domenica 8 ottobre 2023

I Dieci Comandamenti

 


Alla luce delle Rivelazioni a Maria Valtorta


“Non desiderare la roba d’altri”.

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La predestinazione alla gloria non è un dono gratuito concesso a tutti gli uomini, ma è una conquista, oltre che un dono, fatta dai perseveranti nella giustizia, una conquista che si ottiene coll'uso perfetto dei doni e aiuti di Dio e con la buona volontà che non lascia mai inerte alcuna cosa proposta o donata da Dio, ma tutto rende attivo e tutto volge al fine santo della visione intuitiva di Dio, e al possesso gaudioso di Lui. 

Alcuno obbietta: "Ma allora solo coloro che sono santi al momento della morte hanno la gloria? E gli altri?  

I l Purgatorio è forse prigione meno dolorosa, ma sempre costringente, che separa le anime da Dio? Non sono dei predestinati al Cielo anche gli spiriti purganti?". 

Lo sono . Un giorno verrà, e sarà quello del Giudizio finale, nel quale il Purgatorio non sarà più, e i suoi abitanti passeranno al Regno di Dio.  

E anche il Limbo non sarà più, perché il Redentore è tale per tutti gli uomini che seguono la giustizia per onorare il Dio in cui credono, e per tendere a Lui, così come lo conoscono, con tutte le loro forze. 

Però quanto esilio ancora, dopo la vita terrena, per costoro! E quanto, per coloro che limitano il loro amare ed operare a quel minimo sufficiente a non farli morire in disgrazia di Dio, che conoscono come cattolici! 

Quanta differenza tra costoro, salvati, più che per merito loro, per i meriti infiniti del Salvatore, per l'intercessione di Maria, per i tesori della Comunione dei Santi e le preghiere e sacrifici dei giusti, e coloro che vollero la gloria non per egoismo ma per amore a Dio!

Quanta tra i primi che, a fatica e con molte soste di languore, sussurri di malcontento, e anche smarrimenti su vie di egoismo, trascinano come una catena e un peso il loro limitatissimo amore, e i secondi che, veri amanti di Dio e imitatori di Gesù Cristo, "amano come Gesù ha amato" dando anche la vita, e sempre abbracciando ogni croce, chiedendo anzi la croce come dono dei doni, per salvare la vita dell'anima al prossimo loro, anime-ostie le quali al conoscimento divino appaiono da sempre " amici di Gesù" perché faranno ciò che Egli comanda loro! 

Presente eterno: "Siete miei amici". Dio conosce. Condizionale individuale: "Se farete''. Perché la conquista di un'amicizia richiede opere capaci di ottenere quell'amicizia. Ma l'assicurazione che tali opere vi fanno amico colui che volete tale, vi aiuta a compierle. Come tra gli uomini, così, e anche più perfettamente, tra Dio e uomini. 

Gesù, quando già la lezione era più "fatto" che parola, da l'ultima lezione ai suoi apostoli, perché raggiungano la perfezione richiesta da Gesù per chiamarli “amici”. E quella è la perfezione richiesta da Gesù a tutti i predestinati a gloria rapida, proclamata dalla giustizia eroica della vita, dai fatti straordinari durante la vita, e dai miracoli dopo la morte. "Voi siete miei amici, se farete quello che Io vi comando". Rincuora allo sforzo futuro premiando già col presente: "siete"'. 

Gesù conosceva i suoi apostoli, come conosce ogni uomo, e li considerava, come vi considera, per quel che erano: creature indebolite dalla eredità di Adamo, appesantite da tanti elementi contrari all'elevazione nelle sfere della perfezione. E sapeva, come sa, quale fattore potente è l'amore dato in anticipo per spronare al ricambio. L'uomo è come un bambino che impara a farsi adulto e indipendente del soccorso altrui; proprio in grazia di quanto vale ad indicarlo un incapace che deve essere soccorso in tutto per crescere, nutrirsi, camminare, va aiutato da chi è già formato avendo raggiunto l'età perfetta, nel corpo, nell'intelletto, nello spirito. 

