giovedì 11 agosto 2022

COME TUTTI GLI UOMINI ATTENDERANNO LA VENUTA DI CRISTO NELLA VALLE DI GIOSAFAT.

 


IL GIUDIZIO FINALE. 


Contempliamo ora le moltitudini riunite nel luogo del giudizio. Tutta l'umanità, ogni essere umano che sia mai vissuto sulla terra, così come tutti gli spiriti ribelli che sono stati cacciati dal cielo, saranno costretti a comparire qui davanti al seggio del giudizio di Cristo. Chi può tentare di enumerare queste innumerevoli moltitudini? Il numero degli abitanti della terra che vivono in questo momento ammonta a circa 1.400.000.000. Questa immensa moltitudine scomparirà in meno di mezzo secolo e un'altra generazione, non meno numerosa, prenderà il loro posto e riempirà nuovamente la terra. E così sarà fino all'Ultimo Giorno. Che schiere innumerevoli saranno chiamate a comparire davanti al seggio del giudizio di Cristo! I buoni saranno tutti insieme, esultando per la certezza della loro salvezza eterna. Sono adornati con abiti gloriosi e brillano come le stelle del cielo. Si conoscono, si salutano e si scambiano reciproche congratulazioni per la loro felice sorte. 

Non così i malvagi. I buoni stanno alla destra e loro alla sinistra.

 Purtroppo il numero dei malvagi è molto, molto più grande di quello dei buoni.  Sia prima che dopo la venuta di Cristo, il principe delle tenebre aveva il controllo su un numero di sudditi molto più grande di Cristo stesso. Ahimè, mio Dio, che immensa moltitudine ci sarà alla sinistra! Il lutto e la miseria tra di loro saranno così impareggiabili che i buoni che sono alla destra sarebbero, se fosse possibile, profondamente toccati dalla compassione. Per tutti questi innumerevoli milioni di esseri umani riverseranno il loro eccessivo dolore e la loro angoscia in pietosi lamenti. In attesa della venuta del Giudice supremo, essi si trovano insieme, separati dai giusti, pieni di confusione per la loro orribilità e soprattutto per la loro peccaminosità, ormai evidente a tutti. Ma al di sopra di tutta questa miseria c'è la costernazione che prevale per la venuta del Giudice, che non è possibile esprimere a parole. Perché ora queste creature infelici diventano pienamente consapevoli di quanto siano terribili i giudizi di Dio, che durante la loro vita hanno ascoltato così poco. Ora per la prima volta riconoscono quale spaventosa disgrazia sia per loro il fatto che i loro peccati siano resi manifesti alla presenza di tutti gli angeli e i santi, alla presenza anche dei diavoli e dei perduti. Ora per la prima volta sono consapevoli della natura terribile della sentenza che sarà pronunciata su di loro dal Giudice che hanno spesso insolentemente messo in cattiva luce. Queste e molte altre cose contribuiscono a infondere in loro un timore così impronunciabile della venuta del loro Giudice, che tremano in tutte le membra per il terrore e quasi svengono per l'apprensione e l'allarme.  Si diranno l'un l'altro con toni pietosi: "Ahimè, cosa abbiamo fatto! Come ci siamo terribilmente ingannati! Per amore delle poche e transitorie gioie della terra, dobbiamo subire un'eternità di angoscia. A che ci servono ora tutte le ricchezze, i piaceri voluttuosi, l'orgoglio, gli onori del mondo? Noi stolti abbiamo sprecato i beni celesti ed eterni per le povere e misere cose della terra. Ahimè, che ne sarà di noi quando apparirà il nostro Giudice! Voi montagne, cadete su di noi, e voi colline, copriteci, perché davvero sarebbe meno intollerabile per noi essere schiacciati sotto il vostro peso, che stare davanti al mondo intero coperti di vergogna e confusione, e vedere il volto iracondo del giusto Giudice!".  Infelice peccatore, chiunque tu sia che leggi questo libro, non illuderti con la vana speranza che questa descrizione della miseria dei perduti sia esagerata.  Essi si lamenteranno mille volte più forte, e il loro dolore e la loro miseria saranno impronunciabili. Approfitta della breve e preziosa stagione della tua esistenza terrena, fai penitenza, fai ora tutto ciò che vorresti aver fatto nel giorno del giudizio. Chiedi a Dio la grazia di emendare la tua vita peccaminosa, affinché il giorno della venuta di Cristo non sia per te un giorno di indicibile terrore. Mio Dio, riconosco che con la mia vita peccaminosa ho meritato di essere bandito per sempre dalla Tua presenza. Tuttavia, mi pento sinceramente dei miei peccati e Ti prego di concedermi la grazia di una vera conversione, affinché non attenda la Tua venuta tra il numero dei perduti. Amen.

L'INFERNO NEGLI OCCHI DELLA MENTE


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