domenica 21 agosto 2022

L'INTERNO DEL PURGATORIO

 


L'INTERNO DEL PURGATORIO 

Santa Lidwina di Schiedam 


Raccontiamo qui la terza visione riguardante l'interno del Purgatorio, quella di Santa Lidwina di Schiedam, in Olanda, morta l'11 aprile 1433, la cui storia, scritta da un sacerdote contemporaneo, gode della più perfetta autenticità.   

      Questa mirabile vergine, vero prodigio di pazienza cristiana, fu preda di molti dolori e delle più crudeli sofferenze per un periodo di trentotto anni. Queste sofferenze le rendevano impossibile dormire, passava le lunghe notti in preghiera e molto spesso, elevata nello spirito, veniva condotta dal suo Angelo custode nelle misteriose regioni del Purgatorio, dove vedeva abitazioni, prigioni, vari sotterranei, uno più tetro dell'altro; incontrava anime che conosceva e le venivano mostrate le diverse pene. Quale fosse la natura di questi viaggi estatici, ci si può chiedere", è difficile da spiegare; ma possiamo concludere da altre circostanze che c'era in essi più realtà di quanto possiamo credere.  

       Il santo invalido fece viaggi e pellegrinaggi simili sulla terra, nei luoghi santi della Palestina, nelle chiese di Roma e nei monasteri dei dintorni. Aveva una conoscenza esatta dei luoghi attraverso i quali aveva viaggiato in spirito. Un religioso del monastero di Santa Elisabetta, conversando con lei un giorno, parlando delle celle, delle sale, del refettorio, ecc. della sua comunità, gli fece una descrizione dettagliata della sua casa, come se ci vivesse. Il religioso, dopo aver espresso la sua sorpresa, si sentì rispondere: "Lei sa, Padre, che sono stata nel suo monastero; ho visitato le celle, ho visto gli angeli custodi di tutti coloro che le occupano".  

       In uno dei viaggi che il nostro Santo fece in Purgatorio accadde quanto segue: Uno sfortunato peccatore, invischiato nelle corruzioni di questo mondo, si è finalmente convertito grazie alle preghiere e alle pressanti esortazioni di Liduvina; ha confessato sinceramente tutti i suoi peccati e ha ricevuto l'assoluzione, ma ha avuto poco tempo per praticare la penitenza, perché poco dopo è morto di peste.   

      La Santa offrì molte preghiere e sofferenze per la sua anima; e qualche tempo dopo, essendo stata trasportata dal suo Angelo in Purgatorio, desiderò sapere se era ancora lì e in quale stato. "È qui", disse il suo Angelo, "e sta soffrendo molto. Saresti disposta a soffrire qualche dolore per diminuire il suo?" "Certo che lo farei", disse lei, "sono pronta a soffrire qualsiasi cosa per aiutarlo".   

      Immediatamente, il suo Angelo la condusse in un luogo di terribile tortura.  "È questo l'inferno, fratello mio?", chiese la santa donna, sopraffatta dall'orrore. "No, sorella", rispose l'Angelo, "ma questa parte del Purgatorio è al confine con l'Inferno". Guardandosi intorno, vide quella che sembrava un'immensa prigione, circondata da mura di altezza prodigiosa, la cui oscurità, insieme alle mostruose pietre, la riempì di orrore. Avvicinandosi a questa gigantesca prigione, sentì un rumore confuso di lamenti, grida di rabbia, catene, strumenti di tortura, colpi violenti che i carnefici sferravano alle loro vittime. Questo rumore era tale che tutto il tumulto del mondo, in tempesta o in battaglia, non poteva essere paragonato ad esso. "Che cos'è dunque questo luogo orribile?", chiese Santa Liduvina al suo buon Angelo. "Volete che ve lo mostri?" "No, vi supplico", disse lei, presa dal terrore, "il rumore che sento è così terrificante che non riesco più ad ascoltarlo; come posso, allora, sopportare la vista di tali orrori?  

      Continuando il suo percorso misterioso, vide un Angelo seduto tristemente sulle pareti di un pozzo. "Chi è quell'Angelo?", chiese alla sua guida. "È", disse, "l'Angelo custode del peccatore alla cui sorte siete interessati. La sua anima è dentro quel pozzo, dove ha un Purgatorio speciale". Dopo queste parole, Lyduvina guardò con curiosità il suo Angelo; desiderava vedere quell'anima che le era tanto cara e cercare di liberarla da quella fossa spaventosa. L'Angelo, che aveva capito il suo desiderio, scoperchiò la fossa e da essa si sprigionò una nube di fiamme e un pietosissimo lamento. "Riconosci quella voce?", le chiese l'Angelo. "Ahimè, sì", rispose la serva di Dio. "Desidera vedere quest'anima?", continuò. All'udire la sua risposta affermativa, l'Angelo chiamò il suo nome; e subito la nostra vergine vide apparire all'imboccatura della fossa uno spirito avvolto tutto di fiamme, simile a metallo incandescente e rovente, che, vedendola, disse con voce appena percettibile: "O Liduvina, serva di Dio, chi mi aiuterà a vedere il volto dell'Altissimo?".  

La visione di quest'anima, preda del più terribile tormento di fuoco, provocò un tale sconvolgimento alla nostra Santa che la cintura che ella indossava attorno al corpo si strappò in due; e rendendogli impossibile continuare a vederlo in tale stato, si svegliò improvvisamente dalla sua estasi. Le persone presenti, percependo la sua paura, gli hanno chiesto la sua causa. "Ahimè!" replicò "Quanto sono orribili le prigioni del Purgatorio! Era per aiutare le anime che ho acconsentito a scendere là. Senza questa fine, anche se mi fosse dato tutto il mondo, non accadrebbe di nuovo per il terrore che mi ha causato.

 Alcuni giorni dopo, lo stesso Angelo che lei aveva visto così desolato, gli apparve con un atteggiamento felice, gli disse che l'anima del suo protetto aveva abbandonato il pozzo ed era passato al Purgatorio ordinario. Questo sollievo parziale non ha soddisfatto Liduvina, ha continuato a pregare per il povero paziente, applicando a lui i meriti delle sue sofferenze, finché non vide che le porte del Cielo si aprivano  per lui.


Nota

Questo racconto terrificante di Santa Liduvina, ci porta nei luoghi più profondi del Purgatorio. Il fuoco che soffre l'anima in quel luogo di tormento, è un fuoco d'amore, brucia per il desiderio di contemplare Dio, Ma la sua anima è ancora segnata dai peccati commessi in vita.

Ferite che devono guarire per prime, perché in quelle condizioni dell'anima, l'ingresso nel Regno dei Cieli è impossibile.

 In questi luoghi profondi del purgatorio, si possono trovare anime di persone molto peccatrici che si pentirono molto alla fine della loro vita. Per la Misericordia di Dio, non vanno all'Inferno, ma devono purificarsi per molti anni.


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