“LA FINE DEI TEMPI”
Dalla notte al giorno si passa in modo graduale, attraverso un periodo, sebbene sia relativamente breve. D’altronde, l’apparire o manifestarsi del Sole avviene in un preciso istante. Tuttavia, le tenebre non vogliono ricevere la Luce e si oppongono con tutte le forze. L’ora di Dio sarà preceduta dall’ora e dal potere delle tenebre. Si tratta della “grande tribolazione”, di quei giorni appunto che saranno accorciati (come ha detto il Signore in Mt. 24,21-22) per amore degli eletti, altrimenti anch’essi perirebbero.
Che cosa avviene nel corso di questa “grande tribolazione”?
Lo scontro decisivo tra il Regno di Dio, che arriva, che sta per manifestarsi, e il regno del peccato, di satana, che vorrebbe opporre resistenza e si sta perciò manifestando sempre più in tutta la sua bruttezza e malvagità, ma sarà spazzato via. “Regno contro regno” (Mt. 24,7): all’interno del mondo e all’interno stesso della Chiesa, all’interno di ogni uomo.
Avverrà così la purificazione del mondo, quello che l’Apocalisse chiama “la grande Babilonia”, e anche della Chiesa, che come Corpo Mistico “completerà nella sua carne quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col. 1,24). Sarà questa la Passione della Chiesa, a cui seguirà il trionfo della sua Resurrezione e della “nuova Pentecoste”. La Passione della Chiesa sarà la culminazione dell’opera di Redenzione di Cristo, l’estrema manifestazione della Divina Misericordia. Poi seguirà la manifestazione del Regno di Dio e la sua Giustizia o Santità.
Lo scontro tra il demonio e la Donna vestita di Sole, Maria, e la vittoria di Lei con la sua Discendenza (come era stata promessa da Dio fin dal Paradiso, in Gen. 3,14), avverrà allora, come è descritto in Apoc. 12. Questo Trionfo del Cuore Immacolato di Maria sarà, nel contesto della Passione della Chiesa, il ripetersi in modo ancora più “strepitoso” delle parole del Figlio suo morente sulla Croce duemila anni prima: “Donna, ecco i tuoi figli; figli, ecco la vostra Madre”.
Avverrà proprio nel momento che l’inferno crederà di aver vinto la Chiesa.
Il diavolo tirerà fuori allora, nel suo furore, il massimo strumento di cui sarà capace: la coppia “Anticristo–Falso Profeta” (la potenza materiale e la potenza intellettuale). È lì che si colloca “l’abominio della desolazione nel Luogo Sacro”, di cui parlò il profeta Daniele (8,12-14; 9,27; 12,11), con la cessazione del Sacrificio quotidiano.
Daniele indica dei numeri precisi di giorni, per dire quanto tempo ciò deve durare (2.300 sere e mattine) e quant’altro ci sarà ancora, di purificazione del Santuario (1.290 giorni)... Questo basta a metterci in guardia di fronte a molte profezie private come quelle che davano come certo che “prima dell’anno 2.000” tutto sarebbe accaduto.
Non c’è che dire, se la profezia si riferiva specificatamente al “Trionfo del Cuore Immacolato di Maria”, per esempio, perché penso che l’Atto di Affidamento del Terzo Millennio a Maria, compiuto dal Papa il 7 Ottobre 2000, sia proprio l’inizio di questo Trionfo. Ma immaginare che con il Giubileo del 2.000 si doveva entrare del tutto nel tempo nuovo di un mondo radicalmente rinnovato, nel Millennio nel quale “Satana sarà incatenato nell’inferno”, era fuori della realtà, al meno se teniamo conto di tutti i dati che ci dà la Sacra Scrittura. Non c’era materialmente il tempo. Alcune cose dovevano certo accadere; ma si tratta di un insieme di cose molto complesse e articolate.
La purificazione del mondo (delle nazioni), sembra che si deve svolgere in due fasi: la prima, essenzialmente per mano degli stessi uomini; la seconda invece verrà direttamente da Dio. Nell’intervallo di relativa pace (non-guerra), avverrà probabilmente la manifestazione dell’Anticristo, appunto, per un breve momento del suo regno nel mondo. “Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene (sicuramente, il Romano Pontefice).
Solo allora sarà rivelato l’empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il Soffio della sua bocca (lo Spirito Santo) e lo annienterà all’apparire della sua Venuta” (2 Tes.2,7-8).
Quindi, “la Fine dei Tempi” è un periodo crepuscolare. Ma sarà sicuramente segnato da qualche evento specifico e inconfondibile, in una determinata data. Il “quando” è per noi impossibile a sapersi, sebbene da molti segni lo riteniamo vicino, nel nostro tempo. Diciamone qualcuno:
- Nel radiomessaggio di Pasqua del 1957, Papa Pio XII disse: “Venite, Gesù, Nostro Signore! Ci sono tanti segni che l’ora del vostro Ritorno non è lontana…”
- A Suor Lucia di Fatima, la Madonna disse: “Tu non puoi venire per adesso al Cielo, ma devi rimanere sulla terra, perché prima dovrai vedere il Trionfo del mio Cuore Immacolato”. Non sappiamo fino a che punto queste parole siano testuali, ma il concetto è stato confermato. Ad ogni modo, Suor Lucia era vivente al momento in cui Giovanni Paolo II affidò il Terzo Millennio a Maria, segno del suo trionfo.
- Nelle apparizioni di Garabandal (Spagna, 1961-1965), alla morte di Papa Giovanni XXIII la Madonna disse: “Ancora tre Pontefici, e poi la fine dei tempi”.
- Il Pontificato di Giovanni Paolo II è stato quello corrispondente al penultimo nome o motto della celebre e mai smentita profezia attribuita a San Malachia, Vescovo di Armagh (Irlanda) e amico di San Bernardo, che con altrettanti brevi frasi latine elenca tutti i pontificati fino all’ultimo papa, Pietro II. Se così fosse, l’attuale Papa Benedetto XVI sarebbe il penultimo, ed infine “Pietro Romano”.
- Non meno interessante è ancora sapere che Giovanni Paolo II volle fare il suo primo viaggio apostolico in Messico, dalla Madonna di Guadalupe. Ebbene, Lei ha nel suo manto 46 stelle e si dà “il caso” che Giovanni Paolo II è stato il 46.mo, a partire dall’allora Pontefice regnante. Viene da pensare che l’ultima stella della notte sia stato proprio lui, poiché si avvicina il Giorno. Non per nulla, il motto che nella profezia di San Malachia designa il suo Pontificato è “De Labore Solis” (i travagli o le fatiche del Sole), Giovanni Paolo II. Il giorno della sua nascita ci fu un’eclissi di sole, e un’altra il giorno del suo funerale. Caso o segno?
Pablo Martín Sanguiao
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