DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981
2 giugno 1962 - Sabato
Alla S. Messa e all'esposizione del Santissimo. Ho preso il mio libro di preghiere (i piccoli salmi) e nel frattempo il dolce Salvatore mi ha detto così: "Riponi il tuo libro di preghiere e parliamo!" Mi sono molto commossa, perché le sue parole amorose hanno invaso di grazie la mia anima. Mi sono rivolta alla Santa Vergine: "O Madre mia, vieni, aiutami ad essere grata al Tuo Santo Figlio, perché possa sostenere almeno un po' la sua misericordia irrompente verso di me. Come posso dimostrargli che Gli sono grata dal momento che dalle mie labbra non vengono parole adeguate?"
"Rispondi al Mio Santo figlio con il profondo pentimento dei tuoi peccati".
Le parole della Vergine Santa mi hanno disposta ad un profondo pentimento e i miei occhi si sono riempiti di lacrime. Così è passato il tempo fino alla Santa Comunione. L'armonio ha intonato: "Nel profondo silenzio della chiesa...", aumentando la mia sentita tenerezza verso di Lui poiché era il canto da me preferito. Da mesi non lo sentivo e adesso da quattro giorni veniva suonato ogni giorno. Ma non mi ha mai commosso così profondamente come oggi, tanto che le lacrime scorrevano abbondantemente sul mio viso. Non ho potuto trattenerle nemmeno durante la Santa Comunione, quando, inginocchiata al mio posto, ho espresso con compiacimento la mia gratitudine per l'unione con Lui. Egli però non mi ha lasciato il tempo di parlare perché ha iniziato ad inondarmi di parole! "Mia piccola sorellina! Quanto sono felice che posso venire in un cuore che si unisce con tutte le sue forze al mio amore! "E avvolgeva la mia anima con la sua fruttuosa misericordia, togliendo quel languore di aridità che la dominava da qualche giorno, tanto che sono stata completamente annientata nella consapevolezza della mia miseria. Ed ha continuato ancora: "Era bello il canto? Ho suonato Io sull'armonio, questo è il nostro canto preferito. Volevo essere amabile con te perché sai apprezzare la chiesa dove dimoro". Il 2 giugno, all'alba, il dolce Salvatore mi ha svegliata con queste parole: "Nella notte solitaria cerco cuori". Se qualcuno, leggendo il mio scritto, sente che di nuovo sono sgorgate le mie lacrime, non mi giudichi male. Tanta tenerezza ed attenzione che Lui ha usato verso di me, mi hanno riempito gli occhi di un commosso pianto. Quindi ha detto così: "Giacché questo piace anche a Me, d'ora in poi, se ti sveglio Io, questa sarà la parola d'ordine: - Nella notte solitaria cerco cuori -".
Da queste sue parole ho compreso che il suo eterno pensiero è la ricerca dei cuori.
Nessun commento:
Posta un commento