giovedì 25 agosto 2022

CHI MORRA’ VEDRA’…

 


Il Purgatorio e il Paradiso


Il telescopio del Monte Palomar

Ve lo faccio intendere con un paragone scientifico.

  Sul monte Palomar, in America, è installato il più colossale telescopio del mondo, che avvicina il cielo stellato all'occhio che lo scruta, di milioni di anni luce. Le distanze nel cielo stellato non si misurano col metro o col chilometro, ma col percorso della luce. Questa in un minuto secondo percorre 300 mila chilometri. In un minuto primo percorre 18 milioni di chilometri. In un'ora, in un giorno, in un anno quanti chilometri percorrerà? E’ una misura che dà le vertigini. Ora, per avvicinare l'occhio al cielo stellato c'è voluto questo telescopio gigantesco, la cui lente ha un diametro di 5 metri e 50 centimetri, e lo strumento è montato in una cupola, con l'apertura al cielo, che è più grande di quella di S. Pietro in Roma. Per rendere pura e limpida la lente, in modo da non avere imperfezioni, neppure di un piccolissimo neo, ci vollero 12 anni di lavoro, impiegando, per purificarla, 70 tonnellate di abrasivo specialissimo. Terminata questa lunga purificazione, per trasportare la lente sul monte in modo che non si fosse minimamente scalfita, si dovette perforare il monte con un vasto tunnel, si dovettero costruire ponti e strade speciali. Montata la lente nel telescopio, fisso al cielo stellato per l'apertura della cupola, si cominciarono le osservazioni, ma era ed è proibito, anche ad una sola persona, fuori dello scienziato, di entrare nella cupola, perché il respiro di una sola persona, pur in un ambiente colossale, impedirebbe la piena e limpida osservazione dell'astro. Voi capite? Per osservare una stella, tanta assoluta purezza in una lente, tanto prolungato lavoro di purificazione, tanta penosa fatica di operai!

  L'anima nostra non deve affisare una stella ma Dio; non deve affisarlo con una lente, ma col lume della gloria, e questo lume non può tutta illuminarla se rimane in lei anche un neo che può offuscarlo. A queste riflessioni che sono strettamente e rigorosamente scientifiche, chi potrebbe osare di lamentarsi della divina giustizia? Ma non è tanto giustizia, è misericordia, e mai come nel Purgatorio la giustizia e la misericordia si sono abbracciate nel bacio dell'amore, mai l'amore di una creatura in grazia ha sospirato alla perfezione quanto un'anima purgante. E’ una toletta di amore che deve fare, e non la trova né lunga né ingiusta, perché deve presentarsi alle eterne nozze di una eterna felicità.

Sac. Dolindo Ruotolo


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