ANIMA
Spiegami per qual motivo, in certi giorni, Gesù mi sembra cosí lontano.
S. TERESA
Quando sei nelle tenebre, non scoraggiarti! Se la notte fa paura al bambino ed egli si lamenta di non vedere colui che lo porta, chiuda gli occhi! Tenendosi cosí calmo, la notte non lo spaventa più, perché non la vede, e subito la pace, se non la gioia, rinasce nel suo cuore.
Tu non hai bisogno di comprendere ciò che il buon Gesù opera in te.
Io, durante il tempo in cui l'anima mia fu immersa in una profonda oscurità, non ho cercato di desiderare il Cielo, che mi sembrava cosí velato. Mi abbandonavo con pazienza a tutti gli stati d'animo in cui Gesù voleva provarmi, senza neppure tentare di analizzarli.
Devi sapere che questo stato di tenebre spirituali è un martirio d'amor di Dio. Sapessi come il Signore viene glorificato nella pazienza dei suoi servi! Non c'è nulla che renda maggior gloria a Dio, quanto il miserabile che gli offre le sue debolezze e persevera ad amarlo anche nelle tentazioni e nell'oscurità dello spirito.
Quando ti trovi in questo stato di animo, ama la pazienza e vedrai che trionferai in tutto e sarai felice.
T'insegno come utilizzare l'oscurità spirituale, che in ultima analisi è vera agonia:
1. - Pensa allora che Gesù ti è piú vicino del solito, sebbene velato; Egli vuol fare fruttare la tua virtú; ti toglie temporaneamente la luce e la gioia, per darla a qualche anima bisognosa che vuol convertire.
2. - Pensa all'agonia del Getsemani, quando Gesù, oppresso dalla triste visione della Passione, esclamò: L'anima mia è triste sino alla morte! - La tua sofferenza non sarà mai paragonabile a quella di Gesù.
3. - Utilizza il tuo soffrire, unendolo ai meriti di Gesù; perciò dirai: Eterno Padre, vi offro la mia agonia spirituale, in unione a quella che Gesù soffrí nel Getsemani! Piú meritoria sarà la tua offerta, se la unirai anche al martirio che subí la Madonna ai piedi della Croce.
4. - Nelle tenebre dell'anima, ripeti spesso: O Dio, si faccia la tua volontà e non la mia!
Quante anime, date al lavorio spirituale, si scoraggiano nelle oscurità, si dibattono per reagire, si irritano e vorrebbero morire per liberarsi dal loro martirio. Poverette!
D. G. TOMASELLI
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