sabato 13 agosto 2022

«La verità vi farà liberi» - «Rendere testimonianza alla verità»

 


«Rendere testimonianza alla verità»

Anche solo per motivo di natura il nostro essere è tutto orientato a cercare la verità, a conoscerla, ad abbracciarla e a custodirla.

«La verità illumina l’intelligenza e informa la libertà dell’uomo, che in tal modo viene guidato a conoscere e ad amare il Signore. Per questo il salmista prega: Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto (Sal 4, 7)» (Veritatis splendor, n. 1).

Se poi guardiamo a Gesù, se ascoltiamo il nostro più alto Maestro, se osserviamo tutti i suoi comportamenti, troveremo che tutta la condotta della sua vita è sempre tesa a rendere testimonianza alla verità. In quanto Figlio, Lui riflette perfettamente l’immagine del Padre, è «Luce da Luce», rende perfettamente l’originale (testimonia), come uno specchio. Davanti a Ponzio Pilato, mentre gli stanno approntando la condanna a morte, Gesù dichiara che la verità è lo scopo della sua vita:

«Per questo io sono nato

e per questo sono venuto nel mondo:

per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità,

ascolta la mia voce» (Gv 18, 37).

Sulle orme lasciate da Gesù, il Testimone perfetto, Colui che è la stessa luce, anche noi siamo invitati a camminare in una vita luminosa:

«Chi dice di dimorare in Cristo, 

deve comportarsi come lui si è comportato» 

(1 Gv 2, 6).

La preghiera che il Maestro ha rivolto al Padre per noi, nel momento supremo della sua donazione, riassume tutta la sua esistenza, e si esprime in una sola intenzione:

«Per loro io consacro me stesso,

perché siano anch’essi consacrati nella verità»

(Gv 17, 19).

Come Gesù si è sentito consacrato alla Verità, tale deve essere il fine della nostra esistenza, un dovere a cui non si può rinunciare, tanto è legato al bene della nostra persona.

Un dovere che è soprattutto un diritto: abbiamo il diritto irrinunciabile di vivere nella Verità!

«Urge ricuperare e riproporre il vero volto della fede cristiana, che non è semplicemente un insieme di proposizioni da accogliere e ratificare con la mente. È invece una conoscenza vissuta di Cristo, una memoria vivente dei suoi comandamenti, una verità da vivere» (Veritatis splendor, n. 88).

Chiamati a rendere testimonianza alla Verità.

Non c’è una vocazione più impegnativa, e neppure più esaltante della nostra!

«Voi siete la luce del mondo;

non può restare nascosta 

una città collocata sopra un monte,

né si accende una lucerna 

per metterla sotto il moggio,

ma sopra il lucerniere perché faccia luce 

a tutti quelli che sono nella casa.

Così risplenda la vostra luce 

davanti agli uomini,

perché vedano le vostre opere buone

e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli»

(Mt 5, 14-16).

Nessuno più di noi cristiani, prescelti da Dio, consacrati dal Battesimo, deve distinguersi per una ricerca costante, appassionata, della verità.

erità, sincerità, franchezza, lealtà, veracità... tanti aspetti di una virtù che consiste «nel mostrarsi veri nei propri atti e nell’affermare il vero nelle proprie parole, rifuggendo dalla doppiezza, dalla simulazione, dall’ipocrisia» (CCC 2468).

La fuga da ogni forma di insincerità, l’impegno continuo per il bene, dovrebbero essere le nostre caratteristiche evidenti. Il Concilio Vaticano II afferma: «Tutti i cristiani, dovunque vivano, sono tenuti a manifestare con l’esempio della loro vita e con la testimonianza della loro parola l’uomo nuovo, di cui sono stati rivestiti nel Battesimo, e la virtù dello Spirito Santo, da cui sono stati rinvigoriti nella Cresima» (Ad Gentes, 11). La testimonianza che siamo chiamati a rendere alla Verità è la più alta: in essa sono compresi tutti i comandamenti e tutte le virtù.

Non esiste virtù se non sul fondamento della verità. 

Non esiste virtù che la verità esoneri dal praticare. 

Ad ogni incrocio, infatti, la direzione giusta è immancabilmente quella della verità.


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