Quanto al peccato della menzogna, abbiamo già veduto dalla rivelazione di S. Maria Maddalena de' Pazzi come sia punito in modo singolarmente terribile, poiché Iddio, eterna Verità, ha in orrore la bugia. In molte apparizioni noi vediamo le povere anime raccomandarci di astenerci dalla menzogna, e dichiarare che all'altro mondo quelle che da taluni si considerano come cose da poco o semplici esagerazioni sono severamente punite.
Raccomandano parimente quelle anime sante di astenersi dal fare i voti alla leggera e quando siano fatti, di osservarli scrupolosamente, poiché la giustizia di Dio è inesorabile. Sul qual proposito voglio qui raccontare il seguente fatto, tratto dalla vita del venerabile Dionigi Cartusiano. - Questo santo religioso stava assistendo un novizio moribondo, il quale parecchi anni prima avendo fatto voto di recitare per due volte l'intero Salterio e non avendo poi adempiuto mai la sua promessa, si trovava molto perplesso sul letto di morte, paventando la severità dei divini giudizi. Allora Dionigi per incoraggiarlo e consolarlo in quei momenti supremi, gli promise che avrebbe soddisfatto a quell'obbligo in vece sua, ma, così forse permettendo la giustizia di Dio, dopo la morte del novizio il buon Padre dimenticò anch'egli la promessa, mentre intanto quello sventurato era trattenuto fra le fiamme del Purgatorio. Un giorno finalmente avendogli Iddio concesso di comparire a Dionigi per ricordargli l'impegno preso, il defunto mostrandosi tutto mesto e addolorato, pronunziò sospirando queste due parole: - Pietà, pietà! - Stupito e desolato allora della sua dimenticanza, il buon Padre voleva spiegare a quell'anima la causa di tanto oblio, ma il defunto con voce supplichevole gridò: - Ohimè! se voi soffriste la millesima parte de' miei tormenti non ammettereste scusa di sorta, anche se in apparenza legittima, e in quest'istante medesimo soddisfereste all'obbligo contratto in mio nome dinanzi a Dio. - E così dicendo scomparve.
Bisognerebbe che gli uomini del mondo, la cui vita molle e sensuale non è altro che una catena continua di peccati, pensassero per qualche momento alla penitenza che dovranno fare nell'altra vita, prescindendo dal grave pericolo di dannazione al quale espongono la loro anima. La venerabile suor Francesca di Pamplona, celebre per le sue visioni sul Purgatorio, vide una volta un uomo di mondo, il quale del resto era stato un buon cristiano, condannato a penare lunghi anni in Purgatorio, per aver desiderato troppo i comodi della vita. La causa di così gravi e lunghe pene è che in mezzo ad una vita dissipata e mondana è impossibile non commettere una gran moltitudine di difetti, i quali non venendo cancellati dalla penitenza, accumulano un debito enorme davanti al tribunale di Dio, e così quello che avremmo potuto scontare facilmente in questa vita con qualche mortificazione o penitenza od opera buona, bisognerà pagare nell'altra vita inevitabilmente con un lungo Purgatorio. Lo scrupolo non è un peccato di per sé, ma siccome disgraziatamente ne fa commettere molti alle anime per il troppo attaccamento alla propria volontà e per l'orgoglio di cui è quasi sempre figlio, è punito da Dio molto severamente. La suddetta suor Francesca da Pamplona vide molte anime straordinariamente scrupolose essere tormentate in Purgatorio da dubbi, da oscurità e da incertezze.
Sac. Luigi Carnino
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