L'evoluzione: il mondo naturale è organizzato per ‘stati’ evolutivi ascendenti e non ‘evoluzioni’ ascendenti.
Il mio lavoro mi obbliga spesso a spostarmi in aereo, rapidi viaggi di andata e ritorno dove scendo dall'aereo, monto su un taxi, partecipo ad una riunione, ritorno, taxi, aereo: il tutto senza essermi neanche guardato in giro o aver visto che tempo faceva. E poi mi dicono: 'beato te che viaggi...'. Ma quando viaggio in treno, come oggi, allora sì che mi rilasso veramente. Mi estraneo dai problemi di lavoro, agguanto il mio immancabile libro che mi segue fedelmente nella mia 'valigetta' e mi immergo nuovamente nelle mie letture. É incredibile quanto io riesca a leggere senza stancarmi, anzi rilassandomi. La mia pratica di 'training autogeno' mi consente da un lato di concentrarmi con grande facilità e rapidità, dall'altro di rilassarmi. Lo faccio 'automaticamente' senza quasi rendermene conto, come per un riflesso condizionato. Sarò come i 'topi' di Pavlov...
Ripenso però alla storia dell'evoluzione e poi via fino alla scimmia e poi ancora fino all'uomo tirata fuori dall'amico Asimov. A dir la verità - non che pensassi che l'uomo sia una 'superscimmia' - ma quante volte non mi sono detto che forse quella era la spiegazione più 'ragionevole' per 'spiegare' l'esistenza dell'uomo? Certo più 'credibile' - mi dicevo - dell'immagine biblica di un uomo formato dal 'fango' nel quale viene poi 'soffiata' la vita. La 'vita' o l'anima? Mah!
Luce:
Il mondo naturale è organizzato per processi ascendenti, per 'stati' evolutivi, non 'evoluzioni' ascendenti.
Cioè: mondo minerale, vegetale, animale.
Lo stesso dicasi per il mondo animale nel quale si trovano espressioni di vita semplice, direi primordiali, ed altre più complesse.
L'uomo, che tende a ragionare per criteri di causa ed effetto, tende a vedere, se non sorretto dalla Fede, un rapporto di 'causalità', cioè di evoluzione fra le diverse situazioni 'di fatto' del regno animale, e quindi considerare lo stato cosiddetto superiore come una naturale 'evoluzione' di quello inferiore.
É un modo di ragionare semplicistico, da uomo spiritualmente 'semplice' che, non potendo accettare, o non riuscendo ad accettare - per il razionalismo - il concetto di 'Dio- Creatore', deve almeno spiegarsi il Creato e trovare l'unica spiegazione nella evoluzione: dalla cellula all'uomo, dalla cellula all'elefante, dal microbatterio alla forma più evoluta di vita.
Tutto questo non sta in piedi ed è al di fuori del più elementare buon senso, solo che uno voglia guardare le cose in maniera non prevenuta.
Con questo non si vuol dire che nel Creato non c'è stata evoluzione. Io stesso dissi di aver creato per 'giornate', per giornate evolutive, per creare le premesse alla vita.
Ma una volta create le premesse alla vita, animale e umana, creai gli animali e poi il 'perfetto', umanamente perfetto: l'uomo.
Questo bisogna far capire.
L'uomo che non ha fede nella Potenza di Dio-Creatore ragiona come il selvaggio, vuole ragionare come il selvaggio, che vede il lampo, sente il tuono e pensa che il tuono sia la conseguenza del lampo.
Uomo 'selvaggio', sì, perché dotato di scienza umana ma privo della Sapienza di Dio.
Rifletto. Evidentemente - mi dico fra me e me - il mio 'amico' Asimov deve aver degli ammiratori anche fra i sacerdoti.
Ero partito in vacanza e, neanche a farlo apposta, durante un'omelia della Messa domenicale, cioè durante la 'predica', un sacerdote - parlando dell'uomo che è 'figlio di Dio', creato da Dio - si è lasciato scappare bonariamente e sornionamente una battuta dalla quale si capiva che lui pensava che, anche se l'uomo dovesse mai discendere dalla scimmia anziché essere stato 'creato' tal quale è, non sarebbe poi stata tutto sommato una cosa tanto sconveniente.
Egli lo aveva detto evidentemente senza alcuna 'malizia' e, riflettendoci sopra, mi sono detto che veramente la cultura positivista ha permeato tutta la società se ha fatto strada persino nel clero.
Non ci sarebbe da scandalizzarsi troppo perché in fin dei conti anche i 'preti' sono come noi, nascono nel mondo, vanno a scuola, leggono i giornali, guardano la televisione e... assorbono quello che sentono.
Certo, mi dico, se però non ci 'credono' loro che sono 'preti', perché mai ci dovrei credere io?
Poi mi dico però che forse anche loro ci credono ma siccome è dura andare a raccontare alla gente - secondo il racconto biblico - che l'uomo è stato fatto dal 'fango', un alito e...zac! ecco l'uomo!, siccome nessuno ci crederebbe, allora - per difendere la 'fede'- finisce che preferiscono ripiegare su una spiegazione più 'razionale' e abbracciare la teoria della 'scimmia' - ché quella sì viene oggi accettata da tutti, specie se 'colti' - promuovendo comunque i valori religiosi... Valori religiosi? O valori morali? A dir la verità in certe 'prediche', non che ne abbia sentito in passato tante, mi è sembrato di sentir parlare sovente di comportamenti morali e sociali, più che 'spirituali'. Mi sembra che la nostra religione corra veramente il rischio di venire inconsciamente declassata dalla Cultura imperante ad un complesso di meri valori di comportamento sociale e morale, per aiutarci a convivere meglio insieme, come si fa con le regole dei condominii...
A proposito di buona 'convivenza', avete mai partecipato ad una 'assemblea' di condominio?
Guido Landolina
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