Emmanuel Eni Amos, ex-agente di Satana nigeriano nominato ‘Presidente degli stregoni’ da Satana racconta il suo travagliato e orrendo passato e la sua conversione a Cristo Gesù che lo ha liberato dalla potestà delle tenebre e gli ha ordinato di andare e rendere testimonianza di quello che Egli nel suo grande amore ha fatto per lui
LA TENTAZIONE E LA VITTORIA
“Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano” (Giovanni 10:27-28).
Dopo la mia conversione a Cristo, la prima cosa che accadde fu che tutti i doni che avevo ricevuto nel mare, il Telescopio, la televisione, le camicie, e le fotografie che io avevo scattato nei laboratori del mare e la fotografia della Regina della Costa che erano esposte nel mio appartamento, tutte queste cose svanirono.
Quando ritornai a Port Harcourt, io avevo una grande voglia di rendere testimonianza di cosa il Signore aveva fatto per me, ma nella chiesa questo non mi fu permesso. La moglie del mio defunto zio che è anche lei una Cristiana, mi portò da uno dei pastori ma la domanda che questi fece fu: ‘Ha portato la carta?’ Io capii più tardi che la carta a cui egli si riferiva era il ‘certificato di appartenenza alla chiesa’. Che cosa aveva a che fare un certificato di appartenenza con il mio rendere testimonianza della potenza di Cristo e di quello che Lui aveva fatto per me? Dio mi aveva trasportato dalla potenza delle tenebre nel regno del Suo amato Figliuolo, nel quale io ho la redenzione attraverso il suo sangue, e la remissione dei miei peccati. Io ero triste perchè sapevo che Satana non permetteva ai giovani convertiti di andare a testimoniare, specialmente a coloro ‘che precedentemente’ erano coinvolti profondamente nelle sue attività, e faceva di tutto per fermare tali testimonianze. Mi ricordai ancora che il Signore mi aveva chiaramente ordinato: ‘Và e testimonia quello che io ho fatto per te’ e qui io mi trovai faccia a faccia con il rigetto. Forse non era ancora il tempo. Così io decisi di accantonare la cosa, cioè il mio dare la mia testimonianza agli altri, e di aspettare.
Viaggiai con tre commercianti da Aba a Togo per un viaggio di affari. In quel posto comprai merce per un valore di 160.000 Naira. Di questo ammontare di soldi, il mio denaro personale era di 70.000 Naira, mentre le rimanenti 90.000 Naira le avevo prese in prestito da dei commercianti in Aba. Tra le cose che comprai c’erano rotoli di lacci, vari tipi di farmaci (specialmente antibiotici), delle siringhe, dei termometri, ecc. Al confine Nigeriano, noi fummo ritenuti dalla Dogana, e più tardi ci fu chiesto di pagare una tangente. Noi rifiutammo e le merci, incluse quelle che appartenevano ai miei tre colleghi, ci furono confiscate. Alcuni mesi più tardi, le merci che appartenevano ai miei colleghi furono rilasciate, eccetto le mie. Ritornai più tardi e mi fu domandato di pagare 40.000 Naira, ma nel controllare le merci io mi accorsi che tutte le merci di valore – i rotoli di lacci, le siringhe, i farmaci ecc., - erano state di già rubate. Feci una stima delle merci rimaste e capii che pagando 40.000 Naira alla Dogana avrebbe significato soltanto aumentare la perdita, così decisi di rinunciare alle rimanenti merci.
I commercianti da cui avevo preso a prestito il denaro cominciarono a darmi la caccia. Alcuni di loro chiamarono la Polizia, altri presero le leggi nelle loro mani e programmarono di togliermi la vita. L’unica soluzione era di chiudere i miei conti bancari e usare tutto il denaro che avevo per pagare tutti i debiti. Per la grazia di Dio, pagai tutto eccetto 1.000 Naira che dovevo dare al mio proprietario in Lagos. Andai completamente in fallimento e dovetti persino prendere in prestito 20 K per pagare il prezzo del biglietto del taxi.
