SULLA CURA DOVUTA AI MORTI
Tuttavia il rispetto dei cadaveri, che per i vivi è un conforto, è anche un atto di pietà per i defunti.
2. 4. "Però", dico, "in una strage così immane non si poté dare sepoltura neanche ai cadaveri. Ma una fede autentica non ha paura di questo, fondata com’è sul presupposto che neanche le bestie che li hanno divorati potranno impedire che risorgano quei corpi, dei quali non andrà perduto neanche un capello della testa 6. Se quello che i nemici hanno voluto fare sul corpo degli uccisi avesse potuto pregiudicare anche alla loro vita futura, mai la Verità stessa avrebbe affermato: Non abbiate paura di coloro che uccidono il corpo, ma poi non hanno il potere di uccidere l’anima 7. A meno che non si sia talmente sciocchi da sostenere che quelli che uccidono il corpo non si debbono temere prima di morire che appunto l’uccidano, ma si debbano temere che, dopo la morte, non lo lascino seppellire. Se tanto male potessero fare ancora a dei cadaveri, sarebbe falso quello che dichiara Cristo: Quelli che uccidono il corpo, ma poi non possono fare più nulla 8. Ma Dio ci guardi dal pensare che possa esser falso quello che afferma la Verità stessa. È detto, sì, che qualcosa possono fare nel momento che uccidono, perché nel corpo che viene ucciso c’è ancora sensibilità; ma dopo non possono fare più nulla, perché nel corpo ucciso ogni sensibilità è spenta. È vero, molti corpi dei Cristiani la terra non li ha accolti in sé; però nessuno poté mai buttar fuori uno di loro o dal cielo o dalla terra che tutta riempie con la sua presenza Colui che sa come risuscitare quello che ha creato. Certo, vien detto nel salmo: Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo, le carni dei tuoi fedeli agli animali selvaggi; hanno versato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme; e non c’era chi li seppellisse 9. Questo però più per mettere in risalto la ferocia di coloro che fecero queste cose, che la sofferenza di coloro che le subirono. Per quanto infatti agli occhi degli uomini queste cose appaiano orrende, agli occhi di Dio la morte dei suoi santi è preziosa 10. E allora tutte quelle cose, la solennità del funerale, la nobiltà della sepoltura, la grandiosità delle esequie sono più un sollievo per quelli che restano che un vantaggio per quelli che vanno. Se una sepoltura grandiosa a un empio arrecasse qualche vantaggio, a un pio sarebbe di svantaggio una modesta, o addirittura inesistente. Però se a quel ricco che vestiva di porpora la gran turba dei famigli allestì un funerale splendido agli occhi degli uomini, molto più splendido agli occhi di Dio ne fu allestito uno a quel povero pieno di piaghe dal servizio degli Angeli, i quali non lo issarono su un mausoleo di marmo, ma lo innalzarono fino al seno di Abramo 11. Su queste cose ci ridono quelli contro i quali ci siamo presi l’impegno della difesa della città di Dio. Ma anche i loro filosofi non hanno dato troppa importanza alle solennità della sepoltura; e più volte interi eserciti, nell’affrontare la morte per la loro patria terrena, non si son dati il minimo pensiero di come sarebbero andati a finire e quali bestie se li sarebbero mangiati: e i loro poeti li poterono giustamente esaltare con questo elogio:
Dal cielo è coperto chi non ha la sua urna 12.
Tanto meno costoro dovrebbero prendersela contro i Cristiani a motivo dei corpi non sepolti, quando ad essi è promesso che la carne e tutte le membra si riformeranno non solo dalla terra, ma anche dalla più intima struttura degli altri elementi in cui i cadaveri decomposti si sono agglutinati, e in un solo attimo 13 saranno ricostituiti e risuscitati" 14.
Sant'Agostino
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