomi con occhi ardenti di rabbia, mi ha detto: "Riconosci il Signore che mi ha dato questo calice?
Riconoscete il Signore che tengo nelle mie mani?
Ti ricordi tutte le grazie che ti ha dato?
Bene, ecco la punizione per la vostra ingratitudine. Ha estratto una spada dalla vita e stava per togliermi la vita. Mi inginocchiai ed esclamai: "In nome di Maria e per il suo amore, vi prego di lasciarmi vivere per fare penitenza. Il giovane sospese il colpo e mi disse: Solo questa risorsa ti è rimasta per salvarti dalla morte; ma approfittane, perché è l'ultima per te. Poi è scomparso, e sono venuto a pregarla di ammettermi nella Società". Padre Acosta cercò di incoraggiare l'ecclesiastico, che su consiglio di San Francesco entrò, non nella Compagnia, ma in un altro Ordine religioso dove visse e morì santamente. (Preso da Bovio).
Nostra nota: San Francesco Borgia fece molto bene e con grande prudenza a non ammetterlo alla Compagnia di Gesù, felicemente il sacerdote reagì, abbandonò le sue abitudini e morì in Grazia di Dio, tutto per intercessione della Beata Vergine.
Estratto gratuito del libro con approvazione ecclesiastica: "Annuario di Maria" scritto da Monsignor Menghi D' Arville.
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