Pene temporali pene eterne.
4. Supponi qualunque tormento, escogita qualsiasi pena umana; fa' il confronto con le pene dell'inferno e ti apparirà lieve tutto ciò che soffri. Qui sia chi procura la pena, sia chi la patisce è limitato nel tempo, là eterno. Forse che stanno ancora soffrendo coloro che hanno avuto sofferenze al tempo della devastazione di Roma? Mentre quel ricco [del Vangelo] 13 soffre ancora all'inferno; è arso, arde, arderà fino a quando si presenterà al giudizio finale. Riavrà il corpo, non per un vantaggio, ma ancora per il supplizio. Quelle sono le pene che dobbiamo temere, se abbiamo timore di Dio.
Qualunque cosa soffre l'uomo in questo mondo, se egli si corregge è un emendamento, se non si corregge c'è una duplice punizione. Perché qui soffrirà pene temporali e là sperimenterà quelle eterne. Parlo alla Carità vostra, fratelli. Noi certamente lodiamo, glorifichiamo, ammiriamo i santi martiri. Celebriamo i loro anniversari con pia solennità, ricordiamo i loro meriti e per quanto ci è possibile li imitiamo. Indubbiamente è grande la gloria dei martiri, ma non credo che sia minore la gloria del santo Giobbe. Tuttavia non gli si proponeva: " Da' l'incenso agli idoli, sacrifica a dèi stranieri ", o: " Rinnega Cristo ". Gli si proponeva di bestemmiare Dio. E neanche glielo si diceva con questo senso: " Se bestemmierai, andrà via ogni infezione, ritornerà la salute ", ma quella inetta e insulsa donna gli diceva: " Se bestemmierai morirai e con la morte sarai liberato dai tormenti ". Come se a chi muore bestemmiando non seguisse un eterno dolore! Quella fatua donna inorridiva di fronte alla molestia della presente putredine e non pensava minimamente alla fiamma eterna. Lui invece sosteneva le pene presenti per non cadere nelle future. Tratteneva l'animo dai cattivi pensieri, la lingua dalle maledizioni. Serbava l'integrità dell'animo nella putrefazione del corpo. Vedeva le pene a cui si sottraeva per il futuro, perciò sopportava le pene presenti. Così ogni cristiano quando soffre di qualche afflizione nella vita temporale pensi alla Geenna e troverà lievi le sue sofferenze. Non mormori contro Dio, non dica: " Dio, che cosa ti ho fatto da dover soffrire queste pene? ". Anzi dica quello che Giobbe ammetteva, benché santo: Hai esaminato tutti i miei peccati, e li hai chiusi come in un sacchetto 14. Lui che pativa non per punizione ma per prova non osava proclamarsi senza peccato. Così si comporti ognuno nella sofferenza.
Sant'Agostino
Nessun commento:
Posta un commento