Similitudine della corrente.
Ma mi dirà alcuno: Avete detto bene, e così sarà, perché lo dicono i Santi; ma tutto ciò pare che sia un parlare in parabole, in figure e in enigmi: «spiegaci questa parabola» (Mt 15, 15). Vorremmo che ci dichiaraste questa verità più alla semplice e più chiaramente. Me ne contento, e mi piace. I Santi vanno dichiarando tuttavia questa cosa. Cassiano la dichiara con una bella similitudine, la quale è ancora di S. Gregorio (CASS. L. c. col. 564; S. GREG. III. Reg. past. adm. 35, c. 34; M. PL. v. 77, col. 118)18. Come se alcuno, trovandosi in mezzo alla corrente d'un impetuoso fiume, volesse fermarsi e non s'affaticasse per andare all'insù contr'acqua, starebbe in grandissimo pericolo d'andarsene all'ingiù, portato dalla furia della corrente; così, dicono, accade nella via della vita spirituale. Questo è un andare tanto contr'acqua, e tanto difficile alla nostra natura corrotta per il peccato, che chi non si affatica e si sforza per andare all'insù ed avanzarsi, sarà trasportato all'ingiù dalla corrente delle sue passioni. Come avviene a chi naviga contro vento e contr'acqua, che in lasciar di lavorare di braccia e di vogare all'insù, presto si trova molto addietro. «Il regno dei cieli si acquista colla forza, ed è preda di coloro che usano violenza» (Mt 11, 12). Bisogna andar sempre lavorando di braccia e facendo forza contro la corrente delle nostre passioni: se no, ci troveremo in un tratto molto scapitati e deteriorati.
ALFONSO RODRIGUEZ
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