Mi recai presso alcuni Cristiani che erano nel commercio e che conobbi allora, per chiedergli di aiutarmi a ripartire di nuovo nella vita. Nessuno disse sì o no, piuttosto mi veniva ripetutamente domandato di andare il giorno successivo fino a che mi stancai di andare. Provai una grande frustrazione e non sapevo a chi rivolgermi per un consiglio o per trovare un aiuto. Io non conoscevo la Parola di Dio e con tutta la confusione che c’era nel mio cuore, leggevo la Bibbia ma non la capivo.
Mentre stavo ancora pensando cosa fare, io ricevetti una telefonata urgente dal mio villaggio. Corsi a casa e trovai che la piccola costruzione che stavo facendo costruire era stata distrutta da mio zio che era anche presente e che minacciò di uccidermi. La vecchia natura in me fu sfidata. Mi ricordai di quando ero con la società segreta, come lui aveva paura di me e si metteva in ginocchio davanti a me, ma ora lui sapeva che io ero un uomo cambiato (come lo sapesse io non lo sapevo dato che da quando mi ero convertito non ero andato a casa) e ora lui mi minacciava. Invocai il Signore e gli dissi: ‘Così tu mi hai salvato per lasciarmi frustrato e per permettere ai miei nemici di rallegrarsi di me’. Io piansi e decisi di tornare nella società segreta. Almeno io sarei stato salvato da tutta la confusione e avrei anche dato a mio zio una lezione che non avrebbe mai dimenticato per tutta la vita. Nonostante presi questa decisione, io avevo due timori prominenti dentro me.
1) Durante la mia conversione, il Signore mi aveva detto chiaramente: ‘QUESTA E’ LA TUA ULTIMA OPPORTUNITÀ’. Il mio ritorno nella società poteva significare la morte, non solo la morte fisica ma anche la morte spirituale.
2) Se dimoravo nel Signore, mio zio mi stava minacciando di morte.
Ero così confuso e avevo bisogno di aiuto. Ero ignorante della Parola di Dio e non sapevo cosa dice la Parola a riguardo delle cose da me menzionate qua sopra. Caro lettore, tu devi comprendere che io avevo tutte queste confusioni perché mi mancava chi mi seguiva come giovane convertito. Seguire i giovani convertiti è molto importante e i Cristiani dovrebbero prendere questa cosa seriamente. Se tu sai che non puoi seguire i tuoi convertiti, per favore non andare fuori a testimoniare. Gesù Cristo enfatizzò questa cosa tre volte quando domandò a Pietro: ‘Simone, figlio di Giona, mi ami tu più di questi?’ ‘PASCI I MIEI AGNELLI’ Molti convertiti tornano nel peccato perché non vengono seguiti in maniera appropriata. Se tu ami Gesù, prenditi cura dei Suoi agnelli!
La Battaglia con gli Agenti di Satana
Durante questo periodo, gli agenti della Regina della Costa cominciarono a perseguitarmi. Essi mi fecero soffrire molto. Io ebbi degli incubi. Il primo Maggio 1985, un mese dopo la mia conversione, alle 2 di notte circa gli altri in casa dormivano. Io fui svegliato da questi agenti. Essi mi comandarono di uscire fuori di casa. Io obbedii, uscii fuori ed essi mi seguirono. Tutto questo stava succedendo come in un sogno ma era nella realtà. Noi ci spostammo nel cimitero situato presso la Chiesa Anglicana di San Paolo, al di là di Aba Road, a Port-Harcourt. Arrivati là essi mi dissero: ‘Tu devi tornare con noi. Se ti rifiuti, noi ti uccideremo o ti ridurremo alla miseria. Dopo avermi dato questi ordini, essi se ne andarono via. Ripresi i miei sensi e mi domandai come avevo potuto giungere nel cimitero a quell’ora della notte. Ritornai a casa, la moglie di mio zio mi domandò dove ero stato. Non le risposi, piuttosto tornai a letto e mi riaddormentai. Gli agenti di Satana decisero di attaccarmi durante i pomeriggi. A volte, essi mi combattevano mentre camminavo lungo la strada. Le persone che erano attorno mi vedevano combattere contro l’aria o mi vedevano correre come se fossi inseguito. Ma solo io li potevo vedere. Questo essi lo fecero per quattro volte e si fermarono. Poi subentrò il loro capo, la Regina della Costa.
