martedì 19 ottobre 2021

TESORI DI RACCONTI

 


Il Santo calzolaio di Faenza. 

Il beato Novellone, calzolaio di Faenza, essendo guarito in modo quasi miracoloso da una gravissima malattia, si consacrò tutto al divino servizio, distribuì ai poveri ogni sua sostanza, e stabilì di voler impiegar di lì innanzi al soccorso dei medesimi una buona porzione del ricavato dai suoi lavori. Un giorno, avendogli un mendicante chiesta l'elemosina, ingiunse alla moglie di dargli del pane. Questa rispose che nell'armadio non v'era più pane; ma Novellone insisteva tuttavia e replicava: In nome del Signore va, e fa la carità a questo poveretto. Tocca da tali parole, la moglie apre l'armadio ed oh meraviglia! lo trova pieno colmo di un pane prodigioso. Colpita da tale avvenimento, ella che aveva fino allora guardato di malocchio la carità sì generosa del marito, e più volte ne aveva menato lamento, si associò da quel punto a tutte le opere di carità e di misericordia del medesimo. Essendo poi ella morta, Novellone non lasciò sfuggire veruna occasione di soccorrere i poveri, e distribuì ad essi tutta l'eredità pervenutagli dalla defunta. Trovandosi egli stesso per tanta generosità ridotto all'estrema indigenza, si vide forzato a ricoverarsi nell’eremitaggio di alcuni solitari. Un giorno che si trovava sulla strada per un'opera di carità, stimolato dalla fame si presentò ad un oste, pregandolo di un tozzo di pane. Ma siccome non aveva danaro da pagarlo, gli fu rifiutato col dirgli che andasse di porta in porta a mendicarlo. Allora il buon servo di Dio pregò il Signore a volerlo soccorrere in tanto estremo, e tosto comparve ai suoi piedi una moneta, che servì al pagamento del pane.  

Questo fatto colpì talmente d'oste, che da quel momento divenne pieno di carità e di fervore nel sovvenire i poveri.  

DON ANTONIO ZACCARIA 

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