venerdì 19 luglio 2024

SONO PERDONATO

 


Vedere il segno

Come per i bambini, anche per me è necessario il segno che Dio mi ha perdonato. Ma chi me lo dà? chi degli uomini è in grado di assicurarmi quest'opera di Dio? quest'opera che è così grande e riservata tra me e Lui solo, tra Lui e me?

Come potrà fare Dio a rendermi persuaso che ha ascoltato ed esaudito la mia domanda di perdono? Io non posso insegnargli, né posso pretendere segni straordinari, miracoli, lampi o tuoni strani; e d'altronde non posso convincermi d'esser stato perdonato, e quindi stare in pace, se non ho i segni concreti.

Dio, dobbiamo ammetterlo, è un bravo psicologo. Del resto è stato Lui a formare l'uomo, sa quindi com'è il suo cuore e di che cosa abbia bisogno. Per perdonare il peccato degli uomini Egli non ha certamente bisogno né di parole, né di gesti.

Ma perché l'uomo abbia la certezza del suo amore, gli viene incontro e stabilisce dei modi abbordabili alla struttura del corpo e del cuore umano.

Gesù Cristo per questo è divenuto uomo, uomo di carne ed ossa come noi. Gesù, il Cristo è " Dio con noi ", perché noi possiamo incontrare Dio al nostro livello senza dover diventare angeli.

È difficile credere che Gesù Cristo, il figlio di Maria che chiamava papà il falegname di Nazareth, è Dio. È stato difficile per i suoi paesani e per gli Ebrei in genere, tranne che per quelli che credevano ai fatti.

Quelle persone che avevano già delle convinzioni, delle certezze, che si sentivano sicure della propria scienza e sapienza, che avevano qualcosa da difendere, quelle non riuscivano ad ammettere che Dio potesse agire in modo diverso da come esse se l'immaginavano. Quelli invece che lasciavano a Dio libertà di agire, erano essi stessi liberi di riconoscere le sue opere: così sapevano riconoscere che le opere di Gesù erano divine. Gli altri attribuivano a Satana addirittura le guarigioni e i miracoli più belli, e la liberazione degli indemoniati (Mt. 12, 22-32), pur di non dover riconoscere che Gesù era Dio: altrimenti avrebbero dovuto accettare anche il suo insegnamento e sarebbero stati costretti ad ammettere che Dio perdonava per mezzo suo; questo era un punto cruciale. Se Dio perdonava per mezzo di un Uomo, di Gesù, avrebbero dovuto piegarsi, umiliarsi, riconoscersi bisognosi d'un uomo.

La loro superbia e il loro orgoglio arrivava così al colmo dei colmi: li accecava al punto che chiamavano bianco il nero e nero il bianco, definivano opera del Maligno i miracoli di Dio.

È proprio difficile credere che Gesù è Dio. Chi sente di non essere in sintonia con Gesù, e chi non vuole accettare tutto quel che Lui dice e fa, e quello che chiede, basta che faccia questo passo semplice: non credere alla sua divinità, non credere che sia Lui il mandato da Dio. Questo passo lo fanno molti. Così credono di giustificarsi; ritengono "santa" la propria ignoranza di alcune parti del Vangelo o addirittura la propria disubbidienza ad esse.

Quello che Gesù fa e dice e ordina di fare a riguardo del perdono dei peccati rientra nell'elenco di quelle cose difficili da accettare; le accettano le persone libere, i puri di cuore, capaci di riconoscere opera di Dio ciò che solo Egli può fare, capaci di accogliere Gesù come il Dio vivente e buono, volonteroso di salvarci.

L'uomo paralizzato, quello che è stato presentato a Gesù con poca diplomazia, a dir il vero, calato giù dal soffitto su di una barella da ambulanza, quell'uomo era un peccatore. Gesù se ne è accorto. Gli occhi parlano! Dev'essersi accorto anche del desiderio di quell'uomo di rimettersi in armonia con Dio; da solo non ce la faceva. E così Gesù, sapendo di avere autorità divina in quel momento come sempre, e di essere unito al Padre, gli assicurò con la sua parola - udita da tutti - che il peccato - il suo peccato - non esisteva più: "Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati" (Mt 9, 1-8).

Questa parola è azione di Dio, e il miracolo che la seguì ne è stata la prova. Quell'uomo non è più stato tirato su attraverso il tetto, né è più stato portato in barella.

Come non credere che Gesù è Dio? se lo è non posso più fare a meno dal cercare ed eseguire i suoi consigli, anche a riguardo del suo modo di perdonare.

Io credo che Gesù è il Figlio di Dio, ed è Dio: me lo insegnano tutti gli Apostoli con la loro testimonianza. Ricordo ora particolarmente la frase di S. Paolo: "In Cristo abita corporalmente tutta la pienezza della divinità!" (Col 2,9).

Gesù poi ha legato a sé pienamente ormai la sua Chiesa, "suo Corpo", di cui Egli è il Capo. Potremmo quindi definire la Chiesa quella parte di umanità che sulla terra è indissolubilmente legata a Dio. Essa non è Dio, ma è il "luogo" in cui Dio agisce concretamente! L'incarnazione di Dio in Gesù Cristo non è un fatto passato, è un fatto eterno, continuo, attuale: Dio agisce oggi attraverso uomini di carne perché uniti a Gesù!

È importante conoscere questo mistero (= pensiero di Dio) per poter accettare il perdono di Dio dagli uomini!

Don Vigilio Covi


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