Il primo giorno ella venne in macchina e parcheggiò a fianco di casa nostra. Ella era ben vestita e, come sempre, molto bella. Le persone attorno pensarono che fosse la mia ragazza. Appena ella entrò, io seppi chi era. Ella venne attorno a mezzogiorno quando l’intera zona era meno trafficata. Ella si sedette e tra le altre cose disse: ‘Tu puoi andare nella tua chiesa, credere qualsiasi cosa tu vuoi credere, ma soltanto se TU NON RIVELERAI LA MIA ESISTENZA, io ti darò qualsiasi cosa tu abbia bisogno in questa vita’. Io non conoscevo le Scritture e così mi limitai ad ascoltarla e a guardarla mentre parlava. Ella mi supplicò e cercò di persuadermi a ritornare da lei. Non le dissi né sì e né no, ella si alzò, entrò nella sua macchina e partì.
Per circa due volte la moglie di mio zio si intrattenne con lei senza sapere chi ella fosse e io non dissi mai alla moglie di mio zio chi era quella donna. Durante la sua ultima visita la Regina della Costa cambiò il suo approccio. Questa volta ella mi diede un severo avvertimento dicendo che ella aveva cercato nel corso di queste visite di persuadermi a tornare da lei e che io ero stato molto ostinato, e che questa era la sua ultima visita; se io avessi ancora rifiutato di tornare, ella sarebbe venuta da me in Agosto e mi avrebbe o ucciso, o sfigurato o ridotto alla miseria. Con queste parole ella andò via.
Ebbi paura, così un giorno io andai in chiesa e chiamai un fratello. Io gli raccontai i miei problemi e gli dissi quello che io avevo osservato su alcuni membri della chiesa ecc. Questo fratello mi diede l’indirizzo dell’ufficio della SCRIPTURE UNION (S.U.), e mi disse: ‘LA’ TU TROVERAI UN AIUTO’. Incidentalmente quello fu l’ultimo giorno che vidi questo fratello, io fino ad oggi non l’ho più visto da nessuna parte in Port Harcourt. Presi l’indirizzo e il giorno successivo presi un taxi per Bonny Street 108, dove c’è l’ufficio e dove incontrai il dattilografo che mi diede il programma trimestrale delle attività del S.U. Rumuomasi Pilgrims Group [Gruppo di Pellegrini della S.U. di Rumuomasi] che era quello più vicino a casa mia. Venne la Domenica e io mi recai alla Scuola Statale di San Michele di Rumuomasi, dove si riuniva il gruppo. Ma arrivai alle 2 del pomeriggio, non sapendo che la riunione cominciava alle 3, ma incontrai il gruppo di Preghiera e così mi unii a loro.
Dopo la riunione di quel giorno io compresi che quello era il posto giusto per me. Dio mi provvide una signora Cristiana che io considerai come mia madre, che si interessò di me spiegandomi la parola di Dio e mi diede anche dei consigli. I fratelli e le sorelle si interessarono molto di me e si presero cura di me. Io vidi un amore reale. Lo Spirito Santo cominciò a farmi capire la Parola di Dio e la mia fede crebbe. Cominciai a godere la mia vita Cristiana. Venne il mese di Agosto e se ne andò, ma la Regina della Costa non si fece vedere come aveva minacciato di fare. Salmo 91 – La protezione di Dio si adempì nella mia vita. Isaia 54:17: “Nessun’arma fabbricata contro di te riuscirà; e ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Tal è l’eredità dei servi dell’Eterno, e la giusta ricompensa che verrà loro da me, dice l’Eterno”. Anche questo si adempì. Settembre 1985, io ricevetti un messaggio in cui si diceva che il mio nome era apparso come distributore con la Silver Brand Cement di Lagos, e che aspettavano che io mi presentassi all’ufficio il 27/9/85. Io partii da Port Harcourt il 26/9/85 e arrivai a Lagos la notte. La mattina seguente, il 27/9/85, entrai nell’ufficio soltanto per sentirmi dire dal Capo Personale che il mio posto era stato assegnato a