domenica 16 febbraio 2020

DIO E’ AMORE



L'uomo per sua natura tende alla felicità, non farebbe nulla  contro se stesso se non nell'illusoria convinzione che esso sia  un bene.Dalla libertà di arbitrio scaturiscono delle  disposizioni, cioè delle scelte, che sono il prodotto  dell'intelletto e della volontà. 

Quando la volontà e l'intelletto sono uniti alla Grazia l'uomo  compie sempre le scelte giuste, si orienta sempre verso il vero  bene.La tentazione è come un cuneo che si insinua tra la  volontà, l'intelletto e la Grazia, presente nell'anima unita a  Dio. Questa dissociazione produce un orientamento al male,  che l'uomo ritiene essere erroneamente un bene per se  stesso.L'abilità del maligno consiste nel presentare sempre il  male come un bene facendo leva sull'ignoranza e sull'egoismo  umano, la sua specialità, infatti, è la capacità di ingannare.  Solo il santo discernimento rende inefficace la tentazione e  quindi l'inganno. Esso è un dono dello Spirito Santo che si ottiene per mezzo della preghiera. Essa è un mezzo efficace  per riconoscere e vincere la tentazione.  

Quando l'anima esce dalla tentazione e l'ingannatore è vinto,  l'uomo è più forte nel combattimento spirituale e passando di  vittoria in vittoria acquista la fortezza, che è una delle virtù  fondamentali per progredire spiritualmente nelle vie della  perfezione cristiana. L'amore di Dio si manifesta anche nelle  tentazioni: esse non sono mai superiori alle nostre forze  spirituali, e sono permesse da Dio per la santificazione delle  anime. 

La tentazione è un pensiero, una rappresentazione mentale,  che l'intelletto gradisce ed apprezza, allettando la volontà.Se  la volontà unita alla Grazia divina respinge quanto l'intelletto  propone la tentazione è vinta. Se al contrario essa aderisce alla  proposta l'anima entra nelle dinamiche del peccato ed è vinta e  sedotta, perdendo la Grazia divina. 

La successiva esecuzione del progetto è soltanto la  concretizzazione, l'attuazione dell'atto peccaminoso.Così  come di vittoria in vittoria sulle tentazioni l'anima acquista la  virtù della fortezza e si stabilizza nella  Grazia, allo stesso  modo di sconfitta in sconfitta l'anima scivola sempre più nel  vizio e si stabilizza nel peccato. 

Questa pessima condizione dell'anima ne produce la morte  spirituale, che ha come conseguenza l'indurimento del cuore,  l'insensibilità della coscienza ai richiami dello Spirito Santo e  l'inclinazione al male.Il persistere dell'anima per molto tempo  in queste condizioni di morte spirituale determina la perdita  graduale, ma inesorabile, delle tre virtù infuse dalla Grazia  divina: la fede, la speranza e la carità. 

In queste condizioni l'anime è nelle tenebre, totalmente  acquiescente ai peggiori moti dello spirito, moltiplica i propri  peccati e vive nell'odio verso il prossimo e verso  Dio.Convinta di bastare a se stessa, sempre più pervasa  dall'amor proprio, dall'orgoglio e dall'egoismo, diventa  incapace di amare, ed avvitandosi sempre più in una spirale di  male e di odio, finisce per odiare se stessa avviandosi verso il  fallimento e l'autodistruzione. 

In questa disastrosa situazione solo l'amore divino può  salvarla con una speciale grazia di conversione, ed a questo  proposito sono molto efficaci le preghiere della Chiesa per la  conversione dei peccatori.Ma Dio non forza mai le coscienze.   Egli è sommamente rispettoso della libertà umana, ma attende  con pazienza che il cuore umano gli apra uno spiraglio, una  piccola fessura nella quale lo Spirito Santo possa entrare con  la sua luce per rinnovare tutto, per fare nuove tutte le cose, per  ridare speranza e gioia all'esistenza umana. 

Gioacchino  Ventimiglia

Nessun commento:

Posta un commento