Santa Veronica Giuliani
La fortezza di Veronica nasce e cresce dall’amore: l’amore è l’unica forza che salva il mondo. Nel momento in cui ci sentiamo profondamente amati da Cristo, nasce in noi la forza per superare ogni ostacolo e difficoltà nel cammino perché ci sentiamo avvolti dal braccio della misericordia di Dio.
68- Il Signore mi ha fatto conoscere e provare gli effetti sviscerati del suo amore ardente. Egli è tanto innamorato di me che mi sento abbracciare dal braccio della misericordia di Dio. Qui ho fortezza e fermezza e mi stabilisco, sempre e per sempre, legata, regolata, uniforme al volere di Dio. Tutto ciò che capisco e di cui non posso parlare, mi stringe qui, mi ferma qui, cioè, sempre e per sempre, nel volere divino. (D IV, 239)
69-Io, come io, non posso niente. Una formica mi getterebbe a terra; ma, stando ferma in Dio, con fede e speranza in Lui, Lui sarà il vincitore per me. Così ho compreso che devo sempre esercitare ogni sorta di virtù; perché queste sono le armi per combattere contro tutto l’inferno; e con fede viva replicare, più volte: Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? (D II, 1020)
70- Mi sembra che il Signore mi comunicasse un poco del suo divino amore. Questa partecipazione fu breve, ma gli effetti furono permanenti. E li conobbi da questo: mi durò, per più ore, un gran calore nel cuore. Non capivo cosa fosse. Sentivo che tutto ciò mi dava gran forza. Camminando, non mi accorgevo di toccare il pavimento; mi pareva che, di volo, facessi tutto quello che era necessario per l’officio che ho.
Bisognava portar legna in infermeria; e quella mia compagna che la portava con me, mi diceva, che, per amor di Dio, non camminassi tanto, perché ella non poteva raggiungermi, e che l’aspettassi, perché non ne poteva più! Io non potevo star ferma. Sentivo come bruciare il mio cuore; ma, bruciando, mi rinforzavo e sentivo che tutte le forze stavano nello spirito. Ma, in quanto all’umanità, tutte queste cose pareva che le dessero piuttosto stanchezza che altro. Ma, essendo lo spirito superiore, lui la faceva risorgere, e come volare. (D IV, 444-445)
Silvia Reali
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