venerdì 19 novembre 2021

IL COMBATTIMENTO CRISTIANO

 


Empia credenza dei manichei. 

4. 4. Così infatti errano i manichei, i quali affermano che prima  della creazione del mondo vi era stato un popolo di tenebre che si  ribellò contro Dio. Quegli sventurati credono che in quella guerra  Dio onnipotente non poté altrimenti aiutare se stesso se non  inviando una parte di sé contro quella razza. I principi di quella  razza, come essi dicono, divorarono la parte di Dio e si  organizzarono in modo tale che il mondo potesse essere costruito  da loro. Così affermano che Dio giunse alla vittoria con grandi  disgrazie e tormenti e miserie delle sue membra; queste membra,  dicono, essersi poi mescolate alle viscere tenebrose dei loro  principi, per calmarli e frenarli dal loro furore. E non capiscono che  la loro setta è tanto sacrilega da credere che Dio onnipotente abbia  combattuto con le tenebre non per mezzo della creatura che egli  aveva fatto, ma per mezzo della sua propria natura: credere ciò è  un’empietà. Né affermano solo ciò, ma anche che quelli stessi che  furono vinti divennero migliori per il fatto che il loro furore fu  frenato e che la natura di Dio, che in realtà vinse, divenne  miserrima. Dicono anche che essa per questa mescolanza abbia perduto l’intelletto e la sua felicità e si sia trovata implicata in gravi  errori e rovine. Se dicessero che la natura di Dio si sia in parte  completamente purificata, affermerebbero tuttavia una grande  empietà contro Dio onnipotente, del quale una parte crederebbero  essere stata esposta per tanto tempo ad errori e pene senza alcuna  responsabilità di peccato. Ora quegli sventurati osano dire che non  può purificarsi tutta completamente, e che quella stessa parte che  non si è potuta purificare, è destinata alla necessità di essere  avvolta e legata alla rovina del sepolcro; e così una parte di Dio che  per niente ha peccato rimane sempre ivi misera, ed è punita in  eterno col carcere delle tenebre. Questo essi dicono per ingannare  le anime semplici. Ma chi è così semplice da non accorgersi che  sono cose sacrileghe quando affermano che Dio onnipotente è stato  oppresso dalla necessità, così da permettere che la sua parte buona  e innocente fosse ricoperta da tante grandi rovine e macchiata da  tanta immondezza e non potesse liberarla completamente, e  legasse con vincoli eterni ciò che non ha potuto liberare? Chi  dunque non rigetterebbe simili cose? Chi non capirebbe che queste  cose sono empie e nefande? Ma essi quando ingannano gli uomini  non parlano di questi argomenti per primo; se ne parlassero  sarebbero derisi o sarebbero respinti da tutti; scelgono invece quei  capitoli delle Scritture che gli uomini semplici non capiscono e per  mezzo di quelli ingannano le anime inesperte, domandando loro  donde provenga il male. Così fanno a proposito di un testo  dell’Apostolo dov’è scritto: I principi di queste tenebre e gli spiriti  del male nei cieli 16. Quegli ingannatori cercano l’uomo che non  comprende le divine Scritture e gli dicono donde siano in cielo i  principi delle tenebre; così non avendo egli potuto rispondere,  possano trascinarlo attraverso la loro curiosità; poiché ogni anima  ignorante è curiosa. Chi invece conosce bene la fede cattolica ed è  munito di buoni costumi e vera pietà, sebbene ignori la loro eresia,  tuttavia risponde loro. Né può essere ingannato colui che ormai  conosce quello che appartiene alla fede cristiana, che è chiamata  cattolica, diffusa nel mondo, protetta dalla Provvidenza divina  contro tutti gli empi e i peccatori e quelli suoi che la trascurano.

Sant'Agostino

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