Maria Santissima ha una doppia filiazione: straordinaria e sublime.
È figlia straordinaria di san Gioacchino e sant'Anna, secondo la natura umana, dai genitori concepita miracolosamente in tarda età, secondo l'antica tradizione. Ancora di più: è figlia straordinaria perché è stata concepita miracolosamente con il privilegio dell'immacolatezza originale, rispetto a tutti gli altri discendenti di Adamo ed Eva peccatori, che nascono macchiati dalla terribile macchia del peccato originale.
È figlia sublime di Dio Uno e Trino, inoltre, perché si trova voluta e inserita da Dio stesso, dall’eternità, nel piano soprannaturale dell'Incarnazione e della Redenzione universale, quale Madre divina del Verbo Incarnato Redentore e quale Madre Corredentrice dell'intero genere umano da riscattare dalla caduta dei Progenitori nella colpa delle origini.
Noi sappiamo pochissimo, purtroppo, dei genitori di Maria Santissima. Si chiamavamo Gioacchino e Anna, figli della terra d'Israele; diverse tradizioni molto antiche hanno trasmesso episodi e particolari della loro vita che, però, non sembrano avere un supporto molto consistente. Tutti gli episodi, però, sono certamente utili alla grande pietà e devozione popolare, che dura da lunghissima data.
L'episodio più valido e significativo, comunque, è stato certamente quello dell'entrata di Maria Bambina, a 3 anni di età, nel Tempio di Gerusalemme, portata dai santi genitori e consacrata vergine purissima a Dio, restando Ella a vivere giorno e notte nel Tempio, per diversi anni, fino all'età del suo matrimonio verginale con san Giuseppe, il padre verginale e putativo di Gesù.
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Quale figlia di Dio Uno e Trino, Maria Santissima, in rapporto a Dio Padre, viene chiamata da san Francesco di Assisi «figlia e ancella dell’Altissimo sommo re il Padre celeste».
In rapporto al Figlio, Maria Santissima viene chiamata da Dante Alighieri, nella Divina Commedia, «Vergine Madre, figlia del tuo Figlio».
In rapporto allo Spirito Santo leggiamo nella Lumen gentium che Maria Santissima venne «quasi plasmata dallo Spirito Santo e resa nuova creatura» (LG 56).
L'intera Santissima Trinità, dunque, ha voluto, ha amato e ha avuto Maria Santissima quale Figlia elettissima.
A questa elezione divina ha corrisposto in pienezza di grazia la sublime filiazione di Maria Vergine. La sua filiazione, infatti, è stata lo specchio purissimo di tutte le virtù necessarie per una filiazione perfetta, al vertice di tutta la santità possibile ai nove cori angelici e a tutti i cori dei santi in Paradiso.
Nelle parole che Maria rivolge all'angelo Gabriele, quando le annuncia il progetto dell'Incarnazione da parte di Dio, leggiamo subito la grande virtù dell'umiltà che fa di Maria la figlia umile per eccellenza: «Eccomi, sono la serva del Signore» (Lc 1,38), e subito dopo leggiamo la virtù che fa di Maria la figlia tutta obbediente incondizionatamente: «Avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38).
Dobbiamo vedere anche l'umiltà e l'obbedienza di Maria che già prima aveva accolto l'ispirazione del voto di verginità, esponendosi al biasimo, a quel tempo, di rifiutare la maternità del Messia, da tutte le ragazze ebree, invece, bramata e sospirata.
Ugualmente, Maria è figlia umile e obbediente nel recarsi al Tempio per la purificazione, pur non avendo Ella bisogno di alcuna purificazione per il privilegio straordinario della sua Concezione Immacolata, innocentissima e tutta piena di grazia divina.
Cuore di Figlia umile e obbediente ...
Ancora più, inoltre, Maria è figlia umile e Obbediente nell'accettare serenamente La nascita del suo Figlio divino in una povera stalla, a Betlemme, con due animali (un bue e un asinello), avendo per culla una misera "mangiatoia" in cui deporre il Verbo Incarnato!
Che cosa dire, poi, dei trent'anni di vita con il Figlio divino vissuti umilmente nel nascondimento e nel silenzio della povera casetta di Nazareth, con san Giuseppe falegname che faticava tutto il giorno per guadagnare il sostentamento della famigliola?
Infine, c’è ancora più da ammirare la grande umiltà e obbedienza di Maria Santissima nell'accompagnare il suo divin Figlio fin sul Calvario, assistendo e partecipando alla sua Passione e Morte sulla Croce, come la Madre del grande condannato.
E tutti i suoi giorni, fino alla morte, non furono forse vissuti come figlia sempre umile e obbediente, con san Giovanni evangelista; interamente nascosta con Cristo in Dio?
Se noi tutti siamo figli di Dio - come sappiamo bene, in forza del santo Battesimo - quanto avremmo da imparare in ogni cosa per vivere la nostra filiazione come la seppe vivere Maria Santissima quale eccelsa figlia di Dio, con il suo Cuore Immacolato sempre umile e obbediente nella sua continua docilità e carità non soltanto a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, ma anche alle creature terrene!
Il Cuore Immacolato di Maria ci ottenga la grazia di avere anche noi un cuore di figli ripieno soltanto di umiltà e obbedienza nel vivere la nostra vita cristiana edificando tutti con il nostro buon esempio.
Padre Stefano Manelli
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