qualcun’altro. Egli mi domandò di ritornare il giorno dopo, cioè il 28/9/85, per vedere il Direttore Generale. Mentre ritornavo al mio appartamento, mentre passavo attraverso una strada, qualcuno venne dal di dietro e mi afferrò strettamente e cercò di soffocarmi mantenendo chiusi sia il mio naso che la mia bocca. Lottai per la mia vita e mentre le persone passavano, nessuno venne a liberarmi, ma intervenne il Signore. Mentre stavo ancora lottando con le mie mani, io sentii una donna gridare e spingermi via dicendo: ‘Chi è quella persona dietro di te?’ Ella ripeté questa domanda una seconda volta e poi scomparve. Dalla voce io compresi che era una donna ma non vidi chi era. Io ero intontito e rientrai al mio appartamento barcollando. Qui il mio proprietario era molto furioso, e mi disse: ‘Perchè sei fuggito con il mio denaro e il mio affitto?’ Io lo supplicai e cercai di spiegargli che al momento io non stavo lavorando e gli avrei pagato tutto il denaro appena avrei avuto il denaro. Dalla maniera in cui egli acconsentì io pensai che questa faccenda era sistemata. Il giorno successivo, il 28/9/85, io tornai all’ufficio e incontrai il Direttore Generale che si scusò per avere dato il mio posto ad un altro. Mentre egli stava ancora parlando, un giovane uomo entrò dentro e mi domandò: ‘Non sei tu Emmanuel?’ Io dissi: ‘Sì, lo sono’. Egli disse: ‘Sì, alla fine noi ti abbiamo preso. Hai finito di correre? Noi abbiamo visitato Port Harcourt diverse volte e abbiamo trovato che tu eri sempre con quella tua madre spirituale. Ella è stata una pietra d’inciampo per noi e ora che tu sei venuto a Lagos noi ti abbiamo preso. Tu non potrai più tornare a Port Harcourt. Io sono quello che ha preso il tuo posto’. Io lo sfidai e gli dissi: ‘Voi non potete fare niente’. Il Direttore Generale fu sorpreso di vedere quello che stava succedendo nel suo ufficio. Io mi scusai e partii per andare al mio appartamento.
Qualche minuto più tardi sentii bussare alla mia porta ed entrò Ninna. Ella mi domandò se io stavo per tornare a Port Harcourt. Io risposi di sì. Ella mi supplicò di tornare con loro e che i lavori per cui io ero stato particolarmente addestrato giacevano ancora ineseguiti: KOTIPARI (nella lingua Yoruba)
- Addestrato per essere a capo degli agenti delle potenze demoniache.
- Addestrato per essere a capo della ‘stanza di controllo nel mare’ per monitorare le cose che accadevano sulla terra e mandare e ricevere segnali d'allarme, mobilitare delle forze ecc.
- Addestrato per essere accanto alla Regina della Costa il che implicava non solo cerimonie, sacrifici, esecuzione di speciali missioni datemi da lei, ma anche altre cose difficili da spiegare.
- Addestrato per stabilire, con l'assistenza delle potenze delle tenebre, nuove società segrete che apparivano innocue, ma capaci di attirare dei giovani, come anche più numerose persone che frequentavano le chiese.
Ninna mi disse che se io l’avessi accompagnata, quello che mi aspettava era una promozione doppia e molte benedizioni. Ella mi confessò che loro erano responsabili del fatto che le mie merci erano state sequestrate e rubate, e anche che loro avevano istigato mio zio affinché distruggesse la mia costruzione e mi minacciasse di morte. Ninna mi disse che se io avessi rifiutato di seguirla essi avrebbero fatto di più e avrebbero fatto sì che io non prosperassi, e che essi avevano deciso di combattere la mia madre spirituale: ‘Se noi prendiamo lei, abbiamo preso te’, ella disse. In quel momento io cominciai a predicarle la Parola di Dio. Ella si alzò in piedi e disse: ‘Essi ti stanno seducendo’ e andò via. Questo avvenne la sera del 28/9/85.
