LA VERGINE MARIA
negli scritti di Luisa Piccarreta
(…) “Figlia mia, mettilo pure il tuo piccolo ‘Ti amo’ non solo nella bocca, ma in tutti gli atti che passano tra me e mio Figlio. Tu devi sapere che tutto ciò che facevo verso mio Figlio, intendevo farlo verso quelle anime che dovevano vivere nella Volontà Divina, perché stando in Essa erano disposte a ricevere tutti quegli atti che io facevo verso Gesù, e trovavo spazio sufficiente dove deporli. Sicché, se io baciavo mio Figlio, baciavo loro, perché le trovavo insieme con Lui nella sua Suprema Volontà. Erano loro le prime come schierate in Lui, ed il mio amore materno mi spingeva a far loro parte di ciò che facevo a mio Figlio.
Grazie grandi ci volevano per chi doveva vivere in questa Santa Volontà, ed io mettevo a loro disposizione tutti i miei beni, le mie grazie, i miei dolori, per loro aiuto, per difesa, per fortezza, per appoggio, per luce, ed io mi sentivo felice e onorata con gli onori più grandi, di avere per figli miei i figli della Volontà del Padre Celeste, la quale anch’io possedevo, e perciò li guardavo pure come parti miei. Anzi, di loro si può dire ciò che si dice di mio Figlio: che come le prime generazioni trovavano la salvezza nei meriti del futuro Redentore, così queste anime, in virtù della Volontà Divina operante in loro, queste future figlie sono quelle che implorano incessantemente la salvezza, le grazie alle future generazioni; sono con Gesù e Gesù in loro, e ripetono insieme con Lui ciò che contiene Gesù. Perciò, se vuoi che ti ripeta ciò che feci a mio Figlio, fa che ti trovi sempre nella sua Volontà, ed io ti sarò larga dei miei favori”. (18°, 10-10-1925)
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