lunedì 11 luglio 2022

GENESI BIBLICA EVOLUZIONE O CREAZIONE? CAINO E’ LA CHIAVE DEL MISTERO

 


Sesto ‘giorno’. La creazione dell’Uomo e della Donna  


§ 89 Ripensando all’Alfa e a quei puntini con cui si era aperta la seconda parte della  visione, compresi quali fossero i sei giorni, o fasi, della creazione, le quattro fasi in  cielo e le due sulla Terra. Io le interpreterei così: a) nella prima fase Dio creò  ‘l’energia cosmica’ che consente l’esistenza dello spazio e del tempo. I buchi neri  potrebbero essere gli spazi rimasti increati frammezzo la creazione, le smagliature  delle coordinate ‘tempo’ e ‘spazio’. Ciò che vi cade dentro sparisce; b) nella seconda  fase Dio creò ‘l’atomo’ e quindi ‘tutti gli elementi naturali’ della materia e tutto ‘il  cosmo’; c) nella terza fase comprenderei la nascita del ‘Sole’e della ‘Terra’, frutto per  entrambi dell’impatto di una stella con una cometa; d) nella quarta fase considererei  la nascita della ‘Luna’ dovuta alla Iª esplosione della Terra quand’era ancora “arida  et vacua”;  

e) nella quinta fase vedrei la creazione della ‘vita’ vegetale e animale, e la IIª  esplosione della Terra che prepara l’ecologia alla creazione dell’Uomo;  

f) e nella fase ultima ‘la creazione dell’Uomo e della Donna’, l’Omega, nei quali Dio  introduce ‘l’Elemento spirituale’. L’Alfa e l’Omega, i due poli estremi della prima  immagine che mi fu mostrata, avevano in comune una stessa Realtà: lo Spirito di Dio.  L’Uomo, il primo Uomo, vero Figlio legittimo di Dio, e con lui la Donna, era il  depositario dei doni dell’intera Creazione. Doveva, con la sua corrispondenza, dar  prova a Dio di esserne degno;  

g) nel settimo tempo ‘Dio si riposò’: è un eufemismo per dire che Dio volutamente si  astenne dall’intervenire di fronte agli errori dell’Uomo in rispetto alla libertà che gli  aveva donato. In realtà provvederà poi al recupero dell’umanità decaduta, cioè alla  sua redenzione.  

(Nota della curatrice) Qui finisce la descrizione geofisica e geografica della Terra.  Nell’immensa commozione che don Guido provò ripensando a quanto il Signore gli aveva  mostrato ‘nel viaggio più lungo che l’uomo potesse mai fare nel tempo e nello spazio’ 

assistendo alla creazione del cosmo, scrisse questi versi come inno d’amore, di  riconoscenza e di lode a Dio.  

 

Ovunque il guardo io giro, Immenso Dio ti vedo.  Nell’opre Tue T’ammiro. Ti  riconosco in me.  Quando Tu, nel nulla assoluto e buio creavi lo spazio  con minuscole  parti di cosmica energia,  e dentro la prima luce accendevi,  provocando una reazione  a catena che innumerevoli luci intorno diffuse  nello spazio, roteando e moltiplicando,   a me Tu pensavi che ancor non ero.  Tu mi guardavi con Amore e non lo sapevo.  

Quando mandavi una stella cometa ad infrangere un’altra stella e la sua energia  mutavi nei 93 elementi della materia, che in nube nera oscurava il cielo, e nei 9 pianeti  quella nube concentravi, Tu mi vedevi, ed io nol sapevo. Tu mi amavi prima che io  potessi amarTi.  

Quando la Terra, liscia e compatta finì di raccogliere la polvere intorno e i raggi del  Sole infuocati cementavano in croste sovrapposte la polvere umida di vapori notturni  e dentro preziosi metalli nascondevi, inaccessibili all’uomo, Tu ‘l sapevi. In parte  ascosi nella sotterranea notte li volesti, in parte alla luce del Sole. E nel contempo  disponesti che uno specchio nel cielo quaggiù riflettesse il Sole ad illuminare la celeste  notte. Con grande sussulto la Terra tremò. Dall’esterno i raggi del Sole, all’interno la  pressione dei gas, squarciavan la crosta terrestre e un fiotto immane verso il cielo  eruttò.  

PENSAVI... VEDEVI... AMAVI... CERCAVI... TROVAVI... SALVAVI.  

Don Guido Bortoluzzi  

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