I libri dell'Antico Testamento riguardano noi cristiani e i suoi precetti sono da noi realizzati più compiutamente.
2. 3. In primo luogo deve essere combattuto il loro errore, per cui ritengono che i libri dell'Antico Testamento non ci riguardino perché non osserviamo i sacramenti antichi, ma quelli nuovi. In effetti ci dicono: Perché leggete la Legge e i Profeti di cui non volete osservare i precetti? Noi in realtà non circoncidiamo la carne del prepuzio maschile e mangiamo la carne che la legge chiama immonda; non osserviamo in maniera carnale i sabati, i noviluni e i giorni festivi; non immoliamo a Dio degli animali in sacrificio, né, allo stesso modo, celebriamo la Pasqua con l'agnello e il pane azzimo. Inoltre l'Apostolo 8 chiama questi e altri sacramenti antichi, con un vocabolo generale, ombre delle cose future, perché essi allora significavano ciò che si sarebbe rivelato e che noi recepiamo come già rivelato affinché, tolta l'ombra, fruiamo della loro pura luce. Sarebbe troppo lungo discutere di tutto ciò dettagliatamente: di come siamo circoncisi con lo spogliamento dell'uomo vecchio e non con lo svestirci del corpo carnale; di come ciò che loro evitano non cibandosi di certe carni animali, noi lo evitiamo nei costumi ed offriamo il nostro corpo come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio, al quale effondiamo con intelligenza le nostre anime con santi desideri anziché sangue; e di come siamo purificati da ogni iniquità per il sangue di Cristo come agnello immacolato. Il quale Cristo, per la somiglianza della carne del peccato 9, vediamo prefigurato in un caprone anche negli antichi sacrifici: e chi riconosce in lui la somma vittima sacrificale, lo riconosce quale toro nei corni della croce. Osserviamo veramente il sabato quando troviamo in lui riposo; e l'osservanza della luna nuova è la santificazione della vita nuova. E Cristo è la nostra Pasqua, e il nostro azzimo è la sincerità della verità che non ha il lievito vecchio 10, e se vi sono alcune altre cose su cui ora non vi è necessità di soffermarsi, prefigurate nei segni antichi, esse hanno il loro compimento in colui il regno del quale non avrà fine. Occorreva infatti che tutto giungesse a compimento in colui che non venne ad abolire la Legge e i Profeti, ma a portarli a compimento 11.
Sant'Agostino
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