LA GIOIA DI CHERUBINA, umile serva del Signore nella vita quotidiana...
...ho 40 anni, a 3 anni cominciai a non vedere da un occhio, a 9 anni iniziò un arresto nella crescita e un gran mal di testa che non mi lasciò mai: visite, esami, ospedali fino a quando all’ospedale di Brunico sospettarono una menigite. Andai in Austria, in Svizzera, lì tentarono di operarmi dicendo però che c’era il 91% di probabilità che morissi e che, se andava bene, sarei rimasta cieca e paralizzata. Come vedi cieca non sono perchè ti scrivo, vedo dall’occhio destro perchè l’altro è distrutto dal tumore. Sono stata in coma e ne ho un ricordo di Paradiso, mi sembrava di stare su una nuvola ovattata, nè sete, nè fame, vedevo una luce bellissima e sentivo un suono come di arpe, ma non come si sente sulla terra... che peccato che mi han tolto da quel bel posto!
Adesso lavoro in casa, aiuto mamma, fratelli e sorelle (4) faccio la bambinaia ai nipotini e prego, prego tanto, più rosari al giorno. Prego per i giovani, per le famiglie, gli ammalati, i medici, i moribondi, le anime del purgatorio, il Santo Padre, i sacerdoti, insomma cerco di metterci dentro tutti. E sono felice nella mia piccola chiesa, perchè con questa malattia ho scoperto quanto è bello soffrire per il Signore e dico che le giornate più belle sono quelle in cui la croce è più pesante.
Soffrendo con gioia si dà gioia agli altri ed il dolore offerto, può aiutare tante persone che hanno problemi come i miei e più grandi dei miei. Questa è la grande grazia, il dono che ho ricevuto attraverso la malattia: LA GIOIA.
Cherubina
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