La risurrezione della Chiesa secondo S. Giovanni, don Gobbi, Maria Valtorta.
C’è forse un rapporto fra la risurrezione di cui parliamo dall’inizio di questo libro e la risurrezione di cui S. Giovanni parla nell’Apocalisse? Il rapporto c’è, e ci fa pensare che forse si tratta della stessa risurrezione. Per verificare se ciò è vero, la cosa migliore è di confrontare i testi che da una parte come dall’altra ci parlano di risurrezione. A tale scopo siamo in grado di esaminare tre fonti di informazione: la prima fonte è don Stefano Gobbi (tre testi), la seconda è S. Giovanni (un passo dell’Apocalisse), la terza è Maria Valtorta (un passo de: “I Quaderni”). I tre testi di don Stefano Gobbi ci parlano di risurrezione, ce l’annunziano come imminente, ce la descrivono.
La Madonna a don Stefano Gobbi: – «La nuova era che vi attende ... è la Gerusalemme celeste che discende dal Cielo sulla terra, per trasformarla completamente, e formare così i nuovi cieli e la nuova terra. (...) La nuova era che vi annuncio coincide con il pieno adempimento della Divina Volontà, così che finalmente si realizzi quanto Gesù vi ha insegnato a domandare al Padre celeste: “Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”. (...) La nuova era che vi preparo coincide con la sconfitta di Satana e del suo universale dominio. Viene distrutto tutto il suo potere. Viene legato con tutti gli spiriti cattivi, e rinchiuso nell’inferno da dove non potrà uscire per nuocere nel mondo." (15 agosto 1991).
La Madonna a don Stefano Gobbi: – «In questa creazione, rinnovata da una perfetta comunione di vita col Padre, Gesù Cristo instaurerà il suo Regno di gloria, perché l’opera della sua divina Redenzione possa avere il suo perfetto compimento. Lo Spirito Santo aprirà i cuori e le menti in modo che tutti possano adempiere il volere del Padre e del Figlio, così che sulla terra sia perfettamente realizzata la Divina Volontà, come in cielo." (22 novembre, 1992).
La Madonna a don Stefano Gobbi: – «Il momento del rinnovamento universale si avvicina. Satana sarà sconfitto, il potere del male distrutto. Gesù instaurerà il suo Regno di gloria in mezzo a voi, ed è così che saranno stabiliti i cieli nuovi e la terra nuova." (1 gennaio 1995).
Dal canto suo, l’evangelista S. Giovanni scrive: «Beati e santi coloro che saranno ammessi alla prima risurrezione ! La seconda morte non avrà nessun potere su di loro, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, con chi regneranno per mille anni." 111
Questo testo di S. Giovanni solleva nuvole di domande nello spirito dei lettori dell’Apocalisse. Fra queste ce ne sono tre che sembrano più frequenti:
Tentativo di risposta alla domanda # 1. Che significa “prima” risurrezione nel linguaggio di S. Giovanni? Siccome S. Giovanni parla di “due” risurrezioni, prima e seconda, la cosa implica l’esistenza di due morti (e parallelamente di due tipi di morte). La prima morte sarebbe individuale, la seconda mondiale (parallelamente: il primo tipo di morte sarebbe fisico, il secondo spirituale). Su questa base, la “prima” risurrezione farebbe seguito alla morte chiamata da S. Giovanni “prima morte”, quella individuale e soltanto fisica, invece la “seconda” risurrezione farebbe seguito alla morte finale, quella del mondo (Giudizio Universale).
Ragionamento: se ad essere dichiarato morto è soltanto il corpo, in questo caso è lecito supporre (ammettere come ipotesi) che durante il Millennio di Pace la persona morta fisicamente, ma non spiritualmente, possa ritornare sulla terra come: “Sacerdote di Dio e del Cristo”, se Dio la giudica degna di questo, e la persona è d’accordo. Ma se la morte dell’individuo è quella dello spirito (seconda morte), S. Giovanni dice che nessuna risurrezione è più possibile per detto individuo. L’espressione: “La seconda morte (quella dello spirito) non avrà potere su di essi” sembra indicare che questi “Sacerdoti di Dio e del Cristo”, benché viventi sulla terra per una seconda volta, sarebbero sicuri di essere già salvi visto che la morte dello spirito (chiamata “seconda morte” da S. Giovanni) non avrebbe più “nessun potere su di essi”. 112
Tentativo di risposta alla domanda # 2: “Chi potrà avere il privilegio di ritornare sulla terra 113 a quelle condizioni?” La mia risposta è nelle parole stesse di S. Giovanni: “Contrariamente agli altri morti che non ripresero vita che alla fine dei mille anni, COSTORO ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni”.
