sabato 6 agosto 2022

La Vita in Cristo

 


…Dio solo può uccidere il peccato. Certo, l’uomo era tenuto a ciò: dopo aver subìto volontariamente la sconfitta, sarebbe stato giusto ripararla con un nuovo combattimento; ma non era neanche lontanamente possibile per noi, già divenuti schiavi del peccato: come avremmo potuto essere più forti di colui al quale servivamo? …L’uomo avrebbe dovuto assumersi il debito e riportare la vittoria, ma era servo di quelli che avrebbe dovuto sconfiggere in guerra; Dio, per contro, che poteva vincere, non era debitore di nulla a nessuno.

Perciò né l’uno né l’altro attaccava battaglia, ed il peccato viveva… Ecco perché fu necessario che l’uno e l’altro si unissero, e che in uno solo si trovassero insieme le due nature: di colui che doveva combattere e di colui che poteva vincere. E così accade. Dio fa la sua lotta in nome degli uomini: uomo, vince come uomo il peccato, puro tuttavia da ogni peccato, perché Dio… Con ciò tuttavia non  hanno ancora vinto né hanno combattuto i singoli uomini, né tanto meno sono stati sciolti dalle loro catene: ma il Salvatore ha fatto anche questo con i doni che poi ha elargito, dando ad ogni uomo il potere di uccidere il peccato e di divenire compartecipe del suo valore…Dio lasciò entrare nel mondo il dolore e la morte, subito dopo il peccato, più che come castigo per il peccatore, per porgere un rimedio al malato.…Il Salvatore… accettando di essere venduto, volle sopportare in tutto la sorte degli schiavi, per guadagnarsi gli oltraggi, poiché riteneva un guadagno l’ignominia sofferta per noi.

L’esiguità del prezzo indica poi che per dono gratuito il Salvatore è venuto a morire per il mondo. Volontariamente morì, lui che non aveva fato alcun male a nessuno, né riguardo alla vita, né riguardo ai rapporti sociali, ma anzi aveva prevenuto i suoi uccisori con benefici che superano ogni desiderio e speranza. … Dio è morto. È sangue di Dio quello che è stato versato sulla croce. Che cosa potrebbe essere più prezioso di questa morte? Che cosa più tremendo? Quanto fu grave dunque il peccato della natura degli uomini, se dovette essere espiato da così grave pena! Quanto è stato profonda la ferita che ha richiesto il rimedio di un farmaco così potente!… L’innocente Signore, soffrendo molti patimenti, muore e sopporta il supplizio: uomo, si assume la causa degli uomini, scioglie dalle accuse il genere umano e dà la libertà agli schiavi, quella libertà di cui egli non mancava, essendo Dio e Signore.

Così dunque la vera vita, attraverso la morte del Salvatore, passa in noi; e il modo per attrarre questa vita nelle anime nostre è l’iniziazione ai misteri: ricevere il lavacro battesimale, essere unti col “miron”, godere della sacra mensa. Nell’iniziato ai misteri viene il Cristo, inabita in lui, a lui si congiunge e aderisce.

( Nicola Cabasilas )

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