Esempio della severità di Dio nel ripudio dei Giudei e della sua bontà nell'accettazione dei Gentili.
1. Il beato apostolo Paolo, Dottore delle genti nella fede e nella verità, che ci esorta affinché rimaniamo stabili e saldi nella medesima fede in cui fu costituito a tutti gli effetti ministro, ci ammonisce con l'insegnamento e ci infonde timore con il suo esempio. Dice: Guarda la bontà e la severità di Dio: in quanti caddero la severità, in te invece la bontà, se persevererai nella bontà 1. E certo ciò lo disse a proposito dei Giudei che sono stati allontanati per la loro infedeltà e furono potati come i rami di quell'olivo che pure, in virtù delle radici dei santi Patriarchi, aveva portato frutti; ciò affinché l'olivo selvatico delle Genti fosse innestato mediante la fede e potesse rendersi partecipe dell'abbondanza dell'olivo potato dei suoi rami naturali. Ma, dice, non gloriarti contro i rami, perché se tu ti glorierai, non sei tu a portare la radice, ma la radice porta te 2. E poiché alcuni tra loro si salvano, aggiunse di seguito: Altrimenti tu stesso sarai rifiutato. E quelli, senza dubbio, se non persevereranno nell'infedeltà, anche loro saranno innestati, perché Dio può innestarli una seconda volta 3. Quanto a coloro che permangono nell'infedeltà, essi sono oggetto di quella sentenza del Signore, in cui egli dice: I figli di questo regno andranno nelle tenebre esteriori; là vi sarà pianto e stridore di denti 4. E alle Genti che persevereranno nella bontà si riferisce quanto aveva detto prima: Verranno molti da oriente e occidente e si sederanno con Abramo e Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli 5. Così ai Patriarchi che vivevano nella radice, da un lato, mediante la giusta severità di Dio, è amputata la superbia infedele dei suoi rami naturali, dall'altro, mediante la bontà divina, è innestata la fedele umiltà dell'olivo selvatico.
Sant'Agostino
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