LIBRO DEL PROFETA DANIELE
7 Perciò tutti i popoli, nazioni e lingue, non appena ebbero udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio e di ogni specie di strumenti musicali, si prostrarono e adorarono la statua d’oro che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere.
Sapendo che il re avrebbe gettato ogni trasgressore nella fornace ardente, tutti, temendo una morte così atroce, si piegarono al decreto del re.
Perciò tutti i popoli, nazioni e lingue, non appena ebbero udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio e di ogni specie di strumenti musicali, si prostrarono e adorarono la statua d’oro che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere. Appena udito il suono, tutti si prostrarono in adorazione.
Anche se qualcuno non fosse stato convinto della bontà dell’ordine, esso venne eseguito per paura della pena. Ordine e pena sono una sola cosa.
Quando dell’ordine e della pena se ne fanno due cose, è allora che l’ordine non è più ordine e la legge non è più legge. Ordine e pena sono una cosa sola.
Questa verità vale anche per la Legge del Signore. Legge e pena sono una cosa sola. Oggi si vuole fare due cose differenti, separate, distinte.
Così agendo, si demolisce la pena facendo appello alla misericordia di Dio. Si distrugge la Legge, il Vangelo, la Parola poiché priva della sanzione.
Basta un nulla per mandare in rovina tutto il Vangelo, tutta la Parola di Dio. È sufficiente separare Legge e pena, Decreto e sanzione, Parola e punizione.
Se oggi si osa dire queste cose, si viene giudicati “nemici della misericordia di Dio”. Si viene proclamati credenti di ieri, di un passato da trogloditi.
Eppure l’unità tra Parola e promessa, Parola e fedeltà di Dio alla sua Parola, è la più pura verità di Dio e dell’uomo. Nella stoltezza così non si pensa.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
Nessun commento:
Posta un commento