domenica 19 settembre 2021

La pietra che si stacca dal monte non per mano d’uomo e il Messia che viene per instaurare il regno di Dio sulla nostra terra.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE 

Ancora Daniele si ferma a manifestare al re la non possibilità di coesione o di amalgama tra l’argilla e il ferro e anche la differente azione delle due cose. 

Se le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, ciò significa che una parte del regno sarà forte e l’altra fragile. Il ferro agirà sempre da ferro. 

Ma anche l’argilla agirà sempre da argilla. Il ferro sarà forte, agirà da forte. L’argilla sarà debole, agirà da debole. Ogni re eserciterà secondo natura. 

Le nature sono due: ferro e argilla. Non può l’argilla agire da ferro, né il ferro agire da argilla. Nei regni che seguiranno vi saranno fortezza e debolezza. 

43 Il fatto d’aver visto il ferro mescolato all’argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l’argilla fangosa. 

Anticamente si pensava di consolidare i regni attraverso i matrimoni. Daniele rivela al re che i matrimoni non possono consolidare ciò che è fragile. 

Il fatto d’aver visto il ferro mescolato all’argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l’argilla fangosa. Il ferro rimane sempre ferro. 

L’argilla potrà anche sposare il ferro, ma rimane sempre argilla. Mai essa potrà trasformarsi in ferro, né mai il ferro divenire argilla. 

Neanche succede che il ferro porti la sua consistenza all’argilla. È l’argilla che porta la sua fragilità al ferro. È per l’argilla che la statua si frantuma. 

Chi pensa di rendere il ferro più forte con un matrimonio fragile, sappia che sarà la fragilità dell’argilla a rendere frantumabile il suo regno.  

44 Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre. 

Ora Daniele annunzia al re Nabucodònosor il regno messianico che verrà alla fine di questi regni. Sarà un regno particolare. Sarà eterno. 

Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre. Una osservazione si impone. 

La profezia ancora annunzia il regno del Messia sul modello del regno di Davide. Anche l’altra profezia del Figlio dell’uomo sarà sullo stesso tenore. 

Solo con la venuta del Messia e della sua rivelazione sarà operata la distinzione tra regno spirituale e regno materiale, tra regno di quaggiù e regno di lassù. 

Il regno del Messia sarà un regno universale capace di esistere in tutti i regni di questo mondo. Anche nel mondo della schiavitù lui esisterà. 

Questo regno porterà però una nuova vita in ogni regno. Porterà la vita della verità, della giustizia, dell’amore, dell’obbedienza alla Parola. 

Questo regno, senza regno apparente, senza regno visibile, durerà in eterno. Dalla terra passerà nell’eternità. Questo regno oggi è sulla terra e nei cieli. 

La verità del regno messianico sarà data dal Messia e dallo Spirito Santo dopo di Lui. La sua verità è sempre da comprendere. Essa non è mai compresa. 

Dopo il Messia, la sua Parola, viene lo Spirito Santo, viene Cristo Risorto e svela il mistero del regno attraverso l’Apocalisse o Rivelazione fatta a Giovanni. 

Ora a noi interessa una sola verità. Daniele dice che il regno del Messia e il Messia stanno per venire. Sono già alle porte. È la vera profezia del sogno. 

45 Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per intervento di una mano, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro. Il Dio grande ha fatto conoscere al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione». 

La pietra che si stacca dal monte non per mano d’uomo e il Messia che viene per instaurare il regno di Dio sulla nostra terra.  

Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per intervento di una mano, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro. Il Dio grande ha fatto conoscere al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione». 

È giusto che lo si ribadisca ancora una volta. Il regno di Dio non è regno di quaggiù, alla maniera di quaggiù. È un regno particolare. 

La verità di questo regno è rivelata da Gesù Signore e dallo Spirito Santo. Come lo si costruisce tra gli uomini è sempre lo Spirito che lo rivela.  

Daniele termina il suo racconto e la sua spiegazione, dicendo che il sogno del re è vera rivelazione di profezia. Dio gli ha voluto rivelare ciò che sta per fare. 

Siamo dinanzi ad una vera profezia sull’imminenza del regno di Dio che ormai sta per venire. Ormai il Messia è alle porte della nostra storia. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

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