ANCHE A CITTÀ DI CASTELLO
FRANCESCO SCACCIA UN DEMONIO
442 70. C'era a Città di Castello una donna ossessa. Essendovi giunto il beato padre Francesco, venne condotta a lui nella casa ove dimorava. Questa, digrignando i denti e con lo sguardo bieco, emetteva grida orribili, come usano fare gli spiriti immondi. Parecchi cittadini, accorsi insieme, supplicavano il Santo di liberarla poiché da tanto tempo il nemico infernale la possedeva e tormentava in quella maniera, spaventando tutti con le sue urla. Francesco volle costatare se era opera del demonio o imbroglio della donna e le mandò innanzi un frate che stava con lui. Quella avvertì subito lo scambio di persona e si mise a proferire scherni e insulti. Ma quando comparve il Santo, che era rimasto nel frattempo nascosto a pregare, l'indemoniata, non potendo resistere alla sua virtù, si gettò per terra tremando e contorcendosi pietosamente. Francesco la chiamò a sé, dicendo: "Ti comando per obbedienza, spirito immondo, di uscire da costei!". E il diavolo l'abbandonò immediatamente, senza alcun male.
443 Sia ringraziato Iddio onnipotente, che opera tutto in tutti! Tuttavia, siccome ci siamo proposti di narrare non tanto i miracoli, che dimostrano la santità ma non costituiscono la santità, bensì piuttosto lo specchio della sua vita esemplare, riprendiamo il racconto delle opere che gli meritarono la salvezza eterna, tralasciando i miracoli. anche perché sarebbe troppo lungo recensirli tutti.
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