lunedì 23 agosto 2021

ONORE AL CROCIFISSO

 


SAN PIETRO CLAVER (1585 + 1654).

Nativo di Verdù (Spagna) nel 1610 si recò in America, ove divenne l'apostolo instancabile dei Negri. La divina Passione, oltre che gradito pascolo delle sue contemplazioni, delle sue prediche e dei suoi discorsi familiari, fu anche quella fornace ove il suo cuore si accese delle più vive fiamme dell'amore divino e ricevette una tempra sì forte, da reggere a fatiche e stenti naturalmente insoffribili. Meditando il Crocifisso, teneva in mano delle immaginette che al vivo gliene rappresentavano i misteri. La sola vista del Crocifisso lo accendeva in faccia. Più volte al giorno con pie considerazioni, estratte dalle opere di S. Bernardo, salutava le SS.me Piaghe. Una sola occhiata al Crocifisso - lo incoraggiava a qualunque ardua impresa.

Nella Settimana Santa, rivestito di cilizi, spine, funi, con una pesante croce sulle spalle, di notte e inosservato, girava la casa, in atto di accompagnare il Signore al Calvario. In una di tali notti, il negro inserviente, all'entrargli in camera, restò abbagliato da vívissima luce e, per due ore, potè contemplarlo genuflessa e sollevato in alto, con un Crocifisso sulla mano sinistra e con la destra poggiata sul petto.

Chiamato per confessare un negro, affetto di malattia ributtante, il padrone e altre quattro persone vollero spiarlo segretamente. Che videro? Giunto presso il giaciglio, il primo movimento del Santo fu di dare indietro e smarrire di raccapriccio; ma poi, represso quel primo involontario movimento, si accese di santo sdegno contro se stesso, e: «Così dunque - fu udito dire - ricusi di aiutare il tuo prossimo? E non è questi riscattato col sangue di Gesù Cristo? Oh, questa volta me la pagherai! ». E, snudatesi le spalle, scaricò su di esse una tempesta di colpi, indi ginocchioni si trascinò verso l'infermo, accostò la sua faccia alle piaghe di lui, le baciò, le nettò ad una ad una, rimanendo quei signori, che non veduti lo spiavano, salutarmente stupiti e compunti.

Quando il Santo preparava al S. Battesimo i negri di Cartagena, soleva radunarli in un grande cortile. Erigeva un altare sul quale collocava alcuni quadri istruttivi. Al luogo più distinto era il quadro di N. Signore, dalle cui piaghe uscivano ruscelli di sangue che si raccoglieva in un vaso prezioso: un Sacerdote ne attingeva per battezzare un negro: in positura devota e gioconda, vi assistevano cardinali, re e principi. In un altro quadro erano dipinti dei negri riccamente vestiti: eran quelli già battezzati. Quelli che avevan rifiutato il battesimo si scorgevano in un altro quadro, in aspetto deforme e circondati da mostri infernali. Le scene, consolanti e terribili, ispiravano grande stima per il Sacramento, e amore per un Dio che col suo sangue volle salvare e affratellare tutti gli uomini.

Con tale carità e con tali metodi, l'Apostolo dei Negri non poteva non raccogliere in America una larga messe di anime.

(P. G. Andreasi: Vita di S. Pietro Claver - Armanni. Roma, 1888).


Ammirazione?... Imitazione?... Non saprei che suggerire! Soltanto dobbiamo rilevare che se ci sentiamo piccoli di fronte a questi grandi uomini di Dio, si è che piccola è la nostra conoscenza e piccola la nostra devozione al Dio Crocifisso.


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