lunedì 1 luglio 2024

Il segreto del cuore

 


SONO PERDONATO


Il cuore dell'uomo è veramente un mistero. È capace delle cose più belle ed è capace dei delitti più macabri. Ma chissà se ne è veramente capace, o se non è invece una forza superiore a lui che lo spinge a commettere azioni disumane! Mi viene questo dubbio non tanto perché qualcuno una volta mi ha parlato di demoni o perché io voglia far da avvocato difensore ai delinquenti comuni o politici ma piuttosto perché mi è capitato più volte d'incontrare ragazzi di appena dodici anni che mi confidavano pressappoco: "Quando alla sera, sotto le coperte, voglio mettermi a pregare, mi vengono alla mente delle bestemmie, e mi viene da dirle. Io non voglio, non voglio, ma mi vengono". Io ho creduto che non volesse, e ho creduto che gli venivano, perché anche altri mi hanno riferito cose del genere riguardo non solo alla bestemmia, ma anche al furto, all'impurità, alla menzogna. Contro una cosa del genere non servono sgridate, né ammonimenti, né commiserazioni. Solo la preghiera fatta con fede, solo l'invocazione del Nome di Gesù e del Suo Sangue, solo la benedizione ed eventualmente un piccolo esorcismo possono togliere dall'uomo una forza o una resistenza che da lui non sono volute.

Benché la situazione ora descritta non sia rara, essa non è neppure sempre chiara. Il cuore dell'uomo rimane sempre un mistero. Ed è sempre una mescolanza di coscienza e volontà, di libertà e condizionamenti, di memoria e intelligenza, di temperamento e di spirito, di affetti e di fede, per cui, chi volesse troppo distinguere spirito e anima, anima e corpo, spiritualità e psicologia, rischierebbe di parlare - invece che di un uomo - o d'un cadavere o di un'anima vagante.

In fondo siamo sempre dei bambini. Quando lo riconosco e mi metto con la semplicità e la trasparenza dei bambini davanti a Dio e davanti agli uomini, allora sono custodito e riesco a percepire l'amore sia di Dio che degli uomini. Ma quando non riconosco la mia piccolezza e cerco grandezza e autosufficienza davanti a Dio e agli uomini, allora mi pare che tutto il mondo mi diventi nemico, la mia vita diviene incontentabile e la rendo insopportabile agli altri.

Essere come bambini è un gran segreto, una grande fortuna! Gesù Cristo, che conosceva il cuore dell'uomo meglio di me e di qualsiasi psicologo moderno, aveva già svelato questo segreto a Giacomo e Giovanni e a tutti gli altri suoi discepoli. Ora lo svela anche a noi. "Se non ritornerete come bambini, non entrerete nel Regno di Dio", non potrete giungere alla piena armonia interiore delle vostre facoltà e quindi non sarete tutt'interi, e completamente, né davanti a Dio né nel rapporto di comunione con gli altri uomini.

Il bambino ha bisogno d'aiuto: lo sa chiedere e ricevere. Anche il bambino sbaglia e pecca, manca all'amore: ma ristabilisce abbastanza in fretta i legami, dimentica i torti, domanda perdono: non può stare a lungo senza l'affetto di sua madre! Io sono un bambino che non può stare a lungo senza l'amicizia di Dio, senza l'armonia piena tra me e tutto ciò che mi circonda.

Posso, come un bambino, ristabilire l'unità di rapporti che ho infranto, sia con Dio che con i fratelli?

Il bambino che chiede perdono sente che non è lui che ricostruisce il rapporto d'amore: fino a che la mamma non gli dice "Sì, ti perdono" o gli fa una carezza o un segno di riconciliazione, il fanciullo non è sicuro. Il perdono lo chiede: ma lo otterrà? Il bambino è sicuro che prima o poi (forse dopo o attraverso le botte) riceverà il perdono desiderato e così il rapporto d'affetto tornerà a risplendere; ma fino al momento in cui quel gesto o quel segno o quella parola non arriva, egli rimane triste, disperato, mutilato.

Io riconosco in questa descrizione anche la mia situazione, quale si verifica quando sono nel peccato. Io cerco il perdono di Dio, non potrei farne a meno, e sono sicuro che il Signore è così "Amore" e desideroso - come una mamma - di riavermi in braccio che è pronto al perdono; ma fino a che non ne ricevo un segno, fino a che non vedo e non sento coi miei occhi o coi miei orecchi un segno del perdono di Dio, non trovo tutta la pace di cui il mio cuore abbisogna.

Don Vigilio Covi


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