Le Preghiere Giaculatorie
La vita è come un corteo che passa. Dietro a questa grandiosa scena c’è Dio. Colle preghiere giaculatorie penetro questa scena magnifica che è il creato e raggiungo Dio. Là mi sta sempre aspettando: colle preghiere giaculatorie posso amarLo e unirmi a Lui. Un giorno, quando il lungo corteo, quando l’ultima parte del lungo corteo sarà passata, Lo vedrò come Egli è, e mi unirò a Lui in un’unione perfetta e stabile per sempre.
Tramite la ripetizione costante di preghiere giaculatorie, l’anima si stacca dai pensieri frivoli ed inutili e si abitua progressivamente a mantenersi in contatto con le cose divine.
I Padri del deserto avevano una predilezione speciale per il versetto: ‘ Deus in adiutorium meum intende’, particolarmente in momenti di prova, e ci sono molte altre giaculatorie come ‘Dio abbia misericordia di me peccatore’, o semplicemente la sola parola ‘Dio’ o ‘Gesù’ pronunciata interiormente con tutta la forza di cui è capace l’anima, in un atto d’unione della volontà a Dio, come abbiamo descritto sopra. Così in mezzo alle sue occupazioni, l’anima si sforza di tornare verso Dio mediante uno slancio cieco di amore; non considera in Dio nessuna distinta perfezione, ma solamente Lo considera come il suo Fine ed il suo Tutto, e si porta verso di Lui con l’intera potenza del suo affetto e con la generosità di un amore interamente disinteressato.
Tali aspirazioni, tali desideri infuocati, sono il mezzo il più rapido per arrivare alla perfezione della Carità ed a questa unione continua con Dio, che è lo scopo della vita interiore. Là si stabilisce l’anima in Dio, nella pace profonda, e diviene invulnerabile agli inganni del demonio. Proverbi 1.17 dice: ‘È invano che si getta una rete davanti a coloro che hanno delle ali’.
Comunque bisogna sapere che questa pratica è la più grande mortificazione che ci sia, almeno nella sua fase iniziale, perché l’anima non può darsi mai riposo. San Bonaventura dice che quando si è stanchi, si deve correre ancora più veloce e più forte, così si diviene più freschi e più aridi delle cime, si sceglie per il riposo di non riposarsi. In una parola, occorre un lavoro continuo per scartare tutte le frivolezze a cui lo spirito si è abituato a compiacere.
Le preghiere giaculatorie fatte con assiduità hanno come effetto di portare il soggetto a quella preghiera più semplice e passiva, a quello stato continuo di preghiera che è la pratica della presenza di Dio.
Padre Konrad zu Loewenstein
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