28 marzo 1946, S. Giovanni da Capistrano
"Siccome veniva sovente all'orto degli ulivi a pregare coi suoi discepoli, questo luogo era conosciuto da Giuda che lo avrebbe tradito". Sì, era conosciuto da Giuda, ma non certo perché veniva a pregarci. Il cattivo stato della sua anima non gli permetteva di unire la sua voce a quella dei suoi fratelli. Vi veniva per annoiarsi, per osservare, per dormire, per pensare al male. Così, nei luoghi dove c'è Gesù, vi sono troppi Giuda che non sono al loro posto e che forse un giorno tradiranno; tradiranno perché non hanno la fede; l'interesse, la passione, l'odio, hanno già cacciato Gesù dalla loro anima; Satana vi è entrato in occasione delle loro comunioni sacrileghe; allora, senza più dignità, sono pronti a ogni bassezza, a ogni crimine contro Dio e contro i propri simili. Il bacio di Giuda! Quante volte il povero Gesù ne ha ricevuti dopo quello del Getsemani? Giacché i Giuda non sono solo quelli che odiano ma anche quelli che tradiscono; essi erano tra gli intimi, i figli cari al Cuore di Gesù, dovevano amare molto, essere più fedeli degli altri; invece si sono raffreddati, si sono ritirati; hanno addolorato più degli altri Colui che li amava più degli altri. E a compenso di questo eccesso di pena, quali consolazioni riceve Gesù? Egli ci ha detto: "Ho cercato dei consolatori, ma non ne ho trovati!" Gli apostoli non l'hanno consolato, ma abbandonato, ed è Lui che ha dovuto riconfortarli e difenderli. E dopo, se ha trovato dei testimoni nei martiri, nei mistici che hanno mescolato il loro sangue e le loro lacrime alle Sue, vi sono troppi cristiani indifferenti ai tradimenti, che la vista del male non spinge al bene, che le manifestazioni moltiplicate dell'odio non portano a un maggior amore.
Ci vorrebbero, mio Gesù, delle vere Veroniche, non delle pie invenzioni, ma delle realtà. Delle anime che sentano le Tue pene, che risentano le Tue offese, che rispondano a ogni affronto con un dono, a ogni colpo con una carezza, a ogni peccato con un'espiazione appropriata, a ogni tradimento con un atto di fedeltà, un'affermazione di fede e di amore.
Ah! Se avessimo sempre presente alla mente che Gesù è in agonia fino alla fine del mondo, veglieremmo, e spontaneamente il nostro cuore farebbe scaturire delle riparazioni immediate come il gesto di questa donna. Tale gesto era forse di qualche utilità per la Divina Vittima? No, senza dubbio. Gesù non chiedeva certo che il Suo viso fosse lavato dagli sputi, dal sudore, dal sangue.... questi segni, voleva lasciarceli come vestigia del suo amore sul lenzuolo di Torino, e non bisognava farli sparire. Così, il velo della Veronica non è che una fantasia1; purtroppo... è solo fantasia. Allora non c'è stato nessuno che abbia osato avvicinarsi a Gesù incatenato, deriso, caricato della croce. Che almeno questo pensiero di un mistico non sia l'ombra di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. La vera riparazione, non è neanche la vera Maddalena nel pieno del suo dolore che l'ha data; lei, piangeva su di Te ma anche sul suo passato che Ti ha crocifisso. La riparatrice per eccellenza è stata Maria, la Tua divina Madre, l'altra Vittima. Là, Tu hai trovato la piena partecipazione, un muto sacrificio adeguato, una corredentrice. Che la Santa Vergine Maria voglia darci un vero e vivo spirito di riparazione.
meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette
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