Era andata via da circa quindici minuti quando io sentii di nuovo bussare. Questa volta erano quattro uomini. Essi mi fecero segno di seguirli e così io uscii e mi trovai a camminare con loro. Noi camminammo per circa 10 metri e uno dei due mi disse: ‘Ci conosci?’ io risposi di no. Egli continuò: ‘Noi siamo stati pagati dal tuo proprietario per ucciderti’. Mentre lui stava ancora parlando uno di loro tirò fuori una pistola e un altro tirò fuori un pugnale. Io ero indifeso e sapevo che loro mi avrebbero ucciso, ma Dio nella Sua maniera soprannaturale compì un miracolo che sorprese sia me che loro. L’uomo con la pistola mi sparò contro, ma dalla pistola non uscì nessun rumore. L’uomo con il pugnale lo usò sulla mia schiena ma la lama non penetrò, ella mi diede l’impressione di una bacchetta che veniva usata su qualcuno. Essi furono terrorizzati come lo fui io. Lo Spirito di Dio venne su di me e cominciai a predicare, tre di loro scapparono via, ma il quarto uomo crollò e cominciò a piangere e mi supplicò affinché io pregassi per lui. Io non sapevo neppure come pregare a quel tempo ma dissi solo: ‘Signore, per favore perdona e dimentica e perdonalo. Amen’. Egli diede la sua vita a Cristo e io lo portai in una Chiesa Pentecostale vicina e spiegai al Pastore quello che era successo e lo affidai al Pastore e andai via. Come entrai dentro casa, il mio proprietario uscì fuori correndo e si gettò sulle ginocchia e cominciò a supplicarmi e disse: ‘Per favore, perdonami, io pensavo che tu avevi deciso di fuggire a Port Harcourt a cagione del mio denaro (1.000 Naira)’. Io lo perdonai e noi ci mettemmo finalmente d’accordo che io avrei pagato il denaro a rate. Quella stessa notte, alle 2 di mattina circa, il Signore mi svegliò. Io non sapevo perché mi ero svegliato, così io andai nel salone, e vidi una grossa tartaruga che mi stava di fronte; mi ricordai immediatamente dello studio biblico che avevamo avuto a Port Harcourt sulla potenza della parola. Io allora pronunciai queste parole: ‘Tartaruga, da quando sono nato, la dimora della tartaruga è o la boscaglia o il mare, ma per essere entrata nella mia casa con le finestre e le porte chiuse, tu hai peccato, e per questo tu devi morire’. Appena dissi questo, la tartaruga scomparve. Ritornai in camera e mi addormentai. Mi svegliai una seconda volta e sentii del rumore nel salone e andai e là davanti a me c’era un orribile avvoltoio. Io ripetei le medesime parole e appena dissi: ‘Per avere commesso questo peccato tu devi morire’, anch’esso scomparve. Durante questo viaggio a Lagos IO VIDI LA BENIGNITÀ, LA GRANDEZZA E LA FEDELTÀ DI DIO.
La mattina successiva, il 29/9/85, io presi un sontuoso bus per Port Harcourt. Quando raggiunsi Ore, il bus andò a schiantarsi contro un albero e rimase danneggiato ma nessuno rimase ferito. L’autista lo rimise sulla strada, ma quando il bus cominciò a prendere velocità cominciò a sbandare da un lato all’altro della strada. Mi ricordai delle minacce di Ninna e così mi alzai nel bus, predicai ai passeggeri e conclusi dicendo: ‘Questi incidenti stanno succedendo per cagione mia, ma da ora in poi non ci saranno più incidenti fino a che non raggiungeremo Port Harcourt, nel nome di Gesù’, e mi sedetti. In realtà, quando mi sedetti mi stupii per quello che avevo detto. E così avvenne, il veicolo arrivò bene a Port Harcourt senza più incidenti o guasti.
La Scrittura giustamente dice: “Ecco, potranno far delle leghe; ma senza di me. Chiunque farà lega contro di te, cadrà dinanzi a te” (Isaia 54:15). Essi (la Regina della Costa e i suoi agenti) cercarono, ma siccome la loro unione non era fatta per il Signore, ma contro il Suo figliuolo, essi inciamparono tutti e caddero: “Quando l’avversario verrà come una fiumana, lo Spirito dell’Eterno lo metterà in fuga” (Isaia 59:19).
Io dono a Dio tutta la gloria per avere manifestato la sua potenza in mio favore.
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