mercoledì 10 novembre 2021

SULLA CURA DOVUTA AI MORTI

 


SULLA CURA DOVUTA AI MORTI 


Tuttavia il rispetto dei cadaveri, che per i vivi è un conforto, è  anche un atto di pietà per i defunti. 

2. 4. "Però", dico, "in una strage così immane non si poté dare  sepoltura neanche ai cadaveri. Ma una fede autentica non ha paura  di questo, fondata com’è sul presupposto che neanche le bestie che  li hanno divorati potranno impedire che risorgano quei corpi, dei  quali non andrà perduto neanche un capello della testa 6. Se quello  che i nemici hanno voluto fare sul corpo degli uccisi avesse potuto  pregiudicare anche alla loro vita futura, mai la Verità stessa  avrebbe affermato: Non abbiate paura di coloro che uccidono il  corpo, ma poi non hanno il potere di uccidere l’anima 7. A meno che non si sia talmente sciocchi da sostenere che quelli che uccidono il  corpo non si debbono temere prima di morire che appunto  l’uccidano, ma si debbano temere che, dopo la morte, non lo lascino seppellire. Se tanto male potessero fare ancora a dei  cadaveri, sarebbe falso quello che dichiara Cristo: Quelli che  uccidono il corpo, ma poi non possono fare più nulla 8. Ma Dio ci  guardi dal pensare che possa esser falso quello che afferma la  Verità stessa. È detto, sì, che qualcosa possono fare nel momento  che uccidono, perché nel corpo che viene ucciso c’è ancora  sensibilità; ma dopo non possono fare più nulla, perché nel corpo  ucciso ogni sensibilità è spenta. È vero, molti corpi dei Cristiani la  terra non li ha accolti in sé; però nessuno poté mai buttar fuori uno  di loro o dal cielo o dalla terra che tutta riempie con la sua presenza  Colui che sa come risuscitare quello che ha creato. Certo, vien detto  nel salmo: Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agli  uccelli del cielo, le carni dei tuoi fedeli agli animali selvaggi; hanno  versato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme; e non  c’era chi li seppellisse 9. Questo però più per mettere in risalto la  ferocia di coloro che fecero queste cose, che la sofferenza di coloro  che le subirono. Per quanto infatti agli occhi degli uomini queste  cose appaiano orrende, agli occhi di Dio la morte dei suoi santi è  preziosa 10. E allora tutte quelle cose, la solennità del funerale, la  nobiltà della sepoltura, la grandiosità delle esequie sono più un  sollievo per quelli che restano che un vantaggio per quelli che  vanno. Se una sepoltura grandiosa a un empio arrecasse qualche  vantaggio, a un pio sarebbe di svantaggio una modesta, o  addirittura inesistente. Però se a quel ricco che vestiva di porpora la  gran turba dei famigli allestì un funerale splendido agli occhi degli  uomini, molto più splendido agli occhi di Dio ne fu allestito uno a  quel povero pieno di piaghe dal servizio degli Angeli, i quali non lo  issarono su un mausoleo di marmo, ma lo innalzarono fino al seno  di Abramo 11. Su queste cose ci ridono quelli contro i quali ci siamo  presi l’impegno della difesa della città di Dio. Ma anche i loro filosofi  non hanno dato troppa importanza alle solennità della sepoltura; e  più volte interi eserciti, nell’affrontare la morte per la loro patria  terrena, non si son dati il minimo pensiero di come sarebbero  andati a finire e quali bestie se li sarebbero mangiati: e i loro poeti  li poterono giustamente esaltare con questo elogio: 

Dal cielo è coperto chi non ha la sua urna 12. 

Tanto meno costoro dovrebbero prendersela contro i Cristiani a  motivo dei corpi non sepolti, quando ad essi è promesso che la carne e tutte le membra si riformeranno non solo dalla terra, ma  anche dalla più intima struttura degli altri elementi in cui i cadaveri  decomposti si sono agglutinati, e in un solo attimo 13 saranno  ricostituiti e risuscitati" 14. 

Sant'Agostino

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