La promessa dello Spirito Santo
La Pentecoste dischiuse i cieli eterni e fece discendere lo Spirito Santo nel Cenacolo di Gerusalemme che fu la prima Chiesa di Dio. Uniamoci agli Apostoli e alla Vergine benedetta e disponiamoci col raccoglimento e la preghiera a ricevere il divinissimo amore, come luce e fiamma che rapisca in alto i nostri cuori. Gesù Cristo Salvatore del genere umano, compiuta l’opera della nostra redenzione, prima di ascendere alla gloria del Cielo volle dare quasi un dolce commiato alla terra dicendo ai suoi Apostoli: « Ritorno da Colui che mi ha inviato e nessuno di voi mi chiede: dove vai? Ma perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha colmato i vostri cuori. È necessario per voi che io me ne vada, perché, se io non me ne andrò, non verrà a voi il Paraclito che io vi manderò dal Padre, affinché resti con voi eternamente. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che vi ho detto. Io vi lascio la mia pace, io vi dò la mia pace: il vostro cuore non sia turbato né si sgomenti. Io me ne vado, ma tornerò a voi: non vi lascerò orfani, a voi mi farò vedere e sentire; nessuno vi rapirà dalle mie mani, nessuno vi toglierà il vostro gaudio » (Gv 14 e segg. passim). Gesù lo aveva detto e così fece: lo Spirito Santo fu da Lui mandato a suggerirci interiormente i misteri divini, a rallegrarci nelle mestizie dell’esilio terreno, a rinvigorirci nelle lotte della coscienza, a darci la compunzione, il fervore, le divine energie. Attendiamo dunque, secondo questa consolante promessa del Salvatore, che lo Spirito Santo venga dalla gloria del Padre e porti a noi i suoi tesori di luce e di fuoco e che una nuova effusione di grazia penetri nelle intime fibre del nostro essere. Ritiriamoci nel Cenacolo. Silenzio delle labbra, gemito del cuore, comunione coi santi. Mettiamoci in comunicazione colla Vergine, che diresse il primo e più santo ritiro e preghiamola che ci insegni a gemere e a meditare. Se l’anima nostra è un tempio in rovina, è necessario invocare lo Spirito Santo affinché lo restauri sgombrando in noi la malvagità del cuore, l’altezzosità della mente, la frivolezza dello spirito. Se il nostro cuore è coperto di ombre, svogliato di sacrifici, stanco e annoiato di lotte, terreno nelle sue aspirazioni, incapace di unirsi a Dio; a tutte queste miserie che provengono dalla bassezza umana non vi è che un farmaco, un rimedio: lo Spirito Santo. Oh! Scenda questo ospite divino e purifichi, elevi, tramuti i cuori di carne in cuori di spirito, ci ammaestri scuotendo, bruciando, annientando quanto trova in noi di impuro e vizioso. Nel silenzio e nella speranza di averLo ospite del nostro cuore esultiamo. Egli è l’essenza dell’amore e non lascerà inesaudito chi Lo invoca.
PREGHIERA
Vieni, o Spirito Santo, lume e gaudio dei cuori, aiuto nelle necessità e negli affanni, fortezza dei fragili, sostegno dei cadenti, maestro degli uomini, distruggitore dei superbi, stella dei naviganti, porto dei naufraghi, presidio degli infermi, salute degli agonizzanti; Tu che scancelli i peccati e risani le piaghe e le ferite dell’anima, tutto purga e risana in me, la mente, il cuore, la lingua, cosicché, spento ogni affetto disordinato e terreno, tutta la mia vita di santa novità rifiorisca. O luce beatissima, svelami a me stesso e fammi conoscere le malizie del mio stolto cuore. Senza di Te io nulla posso; nessun vigore per resistere ai vizi, nessuna altezza e santità di pensieri. Insegnami le eterne verità e a disprezzare tutto ciò che passa. Accresci in me l’amore delle cose celesti e sii sempre l’oggetto della mia fede, la fiamma della mia carità. E così sia.
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