Tentativo di risposta alla domanda # 3. «Chi sono i “COSTORO”?» La mia risposta è ancora nelle le parole di S. Giovanni: sono le persone «che avevano rifiutato di adorare la Bestia e la sua immagine, e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano." 114
La risurrezione di cui S. Giovanni parla nell’Apocalisse è forse una specie di biglietto d’entrata che permetterà agli eletti di essere ammessi nel Paradiso Terrestre finale? Il testo seguente permetterà al lettore di dare lui stesso la risposta che più lo convince.
Gesù a Maria Valtorta: «Continuo a parlare ai miei precursori, a coloro che col loro olocausto preparano le vie del Signore, e evangelizzano senza altra forma che non sia quella della loro vita santa. Gioite, o miei servi fedeli, che non vi accontentate di salvare la vostra anima, ma vi offrite perché la Luce vinca sulle Tenebre, e la salvezza sia data a molti che ora di essa non sono ansiosi. Quando sarà la mia ora, non sarò solo a regnare. Voi sarete con Me. Fin da questa terra sarete con Me durante il mio Regno d’amore e di pace. Non ve l’ho forse promesso che voi sarete dove Io sarò, e che avrete un posto nel mio Regno?
Come dignitari di una reggia, i vostri spiriti mi saranno corona sulla terra servendomi come luminosi ministri. Essi erediteranno quel possesso della Terra che Io ho promesso ai mansueti, 115 e che diventerà possesso dei cieli quando la Terra più non sarà. Molto prima di quell’ora, voi, o giusti, possederete il Cielo. Esso sta già aperto a ricevervi nell’ora del vostro transito fuori dal carcere attuale. Ma allora [dopo il Giudizio Universale] sarà possesso fulgido e completo, cognito a tutte le creature, assunzione alla gloria anche della carne con la quale avete conquistato il Cielo facendo di essa il principale strumento di sacrificio per fedeltà al vostro Dio.
Vincitori di Satana che la carne ha corrotto, vincitori del senso che in voi si agita per eredità di peccato e per aizzamento di Satana, possederete l’Universo assieme al vostro Dio, e sarete specchi di Dio che apparirà nelle vostre carni glorificate in tutto il suo splendore. Simili al Padre sarete, o figli santi.” [Una noticina di Maria Valtorta ci avverte che qui è intervenuto Dio Padre per continuare il discorso.]
Simili a Gesù, Figlio mio santissimo. Simili a Maria, Regina nostra. Del Padre avete la somiglianza intellettiva e dei due gloriosissimi Viventi in Cielo la somiglianza umana. E poiché avere l’Intelletto è come avere la Parola e l’Amore, e dove è Uno sono i Due altri della Triade perfetta, voi avendo la somiglianza del Padre sarete possessori di quella Perfezione che fece l’uomo simile a Lui e lo elesse per figlio. Prima di quell’ora sarete i dignitari di mio Figlio, vedrete il miracolo d’amore di una Terra immersa nella pace e volta a udire Dio. Conoscerete quale sarebbe stato il vivere dell’uomo se non avesse avvilito se stesso col connubio di Satana.
Non sarete defraudati di quest’ora, [l’ora del Regno di Dio su questa Terra] o amorosi seguaci dell’Amore fatto carne. Quello che ora udite suonare in voi, parola del mio Figlio ai suoi più diletti, lo udrete suonare ai quattro punti del globo, e vedrete gli uomini accorrere per sete della scienza vera." 116
La conclusione di questo studio comparativo tra la voce di don Stefano Gobbi (“Libro azzurro”), quella di S. Giovanni (“Apocalisse”), e quella di Maria Valtorta (“I Quaderni”), è che Dio ha disposto le cose in modo che al Paradiso Terrestre iniziale faccia eco un Paradiso Terrestre finale. Ciò significa che la parte finale della storia umana sarà come il riflesso di quella iniziale, con la differenza che alla santità d’innocenza di Adamo ed Eva si sostituirà una santità di penitenza. 117 Accettando di rimpiazzare la nostra volontà umana con quella divina, la figliolanza divina diventerà per noi una cosa concreta, assoluta, sicura. Saremo dei nuovi Adamo, delle nuove Eva, dei veri, autentici Figli di Dio. Per aiutare l’Umanità a capire questo, il Signore si è servito di tante voci Profetiche, tra le quali quella di Luisa Piccarreta. Il suo importantissimo messaggio è presentato nelle pagine che seguono (sezioni # 6 e # 7, e annesso successivo).
L’albero della Redenzione che Gesù ha piantato due mila anni fa ha raggiunto l’età adulta. I suoi frutti sono maturi, la loro raccolta è imminente.
Parvulis
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