lunedì 11 ottobre 2021

CHI SIAMO NOI?

 


DOMANDE  E  RISPOSTE  Essenziali 


CHI  SIAMO  NOI? 

“Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto Lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando Egli si sarà manifestato, noi saremo simili a Lui, perché Lo vedremo così come Egli è” (1 Gv 3,1-3). 

CHE  COSA  ANNUNCIAVA  GIOVANNI  DICENDO  QUESTO? 

Che ancora doveva essere rivelata la Divina Volontà in quanto vita interiore di Gesù, cioè, il “vivere nella Divina Volontà”, affinché sia la nostra vita, seguendo l’esempio e la dottrina spirituale della Serva di Dio Luisa Piccarreta, mediante la quale nel nostro tempo ha voluto manifestarla. 

ALLORA,  QUAL  È  LA  NOSTRA  SPIRITUALITÀ? 

E’ avere come vita propria la stessa Volontà di Dio, come si conosce mediante gli Scritti di Luisa Piccarreta. Questa fu la vita interiore di Gesù Nostro Signore e di Maria, sua e nostra Madre. 

CHI  E’  LUISA  PICCARRETA? 

La Serva di Dio Luisa Piccarreta, “la Piccola Figlia della Divina Volontà”, è la creatura che Gesù ha scelto per iniziare in  lei il compimento del suo ideale, del suo Decreto eterno, e per farlo conoscere alla Chiesa e nel mondo intero: che il suo Divin Volere sia nell’uomo quello che è in Dio, la sua Vita, la sua Felicità, la Sorgente di tutte le sue opere. 

Luisa è nata a Corato il 23 Aprile 1865; lì è vissuta sempre e lì è morta il 4 Marzo 1947. Ancora la gente la ricorda come “Luisa la Santa”. La sua Causa di beatificazione fu aperta nel 1994. Sono stati molti i testimoni di lei (tra questi, sono molti i sacerdoti e anche vescovi, un cardinale e persino un santo canonizzato, Sant’Annibale Maria Di Francia, che la frequentò durante 17 anni). È stata sempre sotto l’autorità dei suoi vari Confessori, santi sacerdoti incaricati dalla Chiesa. Ma la principale testimone di Luisa è lei stessa, nei suoi scritti, dove racconta la sua vita e la sua missione. 

CHE  COSA  HA  SCRITTO  LUISA?  QUALI  SONO  QUESTI  SCRITTI? 

Luisa non era una persona di cultura, aveva fatto solo la prima o forse anche la seconda elementare; ma per ubbidienza ai suoi Confessori ha dovuto scrivere tutte le cose che lei viveva in modo straordinario. Così ha scritto 36 grossi quaderni o Volumi in forma di diario, che Gesù prima ha scritto —dice Lui— “col suo dito di luce nel fondo della sua anima”, e poi Luisa ha scritto sulla carta.  

Questi scritti meravigliosi sono intitolati da Gesù: “Il Regno della mia Divina Volontà nella creatura —Libro di Cielo— Il richiamo della creatura nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”. Sant’Annibale fu nominato Censore degli scritti di Luisa, esaminò questi Volumi      (lui conobbe i primi 19) e ne diede il “Nulla Osta”; l’Arcivescovo allora diede il suo ”Imprimatur”. 

Luisa ha scritto anche “Le Ore dalla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo”, il “Pio Pellegrinaggio dell’anima nella Divina Volontà” e “La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà”.  

Inoltre ha scritto un quaderno di “Memorie dell’infanzia”, per completare il primo Volume; ha scritto tante preghiere e novene e anche molte lettere.   

MA  QUAL  È  IN  POCHE  PAROLE  IL  MESSAGGIO  DI  LUISA? 

Luisa può dire le parole di Gesù: «La mia dottrina non è mia, ma di Colui che mi ha mandato. Chi vuol fare la Sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se Io parlo da me stesso» (Gv 7,16-17). E anche queste altre, che Gesù disse alla samaritana:  «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è Colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed Egli ti avrebbe dato acqua viva». (Gv 4,10). 

E qual è il dono di Dio? Non è un dono qualunque, non è nemmeno una cosa spirituale, ma è la sua stessa Volontà Divina onnipotente, eterna, santissima.  

