martedì 1 agosto 2023

Padri del deserto

 


Vita n. 2

La vita di Antonio

di Atanasio, vescovo di Alessandria


59. Ma quando due fratelli stavano venendo da lui, l'acqua venne a mancare durante il tragitto, e uno morì e l'altro era in punto di morte, perché non aveva la forza di andare avanti, ma giaceva a terra aspettandosi di morire. Ma Antonio, seduto sulla montagna, chiamò due monaci che si trovavano lì per caso e li esortò dicendo: "Prendete una brocca d'acqua e correte sulla strada verso l'Egitto". Perché dei due uomini che stavano arrivando, uno è già morto e l'altro morirà se non vi affretterete. Questo mi è stato rivelato mentre pregavo". I monaci dunque andarono e trovarono uno che giaceva morto, che seppellirono, e l'altro lo ristorarono con l'acqua e lo condussero dal vecchio. Era infatti un giorno di viaggio [7a]. Ma se qualcuno si chiede perché non abbia parlato prima che l'altro morisse, la domanda non va posta. Perché il castigo della morte non fu di Antonio, ma di Dio, che giudicò anche l'uno e rivelò la condizione dell'altro.  Ma la meraviglia qui riguarda solo il caso di Antonio: egli, seduto sul monte, aveva il cuore vigile e il Signore gli mostrava le cose lontane.

60. E così è, perché un'altra volta era seduto sul monte e, guardando in alto, vide nell'aria uno che veniva portato in alto, e ci fu molta gioia tra quelli che lo incontrarono. Allora, meravigliandosi e ritenendo che una compagnia di quel tipo fosse benedetta, pregò per sapere che cosa fosse. E subito gli giunse una voce: "Questa è l'anima di Amon, il monaco di Nitria". Ora Amon aveva perseverato nella disciplina fino alla vecchiaia; e la distanza da Nitria alla montagna dove si trovava Antonio era di tredici giorni di viaggio. I compagni di Antonio, dunque, vedendo il vecchio stupito, chiesero di sapere e seppero che Amon era appena morto [8]. Egli era ben conosciuto, poiché aveva soggiornato molto spesso in quel luogo e molti segni erano stati compiuti per suo mezzo. E questo è uno di quelli. Una volta, dovendo attraversare il fiume Lico (era la stagione delle piene), chiese al suo compagno Teodoro di rimanere a distanza, affinché non si vedessero nudi mentre nuotavano nell'acqua. Poi, quando Teodoro si allontanò, provò di nuovo vergogna persino a vedersi nudo.  Mentre, dunque, rifletteva pieno di vergogna, all'improvviso fu portato sull'altra sponda. Teodoro, dunque, essendo lui stesso un uomo buono, si avvicinò e, vedendo Amon attraversare per primo senza che gli cadesse una goccia d'acqua, chiese come avesse fatto a passare. E quando vide che Amon non era disposto a dirglielo, lo trattenne per i piedi e dichiarò che non lo avrebbe lasciato andare prima di averlo saputo da lui. Allora Amon, vedendo la determinazione di Teodoro, soprattutto in base a ciò che aveva detto, e avendogli chiesto di non dirlo a nessuno prima della sua morte, gli disse che era stato trasportato e posto sull'altra sponda. E che non aveva nemmeno messo piede sull'acqua, né questo era possibile per l'uomo, ma solo per il Signore e per coloro che Egli permette, come fece per il grande apostolo Pietro [9]. Teodoro raccontò dunque questo dopo la morte di Amon. E i monaci ai quali Antonio parlò della morte di Amon segnarono il giorno; e quando i fratelli salirono da Nitria, trenta giorni dopo, si informarono e seppero che Amon si era addormentato in quel giorno e in quell'ora in cui il vecchio aveva visto la sua anima portata in alto. E sia questi che gli altri si meravigliarono della purezza dell'anima di Antonio, di come avesse appreso immediatamente ciò che stava accadendo a tredici giorni di viaggio e di come avesse visto l'anima mentre veniva portata in alto. 61. E anche Archelao, il conte, una volta trovatolo sul monte esterno, gli chiese soltanto di pregare per Policrate di Laodicea, una fanciulla eccellente e cristiana, poiché soffriva terribilmente allo stomaco e al fianco a causa della troppa disciplina, ed era del tutto debole di corpo. Antonio pregò, dunque, e il conte annotò il giorno in cui era stata fatta la preghiera e, partito per Laodicea, trovò la fanciulla integra. E dopo aver chiesto quando e in quale giorno fosse stata sollevata dalla sua infermità, mostrò la carta su cui aveva scritto l'ora della preghiera e, dopo averla letta, mostrò subito la scrittura sulla carta. E tutti si meravigliarono quando seppero che il Signore l'aveva sollevata dal dolore nel momento in cui Antonio pregava e invocava la bontà del Salvatore in suo favore.

62. E riguardo a coloro che venivano da lui, spesso prediceva con qualche giorno o a volte con un mese di anticipo quale fosse la causa della loro venuta. Alcuni, infatti, venivano solo per il gusto di vederlo, altri per malattia, altri ancora perché affetti da spiriti maligni. E tutti pensavano che la fatica del viaggio non fosse né un problema né una perdita. Ognuno, infatti, tornava con la consapevolezza di aver ricevuto un beneficio. Ma pur dicendo queste cose e vedendo queste cose, chiedeva che nessuno si meravigliasse di lui per questo, ma che piuttosto si meravigliasse il Signore per aver concesso a noi uomini di conoscerlo fin dove le nostre forze si estendevano.


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