lunedì 4 ottobre 2021

CONTRO LA MENZOGNA

 


1. 1. Consenzio, fratello mio carissimo, tu mi hai mandato un  abbondante materiale perché io lo legga. Sì, è proprio molto quel  che mi hai mandato a leggere, e io già stavo preparando la  risposta. Sono però stato impedito da varie altre occupazioni più  urgenti, e così è trascorso un anno intero. Ora son messo alle  strette, dovendoti rispondere ad ogni costo per non trattenere più a  lungo il latore [del tuo scritto], che, sopraggiunta la stagione  favorevole per la navigazione, desidera tornare in patria. Pertanto  tutti i documenti che per tuo incarico mi ha recato il servo di Dio  Leona, come li sfogliai e lessi quando mi furono recapitati, così li ho  riletti più tardi, quando mi son deciso a dettare l’opera presente,  valutando ogni cosa con quell’attenta riflessione che mi è stata  possibile. Mi ha arrecato molto piacere la forma letteraria dello  scritto, e così pure la tua conoscenza delle Sacre Scritture, l’acume  del tuo ingegno, il dispiacere che ti spinge ad attaccare certi  cattolici negligenti e anche lo zelo con cui inveisci contro gli eretici,  compresi quelli che si tengono nascosti. Tuttavia non mi garba  l’idea che per scovarli dai loro nascondigli si ricorra alla menzogna.  Per qual motivo infatti cerchiamo di tenerli d’occhio e di scoprirli se  non per sorprenderli e tirarli fuori in campo aperto, e così insegnar  loro la verità o, quanto meno, perché essi, convinti dalla verità, non  abbiano a nuocere agli altri? E questo facciamo perché la loro  menzogna scompaia o sia evitata, e tragga incremento la verità di  Dio. Orbene, come potrò con la coscienza a posto combattere le  menzogne ricorrendo alla menzogna? Si potrà forse combattere il  latrocinio con il latrocinio, il sacrilegio con il sacrilegio, l’adulterio  con l’adulterio? Se infatti fosse vero che mediante la mia menzogna  abbonderà la verità di Dio, diremo forse anche noi: Facciamo il male perché ne scaturisca il bene 1? La qual cosa vedi tu stesso  come sia disapprovata dall’Apostolo. Che vuol dire infatti quel tuo:  "Mentiamo per riportare alla verità gli eretici mentitori" se non: Facciamo il male perché ne scaturisca il bene? O dovremo per caso  ritenere che la menzogna qualche volta sia una cosa buona o che,  almeno qualche volta, essa non sia un male? Perché dunque è stato  scritto: Tu, Signore, hai in odio chi commette iniquità; condanni alla  rovina tutti coloro che proferiscono menzogna 2? Non ha infatti  eccettuato nessuno né ha detto in maniera generica: Tu condanni  alla rovina chi proferisce menzogna, espressione che potrebbe  intendersi riferita a qualcuno e non a tutti. Al contrario egli  pronunzia una sentenza universalmente valida, dicendo: Tu  condanni alla rovina tutti coloro che proferiscono menzogna. O che  forse per non aver egli detto: "Tu condanni tutti coloro che dicono  ogni sorta di menzogna" o "che proferiscono qualsiasi menzogna"  dovremo ritenere che abbia concesso facoltà di dire delle  menzogne? E cioè: Ci sarà per caso una qualche menzogna che,  quando la si dicesse, Dio non condanna, mentre egli condanna tutti  coloro che dicono la menzogna ingiusta, di fronte alla quale ci  sarebbe anche la menzogna giusta, che noi dovremmo ritenere non  una colpa ma un atto lodevole? 

Sant'Agostino

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