Osservare i Comandamenti, fare ciò che Dio vuole, accettare con pace ciò che Dio per-mette o dispone, tutto questo è necessario per salvarci, ma è troppo poco per il suo Amore.  

Un canto popolare dice: “Dio si è fatto come noi – per farci come Lui”. Dio vuole che diventiamo come Lui, a Sua somiglianza. Dio vuole che viviamo con Lui in perfetta comunione di vita, che possiamo dire le stesse parole di Gesù al Padre: «Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie» (Gv 17, 10). Dio vuole che amiamo, che Lo amiamo col suo stesso Amore, affinché non sia ingiusto il nostro ricambio di amore.  

Per questo, sapendo Dio che il nostro “cuore” (la nostra volontà) da solo non è capace di amare in modo divino, degno di Dio, adesso ci offre il dono del suo stesso “Cuore”, della sua adorabile Volontà, il “Cuore” delle Tre Divine Persone, affinché viviamo con Loro la loro vita, prendiamo parte alle loro opere, amiamo come Loro amano.  

    Adesso il Signore ti sta dicendo: “È troppo poco che tu sia mio servo, ti voglio far luce delle nazioni” (Isaia, 49,6) 

    Adesso il Signore ti sta dicendo: “Figlio mio, dammi il tuo cuore, perché Io ti voglio dare il mio”  

    Adesso il Signore ti sta dicendo: “Ti voglio dare la mia Volontà, affinché sia per te quello che essa è per Me” 

    Adesso il Signore ti sta dicendo: “Non potrei darti nulla di più grande della mia Volontà, che è il mio Tutto, l’essenza stessa del mio Essere Divino, la Sorgente di tutti i miei Attributi, del mio Amore, della mia Vita, delle mie opere, di ogni bene e felicità” 

    Adesso il Signore ti sta dicendo: “Se tu mi dai la tua volontà, Io ti do la Mia; ed è per questo che ho creato la tua, perché tu avessi una piccola volontà da potermi offrire, da poter scambiare con la Mia”. 

    Adesso il Signore ti sta dicendo: “Se ti ho fatto sapere questo mio desiderio, il mio più grande desiderio, non è per darti soltanto una notizia, ma per farti un regalo, il Dono dei doni. Se te l’ho manifestato è per comunicartelo” 

    Adesso il Signore ti sta dicendo: “Se tu mi dici di sì, Io ti prendo sul serio. La tua piccola volontà umana è per Me preziosa, desidero unirla con la Mia, identificarla con la Mia tanto, che non si possa distinguere l’una dall’altra” 

    Adesso il Signore ti sta dicendo: “Se tu non darai mai più vita alla tua volontà per conto tuo, ma al posto della tua chiamerai sempre la Mia, arriverà il momento che sentirai solo la vita della mia Volontà e così agirai al modo divino, come Dio, come vero figlio di Dio che sei. Avrai a disposizione   la mia onnipotenza, la mia sapienza, il mio eterno Amore. Allora guarderò Gesù e vedrò te, guarderò te e vedrò Gesù, e così come guardando dall’eternità la sua adorabile Umanità ho visto te e tutte le creature (per prima ho visto in Lui la sua Mamma), così guardando te potrò vedere in te tutto e tutti e persino Me stesso” 

    È questo ciò che il Papa Benedetto XVI ha detto nella sua prima enciclica “Deus Caritas est” (n. 17): “Il sì della nostra volontà alla Sua unisce intelletto, volontà e sentimento nell’atto totalizzante dell’amore. (…) Volere la stessa cosa e rifiutare la stessa cosa, è quanto gli antichi hanno riconosciuto come autentico contenuto dell’amore: il diventare l’uno simile all’altro, che conduce alla comunanza del volere e del pensare. La storia d’amore tra Dio e l’uomo consiste appunto nel fatto che questa comunione di volontà cresce in comunione di pensiero e di sentimento, e così, il nostro volere e la Volontà di Dio coincidono sempre di più: la Volontà di Dio non è più per me una volontà estranea, che i comandamenti mi impongono dall’esterno, ma è la mia stessa volontà, in base all’esperienza che, di fatto, Dio è più intimo a me di quanto lo sia io stesso. Allora cresce l’abbandono in Dio e Dio diventa la nostra gioia”. 

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