E Gesù si fa "madre" per fare dell'uomo, "puero spirituale", un adulto della stirpe eletta, un regale sacerdote, un'ostia vivente che continuamente si offre a Dio come Cristo, con Cristo e per Cristo, onde continuare il sacrificio perpetuo che si è iniziato col Cristo ed avrà termine alla fine dei secoli. E il latte di cui vi nutre è la sua Carità. Le braccia con cui vi sorregge sono la sua Carità. Le parole che vi dice per insegnarvi la vera sapienza della vita sono la sua Carità. 

Il Vangelo di S. Luca dice: " Le sono perdonati molti peccati perché molto ha amato 201 ". Ma chi portò la peccatrice alla redenzione del molto amare Colui che è Santo, se non il molto amore del Redentore per lei? In ogni uomo è un Adamo, ho detto. E aggiungo: "In ogni creatura è una Maria di Magdala". E ciò che molte volte salva l'anima peccatrice è l'infinito amore di Dio per lei. 

Veramente voi siete i redenti dall'amore prima ancora che dal Sangue e dalla Morte del Figlio di Dio.  

Sangue e Morte sono stati l'accidente finale della vostra redenzione.  

Ma l'amore di Dio per voi è lo stato eterno di Dio per voi , e questo divino amore ha iniziato a salvarvi dal suo eterno essere, perché prima ancora che il tempo fosse voi eravate nel pensiero di Dio.  

Vo i tutti, da Adamo all'ultimo uomo. Con i vostri eroismi e i vostri smarrimenti, i vostri tesori e le vostre miserie, con il vostro grande bisogno di essere fortissimamente aiutati, divinamente aiutati, per potere giungere al fine per il quale foste creati. E l'Amore aveva già stabilito "dal principio", nel suo Sapere e Volere divini, quanto era necessario per riportarvi alla Vita, come Umanità e come singoli. Ha abbracciato tutto quanto era sacrificio e dolore per amor vostro. Si è immolato da sempre per vostro amore, per amore di voi così spesso ingrati, e ancor più spesso deboli. 

Sol che voi contempliate il volere eroico del Figlio di Dio, futuro Cristo, tale da sempre, tale da prima della Redenzione, tale da prima della sua Nascita, tale da prima della sua Incarnazione, tale dal principio del mondo e prima del principio del mondo, arretrando in un'immensità di tempo che non è più tempo ma è "eternità", voi potete comprendere che è per l'amore che voi siete salvati.  

Perché così come "in principio il Verbo era presso Dio 202 ", altrettanto "in principio l'amore era presso Dio", anzi era Dio. Che Dio altro non è fuorché Amore. E così come è scritto: "Tutte le cose sono state fatte per mezzo di Lui 203 ", altrettanto è giusto scrivere che "'tutte le cose sono state fatte per mezzo dell'Amore". 

Tutto il creato sensibile e soprasensibile è opera dell'amore. Tutte le provvidenze, le leggi fisiche, morali, soprannaturali, sono opere dell'amore. Tutte le azioni di Dio sono opere dell'amore. Amore la creazione di Dio 204 , e amore la creazione particolare dell'uomo, figlio adottivo di Dio. Amore l'Incarnazione del Verbo. Amore la Passione per redimere l'uomo. Amore l'Eucarestia. Amore i doni del Paraclito, che il Paraclito 205 , Teologo dei teologi, Datore della Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timor di Dio 206 , da a coloro che degnamente lo ricevono, Egli, Amore del Padre e del Figlio, Fecondatore e Santificatore di quanti lo sanno in sé trattenere con una vita pura e santa. Amore la Chiesa, dispensatrice di grazia e Maestra ai fedeli. 

Il perfetto Amore Uno e Trino vi colma di Se stesso e delle sue munificenze per farvi perfetti in Terra, beati in Cielo; e il Cristo vi propone le due perfezioni per le quali perverrete alla gloria eterna. 

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a cura del Team Neval 

Riflessioni di Giovanna Busolini 


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