venerdì 9 agosto 2024

Egli sarà sempre con noi se noi saremo disposti a lavorare con lui".

 


Vivere nella Divina Misericordia


"Dobbiamo esser persuasi che il buon Gesù vive in noi come un intimo amico.

Sapendo che da noi soli non possiamo coltivare la vita soprannaturale e camminare sempre avanti nella perfezione, egli lavora accanto a noi come il più potente collaboratore, supplendo sempre alla nostra impotenza, aiutandoci per mezzo della grazia...

Egli sarà quello che lavorerà accanto a noi fino a concludere il lavoro della nostra santificazione ed egli stesso la perfezionerà. Se noi non ci allontaniamo dal buon Gesù, egli non ci lascerà mai soli nell'ardua impresa della nostra santificazione, anche se, privi delle consolazioni, a noi sembri che ci abbia abbandonato.

Egli sarà sempre con noi se noi saremo disposti a lavorare con lui".

 

"Dobbiamo essere fedeli imitatori del buon Gesù, che per l'amore alle miserie dell'uomo, non evitò alcuna sofferenza, fino al punto di morire nudo in una croce; dobbiamo sforzarci per giungere a copiare e far risplendere in noi l'esempio del divino Maestro: di amore al prossimo, di carità, di abnegazione e di sacrificio.

Procuriamo con sommo interesse di ricopiare in noi le lezioni del nostro divino Maestro: di umiltà, carità, mansuetudine, obbedienza, pazienza e abnegazione. Tutti uniti in carità ed amore gettiamo nell'abisso della dimenticanza i nostri rancori, perdoniamo di cuore, tenendo ben presente che il nostro distintivo è la carità. Procuriamo anche di ricordare con frequenza quale è il motivo che spinse il buon Gesù a manifestare all'uomo, nel momento della sua morte, la sete che lo tormentava... Vedremo che la causa è che il suo cuore non bramava altro che soffrire, perché egli voleva che la Redenzione superasse la malizia e perché, bevendo egli l'amaro aceto dei nostri peccati, voleva donare a noi il vino soavissimo del suo preziosissimo sangue".

 

"Non possiamo amare Dio senza interruzione e senza sosta; però l'anima che veramente desidera amare Dio non riposa e non ha altro desiderio che quello di vivere unita a lui, e solo in Dio pone tutta la sua felicità, trovandosi sempre disposta a dare a lui quanto le chieda.

La migliore maniera di amare Dio è conformare la nostra volontà con la sua...

Abitualmente c'è nel nostro amor di Dio un insieme di amor puro e di amor di speranza; vale a dire che amiamo Dio non solo per quello che è, perché è nostro Padre infinitamente buono, ma anche perché è la fonte donde procede tutta la nostra felicità. Questi due motivi però non si escludono l'uno con l'altro, giacché Dio volle che nell'amarlo e servirlo avessimo la nostra beatitudine".

don Domenico Labellarte